domenica 31 agosto 2008

contemporary art


























Contemporary art is perhaps not so cryptic as usually believed. The problem is that it doesn't represent things, but concepts: Kounellis "paints" life, Hirst "paints" death, On Kawara "paints" time, Fontana paints empyt space, Yves Klein "paints" soul. Paolucci correctly popints out that Michelangelo already painted concepts, not images; David is freedom, it doesn't represents freedom. Michelangelo had nonethless should limit his expression to relatively realistic representations; only in the first half of XXth century begun a long research that extended largely tools and practices of art.




The shift to concepts means that contemporary art has a muche lurger scope and subject than ancient arts; ancient artists represented saints, people, horses, landscapes; contemporary artists cana represent everything. Nonetheless, "commercial" art, for instance advertising, is still heavily concerned with aesthetics, and this represents a strong limitation; and I don't know if in tese first years of XXIth century a come back to (highly sophisticated) aesthetics has not happened.

giovedì 28 agosto 2008

Myth


You can tell the story of Ulysses in one hundred different ways; you can write the lenghty Odyssey, or a short summary of one page, the meaning you convey is the same; but if you try to explain this meaning, this is impossible, you will always lose some understanding. This impossibility to translate the story into an explanation is a characteristic of myths. Myths are usually exemplar stories, that represent universal archetypes: the Greek myths, the stories of the Bible, the fairy tales. Post-christian literature often attempted to create myths, with scarce success. For instance, Amleth is a translation of Oresteia in psychological terms, because psychology kills the force of myth, that lies in the spiritual truths told by the story. The only exception are, strangely, many American telefilms; Columbus and possibly Dr House are plainly mythical creations.

Codice Penale


Spesso si sente dire: a quello hanno dato solo vent’anni, oppuer, vent’anni non bastano per quello che ha fatto. A parte che gli italiani amano parlare senza pensare a quello che dicono – perché non danno peso alle parole – quello che infastidisce l’”opinione pubblica” sono gli sconti di pena consistenti che vengono concessi dopo un certo periodo di carcere. Ora, i giudici italiani, nonostante una diffusa opinione, sono forse tra i più severi de’Europa. Il problema nasce dal fatto che il nostro codice penale è del ’30. Dal punto di vista dei contenuti, Rocco era un grande giurista, e il codice, dopo un lavoro di pulizia da parte della Corte Costituzionale, è di grande rigore e coerenza, dato che segue una bimillenaria tradizione giuridica; non è certo però egualitario, e mancano tutta una serie di reati “nuovi”, come quello di tortura ecc. Dal punto di vista delle sanzioni, l’essere stato scritto nel ventennio pesa, soprattutto nelle pene assurdamente pesanti. In America, dove hanno la pena di morte, e dove non c’è la pietà cattolica per i colpevoli, le pene sono mediamente molto più lievi di quelle previste dal nostro codice. I giudici si sono dovuti arrangiare con le leggi sugli sconti di pena, in primi quelli previsti dalla legge Gozzini, in quanto il codice penale, oltre a essere iniquo, è inapplicabile: a parte il fatto che la pena dovrebbe avere finalità rieducativa, secondo il dettato costituzionale, perché una pena sia efficace deve esserci proporzione tra la colpa e la pena, altrimenti il suo valore deterrente viene a cadere.
Servirebbe insomma una riforma del codice, ma non sembra che il clima sia favorevole a una riforma che, rendendo più ragionevoli le pene comminate, renda anche finalmente operativa la certezza della pena. Sembra anzi che l’Italia, dove il diritto è nato, sia entusiasta dell’idea propalata dalle forze politiche al governo, secondo cui l’azione penale dovrebbe essere spostata dal potere giudiziario al potere esecutivo (di cui la polizia fa parte).

martedì 26 agosto 2008

dittatura del proletariato

Ogni volta che qualcuno si azzarda a criticarlo, il governo risponde che loro sono stati eletti dal popolo. Cosa hanno fatto, la dittatura del proletariato?

