sabato 30 giugno 2018

Massimo Recalcati

Mi paiceva massimo Recalcati. Non era originalissimo, però aveva dietro la psicanalisi lacaniana che non sempre è condivisibile ma comunque è uno strumento potentissimo (tant'è vero che cura spesso la schizofrenia, un compito per Freud impossibile). Tuttavia, avendo preso la pur lodevole strada della divulgazione di massa, è stato costretto negli ultimi lavori  a semplificare eccessivamente con il risultato di risultare un po' banale, ormai.

venerdì 29 giugno 2018

Lorenzo Lotto

Non riesco a farmi piacere fino in fondo Lotto. E' di una modernità sconcertante - nel sacrifico di Melchisedec degli ultimi anni sembra Rembrandt, forse anche per il tema - ma non disegnava benissimo, almeno a giudicare dai pochi disegni rimasti. Se avesse avuto un po' più di maestria tecnica lo ricorderemmo come superiore a Tiziano.


Io so io

Mi è capitato di rivedere il "marchese del Girllo" di Monicelli. In quel film tutti pensano che "loro sono loro e voi non siete un cazzo" - con l'eccezione della madre, che è l'unica ad avere realmente il potere e a sapere quindi che il potere, come ce l'hai, un attimo dopo puoi perderlo.

Il che significa che se il popolo italiano facesse la rivoluzione auspicata proprio da Monicelli - come i francesi e tutti gli altri - e il potere passasse nelle sue mani, la smetterebbe di pensare !io sono io e voi non siete un cazzo" e diventerebbe un po' più serio e un po' più forte come la madre (ancorché forse un po' terribile come i francesi).

domenica 17 giugno 2018

Pensiero debole

A proposito del post precedente, va pur detto che Marx è stato buttato alle ortiche (e con lui ogni forma di pensiero"forte") per delle buonissime ragioni - le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni - ovvero dal fallimento del socialismo reale e del tentativo di rivoluzione del '68. Il fallimento dell'unione sovietica, che è ben precedente al 1989, non fu tanto un fallimento economico, quanto sociopolitico. Gli inventori del postmoderno - cioè dell'abbandono delle "grandi narrazioni" - pur non facendo parte del movimento operaio, partivano tuttavia da sincere preoccupaazioni antiautoritarie (Lyotard, Eco, Vattimo, Bonito Oliva). Quanto al '68 - che viene raccontato come una rivolta generazionale ma che fu un tentativo pià o meno serio di fare una rivoluzione non autoritaria - specialmente in Cile e in Italia - non riuscì nel suo intento e questo portò alcuni a dire che l'autoritarismo stava nel pensiero "forte" stesso. Con la conseguenza che oggi siamo sommersi dal non-pensiero, a destra come a sinistra.

vecchia piccola borghesia

Michele Serra lo ripete spesso (almeno dai tempi di Berlusconi) che le destre fanno finta di stare con gli ultimi contro i primi e invece stanno con i ceti medi - il che non è una novità, anche Hitler e Mussolini avavno come blocco sociale di riferimento la piccola borghesia. Non è neanche nuovo il vittimismo, ma è invece nuovo (forse) il fatto che questi borghesi poveri pieni di rancore facciano finta di essere proletari (quando non sopravviverebbero un secondo alle difficoltà della vita dei proletari). Il problema però non p ovviamente che loro facciano le vittime, il problema è che molta sinistra (non parlo di quella neoliberale del PD) gli dia retta: il sovranismo di sinistra è il succo del pensiero di Infoaut, lintellettuale dissidente, contropiano ecc. (in forme diverse): Questa confusione impensabile per chi abbia più di sessant'0anni e quindi sia stato esposto agli anni 70 e al marxismo nasce come giustamente dice Michele Serra dalla mancanza di analisi di classe (e più in generale da basi culturali solide come poteva avere una volta anche un liberale o un democristiano) ma nasce anche dal fatto, che Marx conosceva bene ma che non sottolineava, che le classi non sono due, ma tre (upper lower e middle class), con la middle class che fa il proletario coi ricchi e il ricco coi proletari.

Comunque ho il sospetto che se ci capisco qualcosa (e non sono sicuro di capirci qualcosa) lo debba più alla filosofia antica che a Marx.

lunedì 11 giugno 2018

Yhe right to bear arms

In the last number of "the Economist" ("Johnston") there is a very interesting dicussion about the meaning of the second amendments, which states the right to "bear arms"; after the study of a large online corpus of english of the XVIII century, it seems evident that "to bear arms"  had not the meaning of "to varry arms"  but "to belong to an army". It must be rememberd that in the XVIII century only the nobles could enter the army, at least as officials; therefore the true meaning of the second amendmentt is that it cannot be forbidden to the commons to enter the army. Me too I was completely mistaken about the meaning of the article. Of course this does not mean that the articlle cannot be interpreted in the sense that American Constitution protects self-defence, since many state  constitutions of the same age admitted it expressely, but the case is nonetheless interesting.

domenica 10 giugno 2018

Futurismo


Il futurismo stra profondamente nelle corde dell'arte italiana - chissà percjé. Solo che curiosamente mentre la versione dell'inizio del XX secolo già si vedeva dove sarebbe andata a finire (nel fascismo), quella ripresa negli anni '70 (Schifano, Matia Bazar, Dalla o meglio il suo poeta) è stata radicalmente e rivoluzionariamente di sinistra.

sabato 9 giugno 2018

Illuminismo e reazione

Oggi assistiamo a livello mondiale, credo, a uno scontro tra illuminismo e bieca reazione. Certo che se l'illuminismo sono libero mercato e vaccini viene voglia di diventare reazionari.