Visualizzazione post con etichetta baroque. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta baroque. Mostra tutti i post

mercoledì 1 ottobre 2014

Aristocrazia parassitaria

Per quanto possa sembrare strano, Voltaire considerava il asecolo di Luigi XIV un'epoca d'oro. Come è possibile che il principe degli illuministi considerasse positivamente un despota spietato? Il fatto è che di fatto bel XVII secolo si venne a creare in Francia un'alleanza del popolo e del re contro l'aristocrazia parassitaria e improduttiva, creando così lo stato moderno e le prime forme di giustizia sociale. In Italia ci proviamo dai tempi di Giulio Cesare, e non ci siamo ancora riusciti.

martedì 2 settembre 2014

Sanfedismo


Lì, li dissero: ladri usciti dalle tane,
ma non portaron via nemmeno un pane;

ma li sentii mandare un solo grido:
«Siam venuti a morir pel nostro lido».


Da Wikipedia: "Pisacane, con Nicotera, Falcone e gli ultimi superstiti, riuscì a fuggire a Sanza, vicino a Buonabitacolo, dove all’alba del 2 luglio il parroco, don Francesco Bianco, fece suonare le campane per avvertire il popolo dell'arrivo dei "briganti". I ribelli furono ancora una volta aggrediti e massacrati uno a uno a colpi di roncola, pale, falci"


L’episodio di Carlo Pisacane si studia (o si studiava?) a scuola. Ai contadini nobili e preti dicevano che “li francesi” venivano a rubargli tutto – non avevano nulla.

E ancora oggi “i giacobini” – anche se i termini sono comunista, radical chic, ecc – sono visti come gente che vuole togliere la felicità agli italiani. Basta che una cosa sia vagamente di sinistra – cioè giacobina – perché nel comune sentire si connoti come altamente negativa, malefica, nemica del popolo – mentre più una forza è rezaionaria e conservatrice e più viene vista come amica del popolo. Oltre a quelli – più onesti – che ammettono esplicitamente di odiare "li francesi", i giacobini, l’illuminismo, la modernità, la sinistra, molti che invece di dire di assere antimoderni dicono di essere anticapitalisti. Non solo alcuni gruppi neofascisti, anche molti che si considerano comunisti.

Apro una necessaria parentesi. La modernità è piena di contraddizioni, ha portato con sé lo sfruttamento capitalistico, l'imperialismo, il controllo, la distruzione dell'ambiente. Però 1) il feudalesimo non era certo meglio 2) non tutta la modernità è capitalismo.

Chiusa questa parentesi viene da chiedersi: perché? Perché un popolo schiacciato dalla nobiltà e dai preti è tanto attaccato alla nobiltà e ai preti (nelle varie metamorfosi di queste classi reazionarie)?.La spiegazione di solito viene vista nella religione, oppure nell’arretratezza economico-sociale. Credo che un poeta - Lamartine - ci aiuta a capire meglio. Lamartine diceva che l’Italia era il Paese dei morti.

L'Italia, dalla seonda metà del 1500, con la controriforma, le dominazioni straniere, e una gravissima crisi economica, era effettivamente entrata in un torpore simile alla morte. I nobili si vendevano il Raffaello di famiglia a due soldi per continuare a vivere tra feste e lussi, del tutto incuranti della cura delle loro proprietà, e il popolo dimenticava la fame strutturale con le frequenti feste religiose e profane. Napoleone – giacobino – riuscì a risvegliare – anche se solo in parte – il Paese, instillando in alcuni – anche cattolici – le idee che portarono al Risorgimento, e più tardi all’antifascismo e alla lotta partigiana e ai movimenti di sinistra

Ma i morti non amano essere svegliati – la vita è, anche, fatica, mentre il sonno della morte è per definizione riposo. E’ naturale che i morti odino chi viene a turbare il loro sonno e amino invece le pietre che sigillano il loro sepolcro.







Parrucche

La moda dell'ampia parrucca, che durò fino alla Rivoluzione Francese, fu introdotta dal Re Sole. Luigi XIV era infatti calvo, e portava una parrucca, ma, per non farsi notare, la impose a tutta la corte.

Un noto politico italiano portava anch'egli la parrucca. Non riuscì però a imporla a tutta la corte. Forse la differenza tra chi fa la storia e chi no sta tutta qui.


domenica 3 giugno 2012

A few days ago, I was strolling in Wien

A few days ago, I was strolling in Wien, and I casually arrived in front of Karlskirche, not far from the Technische Universäit. The XVIII century church has a nice baroque dome , but in front it shows the colonnade and the tympanum of a greek temple and two dull columns modeled after  the Colonna Traiana in Rome and presenting the history of Saint Carlo Borromeo. Apart from these faux pas, the church is overall gracious and nice. And yet, it lacked something, it lacked the feeling of life and death that you find even in second order art in Italy. After this first disappointment, my attention was drawn from the surrounding buildings. On the left there is a modern builduing,, that represents in some way a wing of the church; in front, there is a large elliptic fountain with a modern abstract scuplture on one side. The sculpture and the modern building are certainly not masterpieces, but they have they appear to have the aura that is definitively lacking in the church. This leads me to the two following considerations: 1) in much of Northern Europe classic art is largely a plate imitation of Italian art, but at the beginning of XXth century a new original style developed in Central Europe (Klimt, the Bauhaus) that eventually became the artistic mainstream; Italian contribution to modern art is important but not central. 2) Italian art is wonderful, but it’s aim is the glorification of the Prince; so it conveys a feeling of life and death, closely connected to the power oif life and death of the ruler. The art of the North is sometimes inane, but gracious, since it’s aim is not the glory of kings, but the enjoyment of the people, the embellishment of public squares and lanes.