lunedì 25 agosto 2008

Roma


“Chi arriva a Roma da altre città, soprattutto se del Nord, fatica a capire il misto di cinismo, rassegnazione e ironia con il quale il popolo romano considera la sfarzosa, padronale presenza della Chiesa. Con il tempo si comprende che l’atteggiamento è figlio di una superiore concezione della Storia. (…) In fondo, per i romani è soltanto la seconda volta (dopo l’Impero). La città è convinta di poter sopravvivere un giorno anche alla fine della Chiesa e nel frattempo continua a coltivare i suoi costumi pagani, precristiani, eterni. Si è sempre protetta e conservata così da ogni potere, che per i romani si identica con l’inganno. Tutto il potere materiale di cui per secioli ha goduto e ancora oggi gode la Chiesa ha come origine un documento falso, la famosa Donazione dell’Imperatore Costantino.” (Cruzio Maltese, La Questua)

Purtroppo, il potere non è solo inganno, ma soprattutto violenza – violenza di togliere le tue cose, di ferirti, di ucciderti. I cileni, nel 1972, avevano smesso di credere all’inganno, e sono stati eliminati fisicamente.

inflation

A la rentrée des vacances nous attend une térrible inflation. l’on prévoit une augmentation de la fruit, du pain, des livres d’école, du gaz pour le chauffage –encore? Etrange sensation de déja-vu, il arriva le même au 2001, à l’introduction de l’euro. C’est peut-être une coincidence, mais alors et aujourd’hui le premier était Berlusconi et le ministre de l’économie Tremonti.

Je me suis demandé souvent la raison de l’hyperinflation du 2001 et je me demande encore celle du 2008. En 2001 nous avons payé – tout d’un bout – les prix de le réunification allemande, mais auhourd’hui? Je soupçonne que les causes intérnationales ont été et sont malheureusement accompagnées par une explosion des dépenses publiques, qui sont, notoirement, l’une des causes les plus importantes de l’inflation. Bien que l’on prende bien garde de ne pas le mentionner, les dépenses publiques augmentèrent beaucoup pendant le cabinet de Tremonti, et je craints – bien que je ne possède pas des données attendibles – que cela va se répéter.

Prodi ruba, Tremonti no



E’già la seconda volta che succede: Prodi sana il bilancio e raccoglie un surplus, e Tremonti se li spende – naturalmente accusando Prodi di quello che fa lui, secondo il principio del bue che dice cornuto all’asino. Siccome per il popolo italiano raccogliere risorse per destinarle all’interesse comune è considerato togliere, mentre attingere a risorse comuni per privatizzarle (diciamo così) viene considerato dare, alla fine risulta che Prodi ruba, Tremonti elargisce.

fascismo

Mah, forse succederà come l’altra volta, nel terzo e quarto decennio del XX secolo: il fascimo vincerà, e poi si autodistruggerà, e sulle sue macerie rinasceranno la democrazia e la solidarietà. La maggiore differenza sarà che se l’altra volta è successo tutto insieme – il mondo in fondo era piccolo e andava da New York a Mosca – adesso in ogni Paese avverrà con tempi del tutto diversi. Il mio reddito è modesto e quindi mi preoccupo abbastanza, ma se stessi al calduccio direi: che perdita di tempo! Si faceva prima a passare direttamente al dopo.

americanizzazione


Molti commentatori – per lo meno sui giornali che leggo io – si sono accorti che 1) la crisi rischia di favorire le destre e non le sinistre – bastava ricordare che la crisi del ’29, se in America ha prodotto Roosvelt, in Germania ha prodotto Hitler 2) l’immane trasferimento di risorse dagli strati pù poveri a quelli pià ricchi rafforza la base di consenso della destra – a parte che il fatto che si parli di Robin Hood, vista la natura abbastanza gattelavolpesca di molti esponenti di destra, doveva far sospettare, bastava accorgersi di come le misure che l’attuale governo ha varato finora sono tutte a misura non di imprenditore – gli imprenditori non sembrano poi così entusiasti dell’attuale governo a parte certi edili romani – ma di bottegaio, e che i bottegai sono entusiasti; 3) le misure anche economiche varate mirano a colpire gli avversari politici, per esempio i molti che lavorano nel pubblico impiego, non curandosi del fatto che spesso sono misure nocive all’economia e talora al’interesse nazionale dell’Italia.

