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giovedì 25 gennaio 2024

Popper, Pierce e il metodo scientifico

Nei corsi di dottorato,. da una ventina di anni, insegnano che il metodo scientifico consiste nel formulare un'ipotesui e provare a falsificarla . Questo posta a non dire mai niente di nuovo e niente di veramente profondo, e basterebbe rifletterci un attimo per rendersi conto che è ovvio che sia cosi. Il vero metodo scientifico consiste nel fare gli esprimenti o andare sul campo con la mente completamente sgombra da qualsiasi presupposto per leggere con  apertura mentale il libro della natura. In altre parole bisogna guardare, non pensare, il pensiero è nemico della profondità. In effetti in ecologia dopo circa il 1990 non c'è uno straccio di idea nuova per colpa proprio di questo popperismo capito male, e nonostante oggi abbiamo strumenti informatici e genetici che una volta si sognavano. Dico Popper capito male perché Popper diceva che le ipotesi devono essere falsificabili, non che bisogna falsificarle, mentre per capire l'inferenza scientifica servirebbe Pierce ma Pierce e molto più difficile da capire di quel liberale  di Popper. Se Fleming avesse fatto ipotesi non avrebbe MAI scoperto la penicillina; invece ha GUARDATO finalmente senza preconcetti una piastra di Petri ammuffita, piastra che tutti avevano visto migliaia di volte ma che nessuno aveva GUARDATO.

Il vero scienziato è in fondo un po' un maestro zen, con la mente vuota, concentrata e assolutamente ricettiva, ma pochi ci arrivano vermanete.

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domenica 4 luglio 2021

Irrationality of the world

 I read on the "conomist" that the indian writer Amitav Gosh says that global change is a fundamental problem for the West because it challenges the Western idea that the worl is rational and predictable. Fantaastic! We need no more to worry for the consequenece  of our insane action on the biosphere, becuase iclimate change is not our responsability but a consequence of the irrationality and unpredactability of the world. A negationist of climate change (they are rare now) can ask nothing better. And I don't wont to be essentialist, but I am afraid that these untenable positions are not a conseuqneces of personal ideas of Ghosh, but are more basically rooted in the Indian culture, this world that fascinates us even on the left (see the Beatles) as an escape from Western Thought but that, notwithstanind its immense deepness is fundamentally extreme right. It is perhaps not a case that Hitler chose a symbol for his party an Indian symbol (an universal symbol actually, but Hitler was fascinated by buddhism and took the swastika from that religion where it plays an important role).

martedì 2 aprile 2019

Dotta ignoranza

Il sapere di non sapere di Socrate ha più a che fare con lo Zen che con quello che si dice a scuola. Fare il vuoto nella mente per raggiungere la massima concent4razione e quindi la massima cionsapevolezza di sé stessi sono uno dei principi fondamentali dello zen e anche il significato profondo della dotta ignoranza socratica.

lunedì 16 ottobre 2017

Impermanenza, conservazione

L'occidente è ossessionato dall'eternità, e credo che il problema sia precristiano ("carpe diem" di Orazio"): Basti pensare che l'ISIS ci ha fatto più paura distruggendo i resti archeologici (cancellando cioè quello che dovrebbe essere eterno) piuttosto che sgozzando le persone e mettendo le donne nelle gabbie. In varie altre culture l'impermanenza e la morte sono molto più accettate, e il buddismo ne fa il fondamento della sua filosofia.

Questo terrore dell'impermanenza sta alla radice del pervertimento di alcune pratiche di conservazione. Un recente libro di Chris Thomas "gli eredi della terra" spesso non è del tutto condivisibile, ma nella tesi centrale assolutamente sì: conservazione deve significare aumento e mantenimento della biodiversità, non annullamento del cambiamento che è la regola della vita (e non solo di quella). Senza entrare nella discussione delle alloctone, mi è capitato spesso di avere ache fare con ecosistemi che il pubblico riteneva in via di "degradazione" e invece stavano subendo una successione secondaria (che in linea di massima è un fenomeno auspicabile): I forestali, quando nel bosco compaiono gli alberi morti, che svolgono essenziali funzioni ecosistemiche (per esempio dare rifugio a una quantità di animali ormai molto rari come coleotteri e picchi) dicono ancora che "il bosco sta morendo".

martedì 11 novembre 2014

Žizek and Calvinism

This video changed my mind about Žizek- When he talks about Hegel and Marx and Lacan I see only irritiating jokes. Here I see dialectic, and a profound critique of Protestantism, that is at the very heart of the anglo-saxon vision of the world that in is the very foundation of imperialism and capitalism. In a nutshell, he says that Calvin is right in saying that things are necessary, you cannot purchase your fate as believed by catholics, but that the world was not created once and for all time, adn that his history is wirtten in an ever-lasting book in the mind of god, but is endlessly recreated at each moment. Anyway, I don’t know if he is aware that Buddhism says more or less the same thing.


