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domenica 4 ottobre 2015

Andreotti, Moro e i proverbi cinesi

La famosa abilità politica di Andreotti si riduceva in fondo al detto "siediti sulla riva del fiume e aspetta di veder passare il cadavere del tuo nemico", che però ha funzionato benissimo. Ad essere più specifici, il suo nemico era Moro.

martedì 23 dicembre 2014

Il potere logora chi non ce l'ha

Il potere logora chi non ce l'ha. Bisognerebbe che tutti ce l'avessero.

venerdì 18 luglio 2014

Più dai e meno prendi

Fabri Fibra, afferma che "più dai e meno prendi, più prendi e meno dai". Ad alcuni potrebbe sembrare una frase di valore generale, una efficace descrizione del capitalismo, ma nel capitalismo, anche se ovviamente c'è chi dà e  chi prende, non c'è inversa proporzionalità tra le due azioni, inversa proporzionalità cosa che vale solo in Italia tra tutti i Paesi del mondo, dalla Nigeria all'Islanda. L'idea è acuta, tuttavia è andreottiana - cosa che sembra dispiacere ai fans del rapper, a meno che la canzone non sia critica, il che non mi sembra.

martedì 15 luglio 2014

CAF e Berlusconi

Berlusconi è l'evoluzione del CAF degli anni '80. E la gente lo ha votato perché le cose NON cambiassero in un mondo che dopo l'89 e la globalizzazione stava cambiando in modo travolgente. Ricordo benissimo le signore che dicevano "proviamolo questo Berlusconi" - ma quando un italiano dice "proviamo questa cosa nuova" il senso vero è "tutto cambi perché nulla cambi".

venerdì 21 agosto 2009

Andreotti


Molti pensano che Andreotti fosse il capo della mafia. Andreotti non era il capo della mafia, era colui che mediava tra mafia e stato – o meglio, tra mafia, stato per conto della Chiesa. A un certo punto, quando ha capito che la Prima repubblica stava finendo, la mafia ha deciso di mettersi in proprio, e ha reciso in legami con l’entourage andreottiano.

lunedì 12 gennaio 2009

Muro di Berlino


Pare che Andreotti abbia detto “aspettiamo a festeggiare per la caduta del muro: ci eravamo tutti attaccati”. Non tutti: i tanto deprecati “sessantottini” non c’erano attaccat; il ’68 ci fu infatti anche al di là del muro, a Praga, e l’aver appoggiato la rivolta costò al gruppo del Manifesto l’espulsione dal PCI – chissà perché nessuno se ne ricorda mai, quando si parla, sui giornali e sui media, del senno di poi che i comunisti non ebbero. Si potrebbe addirittura dire che il nemico del '68 sia stato proprio il muro.