Questo disegno era del tutto evidente già nel primo mandato Tremonti (credo che sia una creature soprattutto tremontiana). Non sarebbe possibile se non si fosse imposto nell’opinione pubblica del nord e nei giovani al di sotto dei trent’anni l’idea che il modello vincente sono gli Stati Uniti – il fatto che gli Stati Uniti forse si accingono a ripensare questo modello non conta: competizione, darwinismo sociale, individualismo, forti disuguaglianze sociali, riduzione al minimo della spesa pubblica. Se si parla con i più giovani è evidente: sono già americani. Soprattutto, l’idea del rifiuto del lavoro – l’idea di fondo del ’68, quella che portò allo scontro con la “vecchia” sinistra – non è nemmeno concepita – di qui il discorso sui “fannulloni”.

Del resto l’America è nel profondo un Paese contadino, come l’Italia – basta pensare a Nonna Papera oppure al film “pomodori verdi fritti alla stazione del treno” – ed è l’individualismo contadino che fonda l’ideologia americana che gli italiani vogliono abbracciare. Mondo contadino di piccoli proprietari, ovviamente, perché i contadini feudali che però coltivavano anche terre comuni dell’Europa del nord hanno prodotto, con il passaggio alla modernità, un esito ben diverso.

Bisognerebbe però ricordare ai nostri connazionali che l’individualismo americano non può essere separato dalla democrazia americana – altrimenti la ricchezza, che è quello che interessa ai nostri assai materialisti connazionali, non si può produrre. Certo, c’è il modello cinese, ma per ora funziona con salari enormemente più bassi di quelli dei Paesi occidentali – e funziona anche piuttosto male, perché la produttività del lavoro è assai bassa, cosa di cui i cinesi sono perfettamente consapevoli, noi no.

politica

Politica (almeno limitandosi alla cosiddetta politique politicienne)in fondo si riduce al fatto che se abbiamo A, B e C, A può allearsi con B contro C, oppure B può allearsi con C contro A, oppure C può allearsi con A contro B. Se A B e C non hanno uguale forza, che può essere la forza del numero, del denaro, o la forza militare – questo semplice modello si complica, senza perdere di generalità.

Le alleanze tra forze politiche possono nascere spontaneamente – l’alleanza tra Stalin, Churchill e Roosevelt contro Hitler non fu programmata, nacque come difesa all’attacco nazista, e anche perché l’offensiva anche culturale del nazismo fecequasi dimenticare, per reazione, le differenze e i conflitti tra comunisti, liberalconservatori e liberaldemocratici, per esaltare il fondo di idee profondamente comune di libertà uguaglianza fraternità – il contrario del nazismo e del fascismo. Le alleanze possono anche nascere da un complesso lavoro, che consiste nell’incastrare le forze politiche tra loro come un intarsiatore incastra i tasselli di legno di una tarsia per realizzare un disegno – ma senza dimenticare che mentre l’intarsiatore lavora in tutta tranquillità, A e B devono contemporaneamente difendersi dagli attacchi di C, che cerca in tutti i modi non solo di impedire che A e B si alleino, m addirittura di portare per esempio B ad allearsi con lui. Questo lavoro inizia di solito con una proposta politica  da parte per esempio di A – che dice a B: “vieni ad allearti con me, pensa quante cose potremo fare assieme contro C, vedrai che ti conviene”.

 

Chi ha la pazienza di leggermi, perdoni il didascalismo.

classi sociali


Forse occorre un ripasso delle classi sociali – gran parte dell’operazione culturale che ha portato all’egemonia della destra è consistita nel non fare conoscere le classi sociali tra di loro.