domenica 28 giugno 2009

Aspetti


L’astrologia occidentale vede la vita come un insieme di sfide poste dalla contrapposizione (sfavorevole) o dalla sinergia (favorevole) degli astri. Ma si tratta di una visione egocentrica: il soggetto viene isolato dal resto, che diventa il mondo esterno. Il soggetto può essere l’io, ma può anche essere l’umanità, la famiglia, il proprio capo, la nazione, una dottrina, ecc. E’ una scelta di “coordinate” forse necessaria per cominciare a capire qualcosa, ma non credo si possa andare più avanti di tanto finché non si considera che il soggetto sta in mezzo non a un mondo esterno, ma ad altri infiniti soggetti, e che come gli altri soggetti sono per me mondo esterno, io per gli altri soggetti sono mondo esterno. Il buddismo credo consista proprio nell’adottare un sistema di coordinate universali indipendenti dal soggetto – come nella relatività einsteniana. Questo cambiamento del pnto di vista richiede una grandissima consapevolezza e soprattutto l’abbandono di molti pregiudizi. - forse il terzo occhio sta a rappresentare proprio questo. A quel punto, il mondo diventa completamente diverso, e acquisiscono importanza cose a cui di solito importanza non si dà – suppongo, almeno, io non sono buddista.

sabato 27 giugno 2009

Buddismo

A basarsi sui miei conoscenti, tutti gli impiegati pubblici sono buddisti. Il buddismo degli impiegati, però , poco c'entra con il buddismo del Buddha. Quello degli impiegati nasce, in genere, dal fatto che da giovani avevano mille velleità, e sono finiti a passare carte; quello del Buddha nasce dal fatto che era un principe che aveva tutto, che un giorno uscì a farsi una passeggiata, e vide un vecchio, un malato e un morto, e si chiese "ma che vita sto facendo?"

domenica 1 febbraio 2009

Sapienza

A una certa età, tutti i laici sinceri si interessano di quello che ha da dire la sapienza e la mistica – nelle sue infinite forme: la sapienza amorosa cristiana, la cabbala, il rigoroso pensiero buddhista, lo sciamanesimo americano, il sufismo, i veda. Non è, come potrebbe sembrare, che si nasce incendiari e si muore pompieri, tutto al contrario: a un certo punto ci si accorge che l’approccio più o meno scientifico che un laico applica alle cose della vita e del mondo si ritrova, anche se con un linguaggio diverso, e applicato a un oggetto particolarissimo come lo spirito, nella sapienza e nella mistica. Per esempio – e me ne sono accorto tardissimo – la libido freudiana, quella che gli sciamani messicani chiamano energia, e lo spirito santo, sono, sospetto, la stessa cosa.
Ci sono però tante altre parti in una religione, oltre alla sapienza: l’etica – e di quella un laico può fare benissimo a meno, perché ha la sua – la teologia, che è l’equivalente della filosofia; ma temo ci sia anchequalcosa che non capisco, che va al di là della sapienza; del resto per il vedismo la realtà ultima non è lo spirito (atem) ma qualcosa di indefinibile (brahman)

mercoledì 16 luglio 2008

rivelazione

Lévy-Strauss diceva che ci sono tre grandi rivelazioni – il buddismo, il cristianesimo, l’islam, e che di queste tre la più degradata è l’islam. Ha ragione, il senso di queste tre rivelazioni è lo stesso, ma espresso in tre linguaggi e metafisiche diverse in quanto il buddismo si rivolge all’upper class, il cristianesimo alla middle class, e l’islam ai proletari. Ho pensato a lungo alla scala da lui poposta tra le tre rivelationi, e temo che vada rovesciata; la forma più alta è quella dei proletari. L’islam appare degradato soltanto perché la rivelazione è espressa con estrema immediatezza e semplicità passando il meno possibile per l’intelletto – ma dal punto di vista spirituale (ed ermetico) l’intelletto non ha uno statuto privilegiato rispetto alle altre facoltà della psiche e dell’uomo. Gli ultimi saranno i primi.

rivelazione

Lévy-Strauss diceva che ci sono tre grandi rivelazioni – il buddismo, il cristianesimo, l’islam, e che di queste tre la più degradata è l’islam. Ha ragione, il senso di queste tre rivelazioni è lo stesso, ma espresso in tre linguaggi e metafisiche diverse in quanto il buddismo si rivolge all’upper class, il cristianesimo alla middle class, e l’islam ai proletari. Ho pensato a lungo alla scala da lui poposta tra le tre rivelationi, e temo che vada rovesciata; la forma più alta è quella dei proletari. L’islam appare degradato soltanto perché la rivelazione è espressa con estrema immediatezza e semplicità passando il meno possibile per l’intelletto – ma dal punto di vista spirituale (ed ermetico) l’intelletto non ha uno statuto privilegiato rispetto alle altre facoltà della psiche e dell’uomo. Gli ultimi saranno i primi.

lunedì 14 gennaio 2008

religioni rivelate

Le religioni rivelate sono pericolose; non perché non contengano altissimi valori spirituali, ma perché richiedono troppo. Senza l'amore infinito di Cristo, il cristiano rischia continuamente di trasformarsi in odiatore del genere umano (come rinfacciava Tacito); senza la consapevolezza infinita del Buddha, il buddhista rischia di fare la fine degli occupanti giapponesi, che commisero in Asia atrocità peggiori dei nazisti, che raramente vengono ricordate (con l'eccezione di Kenzaburo Oe). Il più materiale degli ebrei, per contro, a cui non si richiede in fondo che di non mangiare carne di maiale, è spiritualissimo, anche se spesso pieno di vizi e difetti.