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giovedì 20 marzo 2025

VEcchioni e lèignoranza dei liceali

Vecchioni ha detto che gli europei sono meglio perché hanno hegel e Shakespeare che gli altri non hanno, Il probnlema non è tanto che sono fraasi un eurocentrismo che si sperava superatoi (detto poi da uno di sinsita) quanto che sono dimostrazione di quella che chiamerei ignoranza liceale - tutti sanno che la letteratura e anche la filosofia americane e russe per non parlare di quella giapponese indiana e cinse sono strepitose e forse addirittura superiori a quella europea. Di solito si chiama cultura liceale, che non è un complimento, ma effettivamente - con notevolissime eccezioni - i professori liceali non hanno una vera cultura, ma piuttosto un repertorio di oserei dire luoghi comuni. E il rpofessore deve essere un po' ignorante, perché questo lo avvicina agli adolescenti che - salvo notevolissime eccezioni - sono di ignoranza bovina e soffrono anche pesantemente di sindrome di Dunning-Kruger. 

la cosa interessante è che questa ignoranza invece non c'è nei professori dei tecnici e dei professionali. in quanto. le conoscenze tecniche non possono essere trasformate in un repertorio di luoghi comuni, pena perdere completamente di operatività. 

martedì 18 marzo 2025

Proletari

 I proletari in fondo non hanno mai voltuo il potere, del potere non gliene importava niente (importa invece moltissimo alla borghesia): Lenin si è inveentato il partitto essenzialmente per costringere i proletari a prendere il potere. Quello che i proletari volevano era studiare, e tutto sommato almeno in alcuni paesi con lotte furiose ci sono riusciti. Volevano il sapere per capire, non per trovare lavoro, e siccome questo spaventa il potere stanno cercando di modificare la scuola in modo che non sia finalizzata alla consocenza ma a trovare lavoro.

domenica 4 febbraio 2024

letteratura

 Sui giornali, e in particolare su "Repubblica" ( ovviamente) si sente spesso il ritornello che la letteratura a scuola sarebbe un'educazione ai sentimenti, Probabilmente non hanno letto "Madame Bovary" /( o non l'hanno letta con attenzione), in cui Emma si autodistrugge proprio perché vuole vivere come in un romanzo. E di letteratura Flaubert capiva certamente qualcosa.

giovedì 25 gennaio 2024

didattica, divulgazione e negazuionismo

 la scuola, l'università e la divulgazione sono in gran parte fondate sul fatto di raccontare fatti non del tutto veri o addirittura completamente falsi che però siano facilmente comprensibili. Piero Angela per esempio raccontava vere e proprio favolette. Il risultato però è che alla fine la gente, che è molto meno scema di quanto pensino gli esperti, che sono anzi spesso i primi ad avere i paraocchi, in qualche modo finisce per intuire di essere stata sostanzialmente ingannata e non si fida più della scienza. Non a caso i negazionisti climatici o i no-vax sono in larghissima maggioranza diplomati se non ancora più spesso laureati, mentre quelli che non hanno studiato si fidano maggiormente degli esperti,

sabato 31 dicembre 2022

Ignorantelli

 La diffusione dell'istruzione di massa ha creato la categoria dell'ignorantello, che non è semianalfabeta come erano gli strati popolari di una volta, ma nemmeno ha una vera cultura. Gli ignorantelli sono particolarmente diffusi nei ceti impiegatizi, ma se ne incontrano anche nelle università e nella ricerca. Voglio sottolineare che il problema non è la scuola di massa. Nonostante la diffusa opinione credo che la scuola moderna funzioni meglio di quella del passato che produceva essenzialmente dei parolai. L'ignorantello non deriva da una scuola fatta male, spesso l'ha fatta benissimo, deriva dal fatto che non viene da un famiglia colta e quindi non ha quelle basi che possono arrivare solo dalla madre.

