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martedì 4 marzo 2025

Quali sono i quartieri criminali?

 Quando pensiamo ai quartieri criminali pensiamo ai quartieri popolari, come il Quarticciolo, San Basilio ecc. (faccio esempi romani che pero credo siano conosciuti anche altrove). Lo spaccio, la microcriminalità e la prostituzione che oggettivamente allignano in questi quartieri piacciono molto ai media e a i social, ma spesso si dimentica che droga e prostituzione impazzano allegramente e forse sono anche più frequentate nei quartieri "bene", come Roma nord e i Parioli. Solo che nei quartieri borghesi il "degrado" non si vede. Vale la stessa cosa per le violenze di genere: non c'è differenza significativa tra il numero di quelle che avvengono nei quartieri popolari e quelle che avvengono nei quartieri ricchi.

Ovviamente c'è molto classismo in questa visione parziale della realtà che hanno i media, ma forse più in profondo è uno dei tanti sintomi della società dell'apparenza in cui viviamo.


domenica 24 settembre 2023

Curiosità

 Quello che conta veramente non è l'intelligenza,, non sono le capacità, ma la curiosità, che è materia prima rarissima per lo meno tra gli adulti. Dico una banalità dicendo che i bambini sono curiosi, ma appena vanno alle medie questa curiosità si spegne perché quando si rendono conto che la società si fonda su soldi successo sesso e che tutto il resto non conta nulla si adeguano immediatamente. Rimane la curiosità stupida, quella per i pettegolezzi., quella sì materia prima inflazionata.

mercoledì 30 agosto 2017

Reagan, Thatcher, Grillo

Reagan diceva che lo stato è il problema e non la soluzione. E io, partendo da posizioni na n'ticchia diversa sono in fondo perfettamente d'accordo. La Thatcher invece diceva "la societò non esiste": A parte che òa Thatcher era completamente matta (solo a una pazza anaffettiva regge di togliere il latte ai bambini poveri nelle scuole), la prima cosa NON va confusa con la seconda. Errore che fanno i grillini, specialmente giovani, e questo piccolo, insignificante errore, spiega perché una forza in fondo oggettivamente rivoluzionaria finisce per allinearsi con le posizioni di Salvini e perché lòa Gabbanelli sembri impazzita.

lunedì 21 gennaio 2013

Savana

It is customary to compare society to the savana of Africa, where the lion kills the gazelle and the antelope must run faster than her predeators. Ironically, society was invented for defense against predators, in the savana of Africa hudred of thousands of years ago.