  • i sottoproletari: quelli che vivono di piccola criminalità e di prostituzione
  • proletari: essenzialmente gli operai e i braccianti – di solito si pensa solo agli operati manifatturieri ed edili, ma comprende un numero più ampio di lavoratori
  • i piccolo borghesi: gli impiegati; tendono a suddividersi in una miriade di straterelli a seconda del reddito – Orwell si prendeva in giro dicendo di appartenere alla upper lower middle class – che cercano di distinguersi in ogni modo; ai ragazzetti piace distinguere i truzzi dai metallari dai punk dai fighetti ecc. – le varie fasce di reddito della piccola borghesia cercano di distinguersi in ogni modo. Storicamente lo strato di reddito più elevato della piccola borghesia veniva chiamato ceto medio – funzionari,dirigenti, professori universitari ecc. – ma oggi va di moda tradurre con ceto medio il termine middle class, cioè piccola + media borghesia – una traduzione assai impropria che nasconde una precisa operazione ideologica
  • la media borghesia: i professionisti (avvocati, notai ecc.)
  • l’alta borghesia: gli imprenditori I commercianti sono difficilmente classificabili: i piccoli commercianti fanno parte della piccola borghesia, i grandi commercianti della media e alta borghesia. I contadini sono ancora più difficilmetne classificabili, se sono braccianti sono sicuramente proletari, se sono piccoli proprietari sono una classe a sé probabilmene residua dell’epoca premoderna.
    In America, e in fondo anche in Italia, esiste una alta borghesia protetta dallo stato – in America latina soprattutto latifondisti, in America settentrionale i petrolieri, nella Germania nazista alcune grandi industrie come la Krupp – che nel caso dell’America latina viene chiamata borghesia compradora. Una classe che non esiste più è l’aristocrazia – nei paesi dove gli aristocratici sono ancora ricchi, per esempio in Inghilterra, non sono distinguibili dall’alta borghesia – che svolgeva un ruolo quasi identico a quello della borghesia protetta e compradora.
    In Inghilterra si parla di upper, middle e lower o working class - che corrispondono rispettivamente ad alta borghesia, media + piccola borghesia e proletariato e sottoproletariato – ma la classificazione è sottilmente divers,a perché non si basa sull’economia, ma sul potere sociale. Infatti, fino al 1830 circa la borghesia, anche ricchissima, era middle classe; solo dopo una parte entra a far parte dell’upper class, lasciandosi alle spalle piccola e media borghesia – non è un caso che l’abbozzo del 1827 della teoria dell’evoluzione di Darwin cadde nell’indifferenza assoluta, mentre l’Origine della specie, che è del 1853, scatenò un immenso clamore.
    Nota per i Marxisti: se è vero che quando Marx distingue proletariato da borghesia contrappone le prime due classi alle ultime tre –altri parleranno più tardi di proletariato sociale, che comprende le prime tre classi, enfatizzando la dicotomia tra lavoro dipendente e autonomo –il suo modello economico si limita al proletariato in senso stretto e all’altaborghesia, escludendo le altre classi che sono improduttive – un concetto già introdotto dagli economisti classici che però avevano in mente soprattutto l’aristocrazia, mentre Marx pensva soprattutto alla piccola borghesia. Si tratta di un processo di semplificazione tipico dei modelli scientifici, in cui occorre enucleare i fattori determinanti – potremmo dire la “sostanza” – dai fattori che possono essere tralsciati senza che il modello cessi di rappresentare realisticamente la reatà e che potremmo chiamare “accidenti” – e che possono essere introdotti successivamente in versioni più complesse del modello. In fisica il modello della caduta dei gravi è la caduta dei gravi nel vuoto, l’attrito dell’aria viene considerato sostanzialmente solo nelle applicazioni pratiche.

    Storicamente i sottoproletari e i piccolo borghesi sono tendenzialmente fascisti – l’invidia per la classe sociale che gli sta sopra è il loro sentimento dominante, e il fascismo è il figlio dell’invidia; i proletari sono socialisti, i piccolo borghesi che studiano (gli studenti universitari) e spesso quelli che lavorano nella cultura e nel pubblico impiego sono rivoluzionari (comunisti, anarchici ecc.); l’alta borghesia è liberale, ora liberale di destra ora liberale di sinistra. La borghesia protetta di solito ha simpatie naziste. Per quanto semplicistico, questo schema cattura abbastanza la realtà. Non spiega invece – nonostante una diffusa opinione – chicomanda in un dato momento – quest’ultimo è un problema di egemonia, prima di tutto egemonia politica - e poi anche di egemonia culturale.
    In Italia va di moda – sia a destra che a sinistra - l’idea che le idee politiche dipendano non da come uno si guadagna da vivere, ma dal grado di istruzione. L’istruzione è importantissima, ma quando uno deve costruire un modello esplicativo viene dopo.


giovani industriali


Federica Guidi (presidente dei giovani industriali): “Qui si tratta di rimettere in piedi un sistema ferito, pensando al futuro dei giovani e del paese.”

Alberto Statera (Repubblica): Ma si può fare anche calpestando alcune regole basilari della democrazia, come il varo a colpi di maggioranza di leggi ad personam, di istituzionalizzione di conflitti di interesse che dovrebbero essere la besta nera degli imprenditori”

Guidi: "Questi sono aspetti che non importano un granché a gran parte dell’opinione pubblica."