Il livello molto basso dei social ancora una volta credo che sia proprio dovuto al fatto che sono il regno dell0ignorantello. In mano a persone di cultura, come per esempio Alessanndro Barbero, i social non solo diventano accettabili ma sono addirittura uno strumento potente di comunicazione


domenica 11 novembre 2018

Educazione, istruzione, literacy

Le rilevazioni della scuola (PISA, Invalsi ecc) pongono l'accento sulle competenze scientifiche e matematiche. ho dei forti dubbi al riguardo. Il linguaggio logico matematico della scienza è complesso e soprattutto lontanissimo da quello naturale, e richiede anni per essere padroneggiato. Competenze di base (a parte quelle elementarissime come le operazioni fondamentali e la conoscenza di alcuni animali e piante ecc.) in matematica e scienze è un po' come competenze di base in latino: senza un sacco di studio non si capisce né la logica della lingua né si è in grado di leggere niente, neanche Fedro. Il risultato è che la matematica è considerata impossibile 8perché fatta a un livello troppo basico) e le scienze inutili (idem).

Quello che la scuola dovrebbe fare è insegnare la lingua (scritta). La cosa era evidente nel medioevo, dove la lingua dei colti era una lingua morta, e credo sia chiara nel mondo arabo dove l'arabo scritto è bassato sull'arabo classico che non è parlato. E va detto che il liceo non insegna la lingua. C'è un dottorando mio carissimo amico, con un ottimo curriculum, che è completamente incapace di fare l'analisi logica di una frase. E il fatto che non la insegni non è casuale: il liceo gentiliano si rivolgeva ai figli dei laureati, che la lingua l'avevano già acquisita in casa. E quando la scuola è diventata di massa si sono fatte millemila riforme, introducendo le innovazioni più fantasiose e pirotecniche e d'avanguardia, ma nessuno si è preoccupato del problema fodnamentale: come insegnare la lingua a italiana a persone che come lingua madre hanno il dialetto o al massimo la lingua televisiva (che è una non lingua)?

A dire il vero ci sono scuole che questo problema lo affrontnano e lo risolvono brillantemente, e sono gli snobbati istituti professionali. I ragazzi entrano i nqueste suole esprimendosi spesso con versi (quasi letteralmente e senza offesa, in quanto vengono da un background pochissimo letterato) e escosno che non sapranno forse scrivere un poema ma riescono a parlare un italiano corretto e articolato. Come avvenga non so, ma probabilmente non è neanche difficile.

In sintesi, non è casuale che gli anglosassoni dicano education per istruzione e literacy per cultura: la cultura è proprio saper leggere e scrivere (nelle varie lingue, che sono spesso proprie di ogni disciplina).

Alternanza scuola lavoro

L'idea alla base della famigerata alternanza scuola lavoro non era di per sé malvagia: i ragazzi escono dal liceo in possesso sostanzialmente di un elenco di parole, ma non sono in grado di fare niente, il che per un imprenditore è esiziale. Fare non va inteso solo in senso manuale - anche manipolare mentalmente degli oggetti senza seguire una procedura prefissata consiste nel fare. Del resto la scuola gentiliana, una scuola già preistorica nel 1923 che non è mai stata messa in discussione nel suo impianto dalle millemila riforme, partiva da due presupposti 1) fare è compito delle plebi, mentre l'intellettuale deve ripetere la verità ricevuta 2) tranne un piccolo numero di avvocati medici e ingegneri gli altri diplomati andranno a fare gli impiegati, il che significa persone che ricopiano testi e riempiono moduli, senza che sia necessario capire cosa ci sia nel modulo e nel testo. Ovviamente questo poteva funzionare nell'Impero Romano, ma non in una società postindustriale, in cui anche a un impiegato è richiesta diciamo una dose di creatività.

