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domenica 13 luglio 2025

Rivoluzioni proletarie e rivoluzioni borghesi

 Un mio caro amico, che chiamerò Daniele, una volta dissè che le rivoluzioni hanno tutte fallito. La cosa mi spiazzò, lì per lì, ma poi riflettendo che se il discorso può essere vero per le rivoluzioni proletarie, non lo è assolutamente per quelle borghesi che anzi,. dalal rivoluzione francese a quella inglese di Cromwell a quella americana hanno decisamente trionfato.

Il motivo di questa differenza credo vada ricercato in un concetto di Marx. Marx pensavaa ifnatti che la rivoluzione sociale sarebbe avvenuta a seguiro di una grave crisi economicaa. Le rivoluzioni sociali, invece, da quella russa a euqlla cinese a tutte le altre, con l'eccezione forse di quella cubana che nasce da una lotta di liebrazione nazionale. sono avvenute a seguito di una guerra catastrofica. La rivoluzione francese in particolare invece nacque da una grave criswi economica che si protaeva di parecchi decenni.

Inoltre sempre Marx riteneva che lo scontro finale sarebbe avvenuto nei paesei più avanzati, come fu il caso delle rivoluzioni borghese, mentre al contrario le rivoluzioni, aa partire da quella russa, sono avvenuta in paesi agricoli e semifeudali.

Insomma, si sarebbe dovuto seguire più letteralmente Marx, forse!



lunedì 11 novembre 2024

Progressisti e rivoluzionari

 Marx diceva che i comunisti combattono prima con i borghesi contro l'aristocrazia e poi una volta sconfitta l'aristocrazia combattono contro la borghesia, il che leggermente generalizzato si puà tradurre con i rivoluzionari combattono insieme ai progressisti contro i reazionari e una volta sconfitti i reazionari contro i progressisti. 

Queste parole si trovano sul "Manifesto", qualcosa quindi di agile e che tutti avrebbero dovuto leggere, non un testo quasi esoterico come i "Grundrisse" ma buona parte della sinistra radicale pensa che bisogna prima combattere i progressisti insieme ai reazionari e dopo combattere contro i reazionari, ma secondo loro a quel punto sarebbe facile. E' il caso per esempio di ottolina TV, ma gli esempi sono innumerevoli.

giovedì 7 novembre 2024

Democrazia e rivoluzione

 C'è un evidente piano delle forze fasciste e antidemocratiche per prendere il controllo dei paesi del mondo e minare le forse democratiche. E ci sono molti rivoluzionari che non se ne accorgono e pensano che il vero problema siano le socialdemocrazie e i liberali, sempre più a pezzi in tutto il mondo. E' anche vero che molti rivoluzionari pensano che la democrazia sia un ostacolo per il socialismo. Evidentemente non hanno letto Marx che diceva che lo scontro finale sarà nella repubblica democratica ma vabbe evidentemente questi la sanno più lunga di Marx.

domenica 26 novembre 2023

Rivoluzione conservatrice

 Che la rivoluzione sia necessaria è sentire comune in un qualsiasi bar. Tuttavia gli italiani continuano nel tentativo disperato di fare la rivoluzione insieme al padrone e con le destre, il che ovviamente non è possibile. O meglio una volta ci siamo riusciti, perché il fascismo è stato proprio una rivoluzione che rimetteva al loro posto i padroni, una rivoluzione conservatrice direbbe il sommo filosofo Marcello Veneziani, ma non è che i risultati siano stati poi così entusiasmanti (parlo della guerra persa e dei lasciti devastanti come il codice Rocco non della dittatura che all'epoca non era considerata una cosa così regressiva).

venerdì 20 ottobre 2023

Il fungo alla fine del mondo

 Il libro di Anna Tsing "The mushroom at the end of the world" ha avuto grande successo. Parla di moltissime cose, è essenzialmente un'antropologia delle supply chains, ma al fondo la domanda che pone è: oggi che non crediamo più nel progresso, come possiamo essere ancora rivoluzionari=: Non credo che riesca a rispondere a questa domanda, ma quello che conta non sono le risposte giuste ma le domande giuste - la risposta sta a ognuno di noi trovarla. Anna Tsing si rifà alla sua maestra Donna Haraway e sostanzialmente propone lo Ctulucene, ma credo che il problema derivi dalla mancanza di profonde conoscenze di economia in un'antropolofa.

