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domenica 18 agosto 2024

L'ingratitudfine nasce dal beneficio e la nascita del populismo di destra in Europa.

 I fenomeni storici sono complessi, ed è rischioso indicare delle regolarità o addirittura delle leggi,. Mi sembra tuttavia che il modo migliore per far diventare di estrema destra un paese o meglio una regione è di inondarla di soldi pubblici per farla uscire dalla povertà. Il veneto negli anni '80 è stato inondato di soldi pubblici e il risultato è stato l'aumento del risentimento e del rancore verso quello stesso stato centrale che lo aveva così generosamente beneficato, con la nascita della Lega. La Germania dell'est ha ricevuto enormi sovvenzioni all'epoca della riunificazione, sovvenzioni che in parte sono state pagate dagli altri Paesi europei con la svalutazione delle monete al momento della creazione dell'euro. Il risultato è stato l'aumento del rancore e del risentimento, anche verso il resto dell'Europa, con il consguente enorme rafforzamento del partito neoazista Alternativ fur Deutschlalnd.

Sempre ammesso che si possa generalizzare, è difficile per me capire perché questo risentimento sia così forte proprio nelle regioni fortemente sovvenzionate, a parte il vecchio detto che l'ingratitudine nasce dal beneficio.

domenica 18 febbraio 2024

Colonialismo italiano ed occidentale

 I Paesi dell'Occidente sono diventati ricchi essenzialmente con le colonie. Gli USA non fanno eccezione in quanto la loro colonia sono state le terre dei nativi. Gli unici Paesi che si sono arricchiti con le loro forze sono la Germania e il Giappone, e temo che la deriva autoritaria che hanno conosciuto negli anni '30 non sia slegata da questo fatto.

L'Italia ha avuto una storia coloniale modesta e tardiva, ma il nostro Paese non fa eccezione a quanto appena detto in quanto la parte ricca, cioè il nord, si è arricchita con le risorse e i mercati del Sud, e come i francesi o gli inglesi hanno sviluppato il razzismo per nascondere la realtà dello sfruttamento coloniale, lo stesso è successo col Nord.


mercoledì 29 gennaio 2020

What happened in Umbria

Analyses of elections rely usually on percentage. This approach could be useful 40 years ago, when the number of voters was very high, but today it is biased by the large and varying number of  asbtensionists.

This is particularly evident with the analysi of electoral results of regional eelctions in Umbra a f ew months ago. These results have been interpreted as a consistent shift of the electorate form PD and M5S to Lega Nord. Nonethelss it must be taken into account the fact that the number of  asbtebtiobnist was drastically reduced. If abosulyte numbers insteat than percentages are taken into account a very different picture emerges.





It appears thaat M5S and the left mantained more or less the same number of electors, with slight decrease that can be attributed probably more to abstension than to shift to the rightm, whereas the right increased  fishing electors among a consistent body of abstensionuists.

The results of the recent elections in Emilia Romagna seem to support this interpretation,

lunedì 10 giugno 2019

Prima gli italiani

Lo slogan di Salvini alle europee era "prima gli Italiani". temo però che gli italiani siano solo quelli del nord. mentre quelli del sud, che pure lo votano in massa, sono negri.

domenica 24 marzo 2019

Sovranità e Salvini

Salvini ha detto al ragazzino eroe del famoso autobus di farsi eleggere per avere quello che chiedeva. Il problema non è tanto che sono fascisti, che sono razzisti, e che sbeffeggiano gli eori (Storace sbeffeggiava la Montalcini quando non avrebbe avuto neanche il diritto di allacciargli le scarpe). Il problema vero è che pensano che sono sovrani loro e non il popolo.

Forse per questo si fanno chiamare sovranisti.

domenica 10 febbraio 2019

Leghismo

Alla fine è venuto fuori che dei negri non gliene fregava niente, che erano solo un trucco per conquistare consenso, e che il loro vero problema sono i terroni, come sempre. E per combattere i terroni distruggeranno quel pochetto di stato democratico che è stato costruito in 70 anni.