Il problema è che dal dire al fare c'è di mezzo il mare, specialmente se una riforma della scuola la fai scrivere ai cattolici popolari, che sono altamente imprenditoriali però con i sussidi statali. Lèinsegnante è il merstiere più difficile del mondo, diceva Freud (insieme con il genitore e lo psicanalista) e io stesso, che pure ci ho riflettuto moltissimo, non saprei assolutamente cosa fare. Credo che la riforma della scuola superiore si faccia all'università, perché molti dei laureati finiscono a fare gli insegnanti, ma di più non saprei.

sabato 8 settembre 2018

low literacy

The hopeless lack of law literacy of the Italians, even the more educated, has always been a surprise to me. A surprise, since the rule of law was invented by te Romans and the common law which is the base of the rule of law in the Anglo-Saxon world is fundamentally nothing else than the Corpus Juris with some adaptations.
This lack of literacy is probably due to the fact that in Italian high school law is not taught - in fact people following vocational studies, where law is part of the curricula, jave a good basic grasp of the subject. But probably other reasons are also involved - in particular the fact that a few of the fundamental principles of the rule of law, such as "all are equal for the law" is drastic ally at odd with the basic tenets of Italian ideaology.

venerdì 17 agosto 2018

Dillo con parole tue.

"Dillo con parole tue". Se poi non usi le parole del professore ti mette quattro.

domenica 26 novembre 2017

Pero Angela, sciensa, divulgazione, scuola, carisma, Daverio

Molti pensano che Piero Angela sia uno scienziato, ma Piero Angela è un (ottimo) giornalista. Quark. che amavo moltissimo, era eccellente televisione ma pessima scienza - ha fatto innamorare della scienza un sacco di persone, ma se andiamo a vedere cosa diceva, erano favolette che ben poco hanno a che fare con la scienza vera. Per fortuna quando la divulgazione si fa così - ed è un buon modo di fare divulgazione- dei contenuti ti dimentichi dopo 10 secondi, quindi aver raccontato favolette non fa essenzialmente danno. E' la stessa cosa della scuola, che racconta sostanzialmente favole e funziona quando riesce a incuriosire: Io sono convinto che si possa fare divulgazione e didattica in un altro modo senza bisogno di arrivare al dottorato (e un buon esempio essite già ed è Daverio), ma il metodo giornalistico funziona.

Angela ovviamente non dirà mai di essere un giornalista e non uno scienziato, perderebbe l'aura e di conseguenza il carisma che serve per attirare l'attenzione,

martedì 11 luglio 2017

Capacità metacongitive, sindrome di Dunning-Kruger, istinto

VEdendo questo (per altro carino) video mi è venuto da escalamare: ancora questa storia di istinto contro ragione! Come se fossero cose diverse. Il problema vero è la mancanza di capacità metacognitive, che permette di valutare non solo il problema, ma il modo in cui valutiamo il problema, detto in altro modo la coscienza. L'inventore della coscienza dovrebbe essere Socrate. Nell'Apologia dice che il daimon gli impone di seguire una strada di ricerca, e daimon in greco classico (contrariamente a quello che molti pensano) non vuol dire demone ma vuol dire proprio coscienza. La storia dell'istinto contro la ragione credo sia aristotelica, in quanto Aristotele probabilmente non aveva pienamente compreso il senso del messaggio socratico. I filosofi e gli intellettuali antichi parlano continuamente della mancanza di coscienza/consapevolezza dei non filosofi, ma credevamo che con Lutero la coscienza fosse diventata un fenomeno universale. Macché! Adesso che bene o male la democrazia è fatta vediamo che le idee dei filosofi/scienziati non convincono proprio per la mancanza di queste conoscenze metacognitive. Siamo nell'era della sindrome di Dunning-Kruger (per cui chi non sa crede di sapere per mancanza di strumenti metacognitivi). Quello che mi preoccupa non è però il popolo, che in fondo ha preso la paraola da poco (con i social) quanto il fatto che la mancanza di competenze metacognitive è particolarmente sviluppata proprio tra i professori (di scuola e di università) che dovrebbero insegnare proprio quella scienza/filosofia che manca alle masse. Forse la differenza tra un professore e un maestro sta proprio qui,.