(Repubblica del 22/8/08)

 

Mi sorge un dubbio. Non sarà che non importa un granché alla signora Guidi, mentre all’opinione pubblica “dormiente” interesserebbe molto, se solo televisione e giornali ne parlassero?

mercoledì 20 agosto 2008

televisione


La televisione è certo una gran manipolatrice delle menti, soprattutto attraverso la creazione di falsi valori; quelli della mia generazione (i quarantenni) fanno finta di dimenticare come l'imperativo televisivo di quando eravamo ragazzetti era di essere "fichi", e di come questo abbia modellato i nostri comportamenti; oggi va di moda sgomitare e scavalcare gli altri, secondo il modello di "Amici". Ma questa creazione di falsi valori arriva fino a un certo punto, dovendo corrispondere alla situazione economica (e politica) - almeno per ora, finché la virtualizzazione del mondo è al punto in cui è.

Quello in cui la televisione e i mezzi di informazione sono però potentissimi, e si vede soprattutto nelle generazioni più anziane, ma anche nei ragazzi, è nel dare una visione distorta della realtà. Non tanto le opinioni - quelle ci sono tutte - quanto i fatti vengono celati (o meglio minimizzati) o enfatizzati a seconda della comodità. In questo senso, l'aver la televisione ucciso la realtà di cui parla Baudrillard, ricorda molto da vicino la vecchia, cara censura.

martedì 19 agosto 2008

Psicanalisi

Sembra che non funzioni, e invece la psicanalisi funziona benissimo: ma, essendo una terapia iperrazionale, richiede molta razionalità da parte del paziente. John Nash, il matematico protagonista del famoso film, riuscì a uscire addirittura da una schizofrenia – male di solito ritenuto incurabile - sono certo attraverso un difficile processo di autoanalisi.
Certo, i casi di terapia che non funziona non si contano – lo stesso Freud si fece venire dei dubbi. Quando si parla di analisi vengono in mente i newyorkesi di Woody Allen, perennemente in terapia senza mai riuscire a fare un passo avanti.
La psicanalisi di solito non funziona perché non basta capire in che modo funziona l’inconscio e in che modo emerga la nevrosi o la psicosi, ma sulla produzione dell’inconscio bisogna lavorare –non basta sapere come funziona il motore a scoppio per guidare la macchina. Ricordo un caso clinico di Jung, un giovane colto che aveva elaborato una perfetta spiegazione in termini di complesso di Edipo della sua nevrosi. Jung si informò, e scoprì che il giovane non lavorava e viveva con la pensione della nonna poverissima; il giovane non soffriva per un complesso di Edipo irrisolto, ma perché non era abbastanza cinico per non provare un senso di colpa nei confronti della nonna. Meraviglioso buon senso di Jung. Episodio antifreudiano certo, ma che in fondo ci dice che non basta conoscere l’anatomia dell’inconscio, bisogna operare questi organi dell’inconscio, e si tratta di un lavoro che richiede tutta l’immaginazaione di uno Jung – certo, è molto più facile andare avanti a pasticchette che danno una cura sintomatica, ma almeno facilmente ripetibile.
La maggior parte delle nevrosi e delle psicosi hanno a che fare con una perdita del senso della realtà, e la psicanalisi fa proprio questo, aiuta a distinguere nel magma dell’inconscio il vero dal falso, e si tratta di un lavoro molto vicino a quello di uno scenziato che nel magma dei fenomeni trova il senso delle leggi di natura. Purtroppo, nel riportare il paziente alla realtà molti cercano di riportare il paziente alla realtà del terapeuta – gli psicologi sono spesso sottilmente fascisti –, e non alla realtà del paziente. Ognuno ha una sua realtà altrettanto oggettiva di quella universale della scienza, e il bello è che molto spesso questa nostra realtà è sconosciuta prima di tutto a noi.