martedì 27 marzo 2012

Pasolini



Sono abbastanza convinto che se Pasolini non fosse stato omosessuale, sarebbe stato biecamente reazionario, cosa di cui qualche traccia resta nei suoi pur acutissimi interventi. Se decise di passare col PCI, forse dobbiamo ringraziare il retrivo Friuli che quando era ragazzo lo perseguitò e torturò per le sue preferenze sessuali. Del resto, una volta venuto a Roma, Pasolini frequentava l'orrida borghesia di sinistra del PCI, in primis Moravia, a quell'epoca arbitro e principe della letteratura italiana, amicizia certamente profonda e sincera, ma anche utile dal punto di vista della carriera letteraria. Non bisogna dimenticare infatti, che, per quanto a Pasolini piacesse fare il "corsaro", era perfettamente inserito nell'establishment culturale italiano dell'epoca - scriveva sul Corriere della Sera, non certo su foglietti clandestini - e le sue posizioni di solito erano quelle ufficiali del PCI - la famosa e troppe volte citata poesia di Valle Giulia esprimeva in modo certo brillante le viete posizioni del PCI sul '68. Pasolini quasi certamente non si sarebbe mai interessato delle periferie, se non fossero state territorio di "caccia" - nelle periferie romane si ha di solito un atteggiamento molto tollerante nei confronti dell'omosessualità, forse un ricordo dell'antica Roma. Qui però non poté non rimanere colpito dalla perturbante purezza dei sottoproletari - poeta lo era veramente - e diventarne il portavoce.

domenica 30 gennaio 2011

Mescolanze


Il simbolo dell'italia è forse la pasta col pomodoro - pomodoro americano, pasta cinese, ma combinazione assolutamente ed esclusivamente italiana. Che la peculiarità dell'Italia sia proprio nell'unire cose di provenienza diversa era stata capita benissimo dai romani: l'imperatore Claudio sottolineava come i romani fossero un miscuglio di tutte le razze, e che per questo erano diventati più forti dei greci che invece non si mescolavano mai. La cosa era stata ripresa anche da alcuni intellettuali fascisti dei più intelligenti (o meno stupidi) che rendendosi conto che non potevamo certo rivendicarci la purezza della razza, sostenevano al contrario che la superiorità italiana era dovuta all'aver fuso greci e latini. L'idea è riportata anche all'inizio del film "pane e tulipani".

sabato 3 luglio 2010

Tremontonomics


Da molto tempo gran parte dei settentrionali sono convinti di mantenere con il loro lavoro il Mezzogiorno. Ovviamente non c'è nulla di reale, e si tratta anzi di un'idea lievemente paranoica, ma come si sa i fantasmi sembrano più reali della realtà. E infatti per rispondere a questi fantasmi Tremonti ha tagliato tutto quello che in qualche modo rappresenta trasferimento dello stato al sud - insegnanti, polizia, cultura. La cosa non ha alcuna utilità o senso dal punto di vista economico - infatti il disavanzo vola alle stelle, si distrugge il capitale umano più qualificato e si rischia la deflazione - ma così gli elettori della lega sono contenti.

giovedì 14 gennaio 2010

Razzismo


E’ del tutto vero che i leghisti non sono razzisi: assolutamente non cacciare gli immigrati, ma avere gli schiavi, questo è ciò che vogliono – come hanno chiarito i fatti di Rosarno. I romani non avevano un filo di razzismo, però avevano gli schiavi e anzi Seneca dice di trattarli bene, perché sennò si ribellano – quasi profetizzando la tanto sottolineata integrazione in Veneto.

lunedì 28 dicembre 2009

Sistema elettorale (II)

Negli ultimi post discutevo sulle sottigliezze antidemocratiche dei sistemi elettorali, partendo dal mostruoso Porcellum. Questo sistema è una bazza per le minoranze ricche contro le maggioranze povere – a causa della coesistenza del premio di maggioranza con lo sbarramento elettorale, non solo per la patologia delle liste bloccate. Se penso però che i propositori del recente referendum sulla legge elettorale, che avevano l’intento di rafforzare il peso della società civile rispetto a quello dei partiti, non hanno pensato a niente di meglio che ad aumentare il premio di maggioranza (tecnicamente cambiando i requisiti per il suo calcolo) e senza toccare le liste bloccare, diminuendo quindi il peso dell’opinione pubblica e rafforzando quello della coalizione vincente, mi viene un certo scoramento. Temo che al fondo vi sia una tipica caratteristica italiana. Gli italiani infatti rispettano mai la decisione della maggioranza, sembrandogli inconcepibile che altri possano avere più ragioni di loro, salvo poi chiedere un “uomo forte” che imponga quelle decisioni che essi stessi non rispettano..