giovedì 25 giugno 2015

Prova di forza

Il DDL la "buona scuola" (quando qualcosa si intitola così c'è da tremare) rappresenta probabilmente il primo passo della riforma del pubblico impiego e quindi il logico proseguimento del job's act, in cui sono state sostanzialmente azzerate le differenze tra lavoro precario e lavoro stabile. La riforma del diritto del lavoro per adeguarlo al modello anglosassone è il punto programmatico fondamentale del thactherismo renziano. La "buona" scuola ha incontrato la fiera opposizione del mondo degli insegnanti, che hanno intrapreso una serie di scioperi e di azioni di protesta inconsuete per una categoria come questa, assai poco politicizzata e sindacalizzata, che hanno fatto assai male al governo, e che stanno probabilmente dietro alla severa sconfitta delle regionali. Renzi, forte della sua maggioranza blindata, cerca adesso la forzatura in parlamento attraverso la fiducia, e probabilmente l'avrà vinta. Il thatcherismo ebbe la sua proba d forza con l'eico sciopero dei minatori, che durà mesi e che si concluse con una sonora sconfitta dei lavoratori, forse il tachterismo renziano ha la sua prova di forza proprio sulla scuola, con la notevole differenza che 1) le lotte degli insegnanti, ancorché molto meno drammatiche di quelle dei minatori, hanno vinto, non sono state sconfitte; 2) Renzi non vince (se vincerà) sul piano sindacale e politico, ma grazie a un parlamento non solo completamente delegittimato agli occhi della popolazione, ma, giova ricordarlo eletto con legge incostituzionale.

Post scriptum: molti pensano che l'Italai sia sostanzialmente commissariata. L'Italia è stata commissariata con Monti, ma Renzi è un prodotto della parità delle forze parlamentari principali nelle elezioni del 2013 e dal rifiuto di Grillo di allearsi con il PD, il che ha reso quasi inevitabile l'accordo PD-Berlusconi.

venerdì 1 maggio 2015

La "buona" scuola

Il DDl sulla buona scuola - a parte che è decisamente incostituzionale, in quanto trasferisce al governo un bel pezzo di potere legislativo, tramite 21 deleghe estremamente generiche, cosa che non si è mai vista in nessun Paese democratico, neanche in quelli con potere esecutivo molto forte - estende alla scuola il sistema adottato per esempio nelle agenzie regionali dei parchi (ARP, Romanatura): In queste agenzie, a un salario base si aggiunge una cospicua quota di salario legata a progetti. Il risultato, prevedibile, è che i dipendenti dedicano pochissimo tempo ai compiti istituzionali (cioè alla protezione della natura) e invece moltissimo a progetti che sono nella maggior parte dei casi inutili ma spettacolari. Probabile che nella scuola si avrà lo stesso risultato, oltre all'introduzione del clientelismo, che attualmente è estremamente limitato non certo per rettitudine morale delle persone ma perché il sistema attuale (di tutto il pubblico impiego) basato su punteggi e norme cogenti lascia pochissimo spazio alla politica (e all'economia che si appoggia alla politica, cioè al 95% dell'economia). Il sistema pubblico basato sul progetto e non sulla norma tutto sommato funziona, però presuppone che non ci siano mafie, consorterie, protezioni, privilegi. Qui invece, come al solito, uniamo il liberismo con le corporazioni, le consorterie, i privilegi, i clan familiari, le raccomandazioni. Facciamo finta di fare il Paese moderno, rimanendo rigorosamente il Paese del familismo amorale. Tanto per capirsi, la parola raccomandazione non esiste in inglese, letter of recommendation vuol dire "lettera di referenze"..

venerdì 16 gennaio 2015

Leopardi, natura matrigna, e satana

I professori di scuola italiani sono tutti cattolici (specialmente quando fanno finta di essere comunisti). Gli piace da pazzi Leopardi, anche se Leopardi era radicalmente ateo, perché il concetto di natura matrigna corrisponde in fondo perfettamente con l'idea, fondamentale per il cristianesimo, che satana è il rex hujus mundi e che solo abbandonando il mondo ci si può salvare.