sabato 16 agosto 2008

everypodby can help


Noting that the typical mammalian species persists for about a million years, according to the fossil record, the writers observe that humans, who have been around for about the last 200,000 years, are in the equivalent of "mid-adolescence." Ehrlich and Pringle say that it is a "fitting coincidence, because Homo sapiens is now behaving in ways reminiscent of a spoiled teenager," mistreating its life-support systems, "mindless of the consequences." (read the full report in science daily http://www.sciencedaily.com/releases/2008/08/080811200020.htm

classi sociali

Forse, come inclinazione, avrei dovuto fare l’imprenditore. Purtroppo non me ne importa granché dei soldi, e con i soldi ho avuto sempre dei problemi, così mi tocca avere a che fare con impiegatucci (almeno nell’anima) e piccoloborghesi, a cui però interessano le stesse cose che interessano a me – in una parola, la cultura, l’ambito dei piccolo borghesi. Ho sempre avuto simpatia per i proletari, soprattutto per la loro capacità di inquadrare i problemi, e ho passato molto tempo in mezzo a loro – ma senza mai riuscire a sentirmi e a farmi sentire completamente uno di loro.

happy birthday, mamy

venerdì 15 agosto 2008

familismo amorale


Un antropologo americano, studiando un villaggio della Lucania, si accorse scandalizzato di quello che chiamò familismo amorale, che cioè il comportamento delle persone non era dettato da regole morali universali, ma da una rete di obblighi nei confronti dei membri del clan familiare. Da buon anglosassone, gli risultava inconcepibile che qualcuno vivesse in un modo diverso dal suo, e da buon anglosassone pretendeva di dire agli altri come devono vivere, ma aveva colto perfettamente nel segno.

Oggi il familismo si è dissolto, travolto dal fatto che un clan serve a ben poco un mondo globalizzato. Caduto il familismo, è rimasta solo l’amoralità. Deve essere successa la stessa cosa anche in Thailandia, che ha avuto una prabola politica soprendentemente simile alla nostra, anche se forse i thailandesi sono più morali di noi, in quanto alla fine Thaksin è stato inquisito.

giovedì 14 agosto 2008

russi

Sto leggendo il racconto a puntate di Rumiz sul suo viaggio in Russia (http://www.repubblica.it/indici/speciale/altri/2008rumiz/index.htm), dal circolo polare al Mar Nero. Descrive un popolo durissimo e tenero, romantico e affabile. Mi torna con la mia limitata esperienza. I russi (ma anche i bulgari, e a differenza dei cechi e dei polacchi) sono affabilissimi. Ricordo quando sono "fuggito" dall'albergo dell'aeroporto di Mosca, sono stato circondato da matrone russe col fazzolettone che si sbracciavano per indicarmi quale autobus prendere - un po' come a Napoli; ma in Italia siamo tanto simpatici, però in fondo hai l'impressione che non gliene frega niente di te; in Russia quest'impressione non ti viene mai.

mercoledì 13 agosto 2008

Veltroni




Wer hat Prodis Regierung erschlagen? Berlusconi hatte die "spallata" der Regierung geben versucht, einige Senatoren bestechend, haber er war erfolglos. So, Prodi, anstatt zu anstürzen, war riesig verstärkt. In diesem Moment, Veltroni äusserte dass er wollte ohne Rifondazione den Wahlen eintreten. Und wenige Tage später Prodi stürzte auf, dank die Abgang Udeurs. Veltroni war sicher gewahr dass seine Äusserung gefährlich und eben tödlich für Prodi war , warum denn äusserte er so?


Ich vermute dass Veltroni und vielleicht die Kirche glaubten dass in den nächsten Wahlen UDC werde einen grossen Erfolg haben, so dass die Rechte und die Linke + die katolische beinahe ausgegliechen werden. Aber UDC hatte nicht diesen Erfolg, die Lega erhöte sehr seine Stimmen, und die Abgleichung italienischen Politik verschiebenete rechts.

crise structurale


Comme la crise du '29 a été la crise structurale du système productive - l'explosion de ses cnotradictions - aujourd'hui nous traversons la grande crise structurale du capitalisme financier. On sorta de la crise du '29 par le keynesisme, mais alors l'occident craignait l'Union Soviétique, auhourd'hui que craint-il? On a joué avec les taux de la Federal Reserve et de la BCE et avec l'échange Euro-Dollar pour ne fair pas payer les coûts de vingt ans de néolibérisme aux riches et aux spéculateurs, mais cela a dopé les marchés, et l'instrument monétariste commence à n'être plus entièrement éfficace, un peu comme remède employé excessivement perd son efficacité.

lunedì 11 agosto 2008


La grandezza della costituzione romana sta nel fatto che si aveva un perfetto equilibrio tra plebe e artistocrazia, tra plebe e senato, senza che diventasse democrazia (in senso aristotelico, cioè dittatura del proletariato) né aristocrazia - fatto già chiaramente riconosciuto da Polibio, che sottolineava come avesse delle tre forme di governo aristoteliche.

