Visualizzazione post con etichetta Lorenzo il Magnifico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Lorenzo il Magnifico. Mostra tutti i post
domenica 24 ottobre 2010
Crisi
Si sente spesso l'argomento che gli italiani, proprio nel momento in cui cadono più in basso, dimostrano una capacità di ripresa che altri paesi non hanno. Ci si riferisce soprattutto all'ultima guerra e alla ricostruzione, ma se si va indietro nel tempo si dimentica che non è stato sempre così. Ricordiamo il Rinascimento per le arti, ma dimentichiamo spesso che la fioritura delle arti era possibile perché l'Italia era straricca: i Medici erano gli uomini più ricchi d'Europa. All'inizio del '500, da una parte questa ricchezza stimolò l'avidità delle potenti monarchie vicine, in particolare Francia e Spagna, che ridussero l'Italia - divisa in tanti piccoli stati - a una colonia; dall'altra le scoperte geografiche spostarono i traffici da una scala europea a una scala mondiale - la prima globalizzazione. Tutto questo portò al collasso dell'economia italiana, che precipità in una miseria da cui è riuscita a riprendersi (con l'eccezione di alcune aree del nord-ovest) solamente negli anni '50, ai tempi del boom.
Etichette:
crise,
globalizzazione,
Italia,
Lorenzo il Magnifico,
Rinascimento
mercoledì 14 maggio 2008
Il Principe

Nel Rinascimento per un momento in Italia ha comandato Lorenzo il Magnifico, il quale, convinto di essere un genio, era in realtà – purtroppo - un deficiente. Machiavelli, dimenticando che era stato escluso dal Magnifico da ogni pubblico incarico, tutto preso dalla preoccupazione per le sorti dell’Italia, indirizzò il Principe al Magnifico, libretto il cui senso è: “Magnifico, stai sbagliando tutto”. Il Principe sembra un libro per bambini, in cui l’arte della politica viene spiegata passo passo in modo chiaro e semplice, indicando ad ogni capitolo che “se uno fa x, allora succede y, e le conseguenze sono z”. Probabilmente il Magnifico non capì di cosa parlasse questo piccolo libro, e continuò a fare l’ago della bilancia. Il risultato fu che l’Italia cadde nelle mani delle potenze straniere, esattamente quello che temeva Machiavelli. Sarebbe bello se fosse altrimenti, ma così come se non hai capacità di astrazione difficilmente ti si può far entrare in testa la matematica; allo stesso modo se non sei portato per la politica, difficilmente ti si potranno far entrare in testa le complesse catene di ragionamenti dell’arte politica – soprattutto quando uno è convinto che la politica nasca dal fatto di essere amico di questo e di quello, come era convinto il Magnifico e non, ahimé, dal gioco di azione e reazione tra le forze in campo. Ci è rimasto un libro che fonda la politica come scienza. Politica si è sempre fatta, ma Machiavelli è il primo che la spiega:
Dal punto di vista psicologico la storia di Machiavelli e di Lorenzo è un caso di specie di un curioso fenomeno, per cui le persone molto intelligenti si prendono a cuore le sorti degli stupidi, e trascurano invece le sorti degli intelligenti. Gli stupidi attraggono l’intelligente perché quest’ultimo dice fra sé “l’intelligenza è soltanto il possesso di determinati strumenti intellettuali, e tutti possono impossessarsene”; gli intelligenti non attraggono l’intelligente perché questi dice: “costui già dispone degli strumenti intellettuali che io posseggo, può fare da sé, non ha bisogno di me”. Insomma, gli intelligenti spesso peccano di eccessiva fiducia nelle capacità degli uomini
Dal punto di vista psicologico la storia di Machiavelli e di Lorenzo è un caso di specie di un curioso fenomeno, per cui le persone molto intelligenti si prendono a cuore le sorti degli stupidi, e trascurano invece le sorti degli intelligenti. Gli stupidi attraggono l’intelligente perché quest’ultimo dice fra sé “l’intelligenza è soltanto il possesso di determinati strumenti intellettuali, e tutti possono impossessarsene”; gli intelligenti non attraggono l’intelligente perché questi dice: “costui già dispone degli strumenti intellettuali che io posseggo, può fare da sé, non ha bisogno di me”. Insomma, gli intelligenti spesso peccano di eccessiva fiducia nelle capacità degli uomini
Etichette:
Il Principe,
Italia,
Lorenzo il Magnifico,
Machiavelli,
politica,
Rinascimento
Iscriviti a:
Post (Atom)