venerdì 30 novembre 2012

Il mestiere più antico del mondo

Non so perché si dica che la prostituzione sia il mestiere più antico del mondo. Se andiamo a guardare i popoli cosiddetti primitivi, nelle società più semplici non troviamo alcun tipo di divisione del lavoro e quindi nessun mestiere: tutti fanno tutto. Tra i cacciatori-raccoglitori c’è una distinzione tra donne che raccolgono vegetali e uomini che vanno a caccia, ma non si tratta certo di mestieri. Nelle società, appena più complesse, in cui, pur restando legati principalmente alla caccia e alla raccolta, si comincia a praticare un po’ di agricoltura – per esempio negli indiani del nordamerica – la maggior parte degli uomini e delle donne e della tribù continuano a occuparsi di tutto, ma emergono due persone con compiti specializzati: il capotribù e lo sciamano. Quest’ultimo è sostanzialmente un medico (e psichiatra), quindi il mestiere più antico del mondo è non la prostituta, ma il medico. Lo sciamano possiede una profonda sapienza spirituale oltre che terapeutica, ma non officia riti, quindi non si tratta di un sacerdote che dovrà attendere molte migliaia di anni per comparire. Il film “balla coi lupi” dà una buona idea di questa società al passaggio tra cacciatori-raccoglitori e agricoltori. A dire il vero, gli indiani del west erano esclusivamente cacciatori in quanto l’ambiente non consentiva l’agricoltura, ma costituivano società simili a quelli della costa orientale, i primi a essere sterminati, che praticavano oltre alla caccia un’agricoltura abbastanza sviluppata. Il passaggio successivo, che si osserva bene soprattutto in Africa, specialmente nel Sahel, immediatamente a sud del Sahara, è caratterizzato da società ormai completamente agricole ma non ancora urbane. In queste società esistono, accanto a una maggioranza di contadini, diversi mestieri soprattutto artigianali, come il fabbro, persiste e aumenta di importanza lo sciamano (accanto agli sciamani si osservano anche delle guaritrici) e il capotribù diventa qualcosa di simile a un re. Non so se le prostitute compaiano in questo stadio, oppure in quello successivo, cioè quello della fomrazione di civiltà urbane. Con la nascita delle città si passa dalla preistoria alla storia, in quanto viene inventata la scrittura, compaiono i sacerdoti, l’esercito e lo stato. A dire il vero le prime città, Gerico in Palestina e Çatal Hüyuk in Turchia, sono di parecchie migliaia di anni precedenti alle prime forme di scrittura e i resti archeologici fanno pensare a una società ancora egualitaria. A Çatal Hüyuk per esempio non esistono edifici dedicati a tempi e alcune pitture murali che sembrano legate ai riti e le sepolture sono nelle case di abitazione, in altre parole sembra che i riti siano officiati dalla famiglia e non da sacerdoti. Alcune culture che forse sono analoghe a queste si trovano in Asia, soprattutto sull’Himalaja, in Cina meridionale e in Indocina. Si tratta di società basate su clan famigliari in cui i membri di uno stesso clan non sono su un piano di uguaglianza, mentre sono più o meno paritari i diversi clan. In fondo anche i paesini, praticamente fermi al neolitico, dell’Italia meridionale, rispecchiano questo modello.


I popoli di pastori non rientrano in questo modello evolutivo, in quanto normalmente non si osserva una divisione del lavoro. Le società di pastori sono in fondo molto simili a quelle di cacciatori-raccoglitori, con i maschi che invece di cacciare badano al bestiame.



Infine, non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che la prostituzione sia un fenomeno essenzialmente europeo e mediterraneo, dove riveste in effetti una grande importanza fin dal mondo antico (i classici greci e latini e la Bibbia sono pieni di prostitute). In Asia e in America mi sembra che anche in società avanzate la prostituzione o non esista o sia un fenomeno piuttosto marginale. Forse in queste società, dove la poligamia –assente in Europa - è piuttosto diffusa, il ruolo della prostituta viene sostituito da quello della concubina.

mercoledì 29 ottobre 2008

Vizio e virtù

Il cardinal Bellarmino diceva che se anche il papa avesse predicato il vizio e condannato la virtù, bisognava seguire il papa. I cristiani come al solito partono da un principio giusto e poi lo rovesciano in una conclusione perversa. Il principio giusto è che se si fa parte di una comunità, e si decide di fare A, allora tutti devono fare A, anche se non sono d'accordo, altrimenti la comunità si dissolve - sempre che la decisione non vada a vantaggio di una parte a discapito delle altre, nel qual caso la comunità ugualmente si dissolve (non valgono i casi in cui la decisione è a vantaggio di una parte e neutra per le altre). In termini di contratto sociale le cose sono più chiare, ma hanno validità generale.
La versione perversa sta nel fatto che vizi e virtù valgono indipendentemente dalle decisioni pratiche umane. Uno dei tanti problemi dei cristiani è quello di mescolare sempre le cose umane con quelle divine - cosa che non accade per esempio con gli ebrei, in cui il rapporto tra dio e l'uomo è contrattuale, non di identificazione - del resto "il verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare tra noi". Incidentalmente, se Giovanni avesse detto "la carne si è fatto verbo ed è venuta ad abitare in cielo" - cosa che forse leggeremmo se avesse vinto l'arianesimo, le cose sarebbero diverse, ma credo non sia colpa dei cristiani quanto di pesanti influssi platonici ampiamente precedenti la predicazione di Cristo.