Se io fossi religioso penserei che il mondo è stato creato da dio.


domenica 26 ottobre 2014

Education

Beauty is truth, truth beauty, - that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.

Since centuries and up to a few years ago, élites received classical education, whereas technical education was reserved to people with executive tasks. Classical education was essentially based on the understanding of what is beauty, because without this, understanding truth is also impossible – as the famous lines of Keats’ stress. Sensibility, in fact, is a powerful allied of reason in order to make sense of things. In the middle ages this faculty was named sidneresis.


In ancient times and up to the XIX century this meant reading Homer and Vergil, but after the Romantic revolution, the model of beauty changed: French and Russian novels became the paradigm of taste and discernment for educated people. Today nobody reads Victor Hugo, Dumas, Stendahl, Tolstoj. And this resulted in the aesthetical collapse of this time of greed, robbery, carelessness. But I think that something will change in short time, and this is surprisingly due, possibly, to the web. I think in particular to the series Breaking Bad, that rages among the youngsters. It is full of imperfections, it is obviously very pop, but in some way it has the breath, the care for detail, the visual and spiritual beauty that is the mark of the French and Russian masterpieces. A young friens of mine is convinced that this is the new paradigm - maybe..


lunedì 22 ottobre 2012

Horace

Horace is beloved and cherished in the Italian school, mainly because he often makes the so called "concordanza a senso" (agreement by meaning) that makes translation difficult for studensts with a traditional Italian high school latin training. Yet he was not much loved in the antiquity - much differentely from the almost divinised Vergil, - and is rarely cited by Petronius, Aulus Gellius, etc. Anyway, he is an inexhaustible source of sentences, and this is enough for Italian lawyers.

domenica 22 marzo 2009

Baricco


Qualche tempo fa Baricco ha scritto un articolo in cui proponeva di tagliare i fondi ai teatri e alla cultura e di destinarli invece alla scuola e alla televisione di qualità. Lasciamo da parte le finalità politiche della “provocazione” – si tratta di un’astuta mossa per mettere in difficoltà Tremonti con la sua poltiica di tagli alla scuola. C’è infatti un problema più di fondo. Baricco sostiene che si debba educare il popolo alla cultura, in particolare alla cultura di avanguardia del ‘900 – è un tema ricorrente degli intellettuali progressivi del nord Italia. Ma non è il popolo che deve essere educato – perché il popolo è già educato, a modo suo – ma le élites. Leopardi diceva che un Paese in cui molti sanno poco, sa poco, un Paese in cui pochi sanno molto, sa molto. In altre parole, se le élites hanno un notevole spessore culturale, questo sapere si riverbera su tutta la società – è quello che succede per esempio in Gran Bretagna, doev la scuola di massa è praticamente inesitente, ma dove esistono personalità di grande rilievo culturale. In Italia, le élites sono alquanto zoppicanti dal punto di vista culturale – e sono assai arretrate soprattutto per quel che riguarda le grandi conquiste del ‘900. Baricco, per esempio, scrive sostanzialmente come un autore dell’’800 che fosse diventato minimalista (ma già Emily Dickinson era minimalista). Mi sbaglierò, ma sospetto che non abbia molto chiaro cosa hanno detto Freud, Picasso, Nietzsche e forse addirittura Woolf e Proust – non li cita mai - per non parlare di Einstein e compagnia.

martedì 9 settembre 2008

responsabilità

Si parla molto di merito, tolleranza zero, legalità - ma tolleranza, rigorosità, ecc. si applicano sempre e solo aglia altri - meglio se deboli. Se i ragazzi non imparano, la colpa è degli insegnanti; se la città è sporca, la colpa è degli zingari, se i politivi vengono inquisiti, la colpa è dei magistrati. Non sarebbe forse inopportuno cominciare a parlare di responsabilità - nel Mediterraneo deve essere un problema antico, se qualcuno ricordava di non guardare la pagliuzza nell'occhio del vicino, ma la trave nel proprio occhio.