domenica 13 dicembre 2009

Legge elettorale

Il caos politico culturale e morale italiano è il caos di un vuoto di potere, molto simile a quello della Somalia, conseguente allo sgretolamento della DC e del PSI dopo tangentopoli (e la caduta dei blocchi). Se però solo dello sfaldamento di una classe politica si trattasse, sarebbe ben poco danno – Prodi aveva sostituito egregiamente per ben due volte quella precedente. Il problema vero è la contrapposizione tra i vecchi “poteri forti”, cioè la grande borghesia industriale del Nord-ovest e la chiesa, e i poteri emergenti degli industriali del nord-ovest e forse della mafia imprenditrice. Nel post precedente ipotizzavo che una soluzione potrebbe essere il federalismo, che però, allo stato attuale delle cose, porterebbe probabilmente a una disgregazione del Paese. Un’altra soluzione che mi frulla per la testa – perché ovviamente soluzioni non ne ho – è quella di ridare centralità al parlamento che potrebbe rappresentare il luogo di mediazione tra le varie forze del Paese. Negli ultimi trent’anni ha avuto grande fortuna l’idea anglosassone che l’esecutivo debba essere fortissimo – idea smentita dal perfetto funzionamento della parlamentarissima Germania; sarebbe forse ora di liberarsi di queste posizioni puramente ideologiche. Un parlamento centrale richiederebbe, vista la polarizzazion geografica delle forze in campo, una legge elettorale che rafforzasse le rappresentanze locali. Una tale legge rischierebbe di schiacciare i ceti urbani delle grandi città (quelli progressivi, solitamente), proprio ciò che avviene negli Stati Uniti (il grande peso dato ai piccoli collegi nel sistema elettorale americano permette il persistere e spesso l’egemonia di forze reazionarie come quelle che hanno sostenuto Bush), ma forse un’opportuno disegno dei collegi elettorali potrebbe ovviare al problema. Il Mattarellum, per quanto mostruoso dal punto di vista estetico, in fondo funzionava; mentre il Porcellum garantisce potere quasi assoluto a una minoranza: Lega + Pdl, pur non raggiungendo la maggioranza assoluta dei votanti, hanno una maggioranza bulgara in Parlamento. Questa sproporzione tra rappresentazione nella popolazione e nel parlamento – e non la mancanza di buone maniere - è la vera causa dell’acutezza dei conflitti politici. Purtroppo, disegnare un sistema elettorale decente è ostacolato dal fatto che non bisogna toccare Casini, e anche dal fatto che in questo meraviglioso Paese raramente elaboriamo risposte nostre ai nostri problemi: di solito compriamo i format dagli stranieri.

domenica 20 settembre 2009

Macroregioni


Di fatto, il federalismo fiscale è stato realizzato di fatto, attraverso lo smantellamento della spesa pubblica dello stato centrale. C'è il rischio, a questo punto, che ciò provochi una reazione, con il risultato, non di tornare allo stato centralizzato (che del resto nella sanità per esempio non esiste più da tempo) quanto di rimanere a metà tra centralismo e decentramento, con risultati paralizzanti. Credo tuttavia che molti dei problemi sull'assetto regionale dell'Italia derivino da un limite inerente alle attuali regioni, e cioè che sono troppo piccole; questo di fatto gioca a favore della Lega, perché solo le regioni del nord (e forse la Sicilia) hanno una massa di popolazione e soprattutto di redditto sufficienti per equivalere approssimativamente a un Land tedesco. Oltretutto, solo le regioni del nord corrispondono (in parte) a vecchi stati preunitari: la Basilicata non è mai stata un'unità amminsitrativa del Regno delle Due Sicilie. Unità ragionevoli dovrebbero essere le macroregioni, corrispondenti approssimativamente ai collegi delle penultime europee: nord-ovest, nord-est. centro, sud più isole. Queste regioni corrispondono, oltre che ad aree economicamente ed elettoralmente omogenee, anche alle aree antropologiche individuate da Emmanuel Todd: il nord-ovest con famiglia nucleare liberale, il nord est con famiglia ceppo incompleta, il centro con famiglia comunitaria e il sud e le isole con famiglia nucleare liberale. Il gran trucco dei leghisti è stato l'invenzione di un'entità - la Padania - che oltre a non essere mai esistita, è estremamente da qualsiasi punto di vista la si consideri: economicamente (esistono aree arretrate anche al nord), sociale, economico, linguistico, e anche storico: prima della conquista di Roma, a ovest vi erano popolazioni liguri, a est popolazioni venete: i celti hanno avuto un dominio breve e solo sulla parte centrale.