Con l'ingrandirsi dell'impero, il sistema spostò l'equilibrio verso la plebe, a cui si appoggiavano gli imperatori, ma il bilanciamento tra plebe e senato tornò con Traiano.

La grandezza della costituzione americana è nel riproporre l'equilbrio, questa volta non tra classi, ma tra cittadini e stato.

domenica 10 agosto 2008

strutture di parentela



Nelle "strutture elementari della parentela", dopo aver lungamente discusso dei sofisticati ed egualitari sistemi di parentela degli aborigeni australiani - tanto più sorprendenti in quanto non sono originati, come si potrebbe di primo acchitto pensare, spontaneamente, ma da consapevoli decisioni costituenti dei consigli degli anziani con lo scopo di assicurare che nessuna famiglia prendesse il sopravvento - passa a esaminare alcune popolazioni dell'Asia basate su clan familiari, in cui si ha una notevole concentrazione di potere in alcuni clan - una maggiore ingiustizia. Quanto mi ricordano, questi ultimi, l'Italia.

sabato 9 agosto 2008

italiano

In italiano, quando parliamo, sottolineiamo continuamente ora questa ora quella parola, con il tono della voce e con la lunghezza delle pause – cosa inconcepibile in francese tedesco inglese, dove il ritmo e gli stress sono rigidamente prestabiliti. Quando si passa allo scritto, questo si perde, ma è possibile ricrearlo spostando le parole – anche questo procedimento impossibile in inglese francese e tedesco, ma che invece l’italiano ha in comune con il latino.

crisi economica

Stiamo attraversando una grave crisi economica, i consumi si sono ridotti considerevolmente, eppure, sotto il meraviglioso regime in cui ci troviamo, nessuno sembra lamentarsi, mentre appena un paio di mesi fa era un continuo inveire contro l’affamatore. In parte ciò è dovuto al fatto che il margine di superfluo è talmente alto che – almeno per ora – la crisi comporta solo una maggiore e in fondo gradita sobrietà. Ma soprattutto, l’errore del precedente governo è stato di “mettere le mani in tasca” per destinare il denaro ricavato alla spesa pubblica, un peccato inaudito per gli italiani, che hann pensato che il precedente premier fosse un ladro. Si fosse messo i soldi in tasca, avrebbero pensato che lavorava per il bene di tutti (il bene di tutti, non il bene comune, non sia mai), come hanno fatto per cinquant’anni i democristiani e come temo – mancano completamente informazioni attendbili – stia di nuovo avvenendo.

giovedì 7 agosto 2008

capitalisme

Proudhon avait enfin raison: l’ancien capitalism était fondé sur le vol. Marx le critiqua aprement car Proudhon emphatisait l’aspect moral et non l’aspect politique du vol; pour voler il faut avoir de la force (et de l’ardissement), et cela est possible seulement dans de conditions politiques précises. Aujourd’hui, pourtant, le capitalisme contemporain n’est plus fondé sur le vol, mais sur la fraude. Et la politique n’est plus nécessaire pour la fraude, tandis que politique et économie sont –bien que souvent alliées – de fait devenus indipéndent. Et cela explique peut-etre l’impoliticisme triomphant dans la societé et dans le peuple.

sinistra in crisi


La sinistra è in crisi! I più anziani continuano a votare sostanzialmente come votavano da giovani, ma i giovani non solo votano ampiamente a destra, ma nei loro discorsi non è rintracciabile quasi alcunché dei valori che possiamo definire di sinistra: solidarietà contro competizione, diffidenza verso i ricchi e i potenti, che anzi sono amati e ammirati, cercare se stessi invece di coltivare l’apparenza. Tra i ragazzini, tuttavia, sono metabolizzate due cose: l’uguaglianza tra i sessi (anche tra i terzi e i quarti sessi) e il rispetto per i deboli – il primo è un’eredità del femminismo, il secondo, pensa un po’, deriva dal fatto che bene o male i fascisti hanno perso la guerra – come diceva in un suo blog (http://silver-86.spaces.live.com/default.aspx) un ragazzo per altro tutto infervorato per l’esercito e per la forza.
Per fortuna, sembra che alla sinistra la cosa importi pochissimo, per lo meno alla sinistra cosiddetta radicale che è preoccupata soprattutto di rimarcare la propria “identità”, esattamente come il popolo italiano nel suo complesso rimarca la propria “identità” di fronte alla minaccia della globalizzazione.

A) Per quanto riguarda l’Italia, il problema è in fondo assai semplice: gli italiani non hanno uno straccio di servizi non solo sociali, né pubblici né privati (esistono anche i servizi privati), fatte salve scuola e sanità. La cosa divertente è che gli italiani non se ne rendono minimamente conto – quando per caso si confrontano con le realtà degli altri paesi europei fanno la faccia di Miranda che scopre il mondo nuovo, e non vogliono più tornare nella nostra patria bellissima. Un paio di anni fa un premier tentò di raccogliere i fondi per costruire una rete di servizi, e il popolo italianogridò unanime: “i comunisti ci vogliono rubbare i soldi!”.

B) Per quanto riguarda l’Europa, ormai i “cattivi” siamo, ahimé, noi. Quando il terzo mondo, era in miseria, in fondo non faceva paura; oggi fa paura eccome, e l’Europa si è barricata nel suo fortino protetto dai governi di destra quasi ubiqui nell’Unione. Nel frattempo la Cina si è di fatto alleata con l’Africa, dopo decenni di infruttuose lagne europee (ved Bono et similia) sugli aiuto agli africani – del resto ricordo che nel 1993 all’Università di Shanghai gli studenti camerunesi studiavano fisica con brillanti risultati, cosa che non si sarebbero potuti sognare in un’università europea o americana. E, forse, l’America ricca si sta alleando, o per lo meno ha stipulato un trattato di non belligeranza, con l’America già povera.

C) Per quanto riguarda il mondo – mein Gott! – ahimé, il problema della poverà è risolto. Esistono ingiustizie e discriminazioni, esistono ancora i dannati della terra, si muore sul lavoro, i contadini del sud soffrono catastrofi grazie al WTO e alle multinazionali agricole, ma di fatto la povertà sempre più è un’eccezione, non solo in occidente, ma ovunque. Non avere più poveri da difendere – questo di fondo ha messo in crisi la sinistra. Come uscirne? Non lo so, ma ricordo gl antichi testi sacri, che dicevano non che il capitalismo produce poveri (idea malthusiana contro cui lottano per pagine e pagine i Grundrisse), ma piuttosto che il capitalismo avrebbe presto incontrato i limiti delle sue capacità di sviluppo, e sarebbe andato incontro a crisi ricorrenti di sovrapproduzione – oltre a non riuscire più ad aumentare la produzione a causa della caduta del saggio di profitto. I poveri erano in fondo solo il veicolo di questo cambiamento, che sarebbe avvenuto contestualmente alla loro sparizione. Il web, in cui i ragazzini nuotano come pesci nell’acqua, al sicuro dagli adulti che in questa foresta mettono appena piede, con certe sue forme di produzione che violano di fatto le leggi economiche, sembrerebbe indicare che qualcosa sta cambiando, ma si tratta comunque fondamentalmente di cultura – e inoltre vorrei aspettare l’evolversi di questo fenomeno ultrarecente prima di gridare al miracolo.

vie chère

Les indicateurs économiques signalent une grave crise en Europe et en Italie; mais les italiens ne semblent pas très proccupés pourtant par la vie chère. En effet, avec une si grande inflation, avec des prix si haut, il suffit de renoncer à très peux pour aller; il suffit de renoncer une fois par semaine à la voiture, et il arrive un épargne considérable.

Prometheus


Prometheus war sicher ein Zigeuner. Er ist ein Dieb - wie di Zigeuner; er bedient das Feuer - ist er ein begabt Kupferschmied wie die Zigeuner? - und er kommt aus der Kaukas - wie, wahrscheinlich, die Zigeuner.

domenica 3 agosto 2008

maschile/femminile

La donna rappresenta la terra, mentre il maschio rappresenta il cielo - dualismo rappresentato dall'unione tra Urano e Gea. Però la donna rappresenta anche la sapienza - uno degli attributi della Madonna è sedes sapientiae - mentre l'uomo rappresenta la passione. La sapienza sta quindi nella terra, mentre la passione nel cielo - esattamente il contrario di quanto un paio di millenni di idealismo occidentale ci hanno raccontato.