domenica 4 aprile 2021

1111

 In questo blog scrivo quello che mi passa per la t esta. Ho fatto molte incursioni nell'arte, qualche osservazioni su romanzi che ho letto, moltissima economia e moltissime osservaazioni sul carattere degli italiani. Ma adesso che siamo arrivati al millecentoundiceismo post mi rendo conto che in questo guazzabuglio un filo logico c'è, e si poterbbe riassumere con la frase che in Italia la lotta di claasse si scontra con l'antropologia (donde il fatto che le rivoluzioni non le abbiamo mai fatte o le abbiamo fatte semrpe a metà). Io mi sono sempre trovato benissimo con in ordici mentre ho sempre avuto grossa difficoltà a capire la logica degli italiani. Marx non li spiega minimamente, Emmanuel Todd dà qualche indicazione,  Freud non funziona. Poi un giorno ho letto un libro sui boscimani e tutto mi è diventato chiaor 8Iboscimane è un termine dispregiativo che non andrebbe usato però non conosco un'alternativa accettata perchè per esempio Kung si riferisce sola a un aprte di quel popolo). I comportamenti di quel popolo - che detto per inciso l'antropologo americano che li studiava palesemente non capiva minimamente, come gli americani non capiscono gli italiani - erano palesemente identici al modo di comportarsi degli italiani. Per esempio il principio che più dai e meno prendi,. che è fondativo dell'Italia, si ritrova anche tra i boscimani (mentre credo sia inesistente o rarissimo in altri popoli), si applica perfettamente ai boscimani (ne ho parlato altre volte. Ovviamente c'è una differenza fondamentale tra i boscimani e gli italiani: i boscimani sono adattati al deserto e la loro antropologia è perfettamente funzionale alla vita di sussistenza, mentre gli italiani vivono in una società postindusitrale, e la loro antropologia non è funzionale. 


Se questa ipotesi di cui ho parlato anche altre volte è vera questo significa che l'influenza della chiesa o l'arretratezza feudale che pure giocano un ruolo hanno un significato secondario per spiegare le arretratezze italiane. E siccome il modello boscimane è un modello che tende a resistere fortemente alle innovazioni questo spiegherebbe, forse, perché non ci sia mai stata una rivoluzione in Italia come praticamente ovunque. E anche la eterna tendenza al consociativismo è una caratteristica boscimane, che è il motivo fondamentale per cui la lotta di lcasse si arena saempre su strani compromessi. E il modello boscimane spiega anche perché oltre che con il padronato spesso tocca lottare anche contro gli sfruttati, se si vuole imporre il cambiamento. E infine spiega perché l'Italai sembra anarchica ma invece è gerarchica: i boscimani sono così.

lunedì 1 marzo 2021

So the last shall be first, and the first last

 When Christ said that "So the last shall be first, and the first last" he said something absolutely revolutionaru. Not only th various liberation movement of the Middle Ages and even more those of the last two centuries arise from this idea; but more importantly the Ancinet were highly hierarchical and classist, and believed that the upper class was endowed with pecuiliar virtues, like a divine origin. The ide that the first be last should have been absolutely sjocking. 

Christ took this idea, not from social instances that are anuway deeplu rooterd ine arly Chsitinaism, and are taken from the social concern of the late hebraism, but from the Egyptian Hermetism; Egyptian hermetism had a huge inlfunece on the exoteric side of Chsi ideas and is widely presnet in Mt 20 from where the quote that givbe the title to this post is taken,.

sabato 16 gennaio 2021

Rivoluzione in Russia

L'unico motivo per cui la rivoluzione socialista è stata fatta in Russia e non in Germania è perché i russi sono generosi e i tedeschi no. Marx pensava di no, ma la geografia influenza eccome la storia.

lunedì 1 giugno 2020

Rivoluzioni

Gli italiani le rivoluzioni le fanno solo di destra: la controriforma, la "rivoluzione" fascista, i forconi e adesso i gilet arancioni.

domenica 18 novembre 2018

Cos'è la destra cos'p la sinistra

Quello che dicono le (orride) destre è purtroppo vero: le persone di sinistra credono, spesso, di essere meglio del resto del mondo. E questo spiega, probabilmente, perché comandano Trump e Salvini e non Morales e Castro. Lenin era umilissimo e lui la rivoluzione l'ha fatta, non l'ha solo millantata.

martedì 7 agosto 2018

rivoluzioni socialiste II

Nel post precedente sottolineavo come le rivoluzioni socialiste siano avvenute non a causa di crisi economiche ma di crisi statuali. Più noto è il fatto che sono avvenute tutte, con l'eccezione della Comune di Parigi che però è durata poco, non in paesi a capitalismo avanzato, ma in paesi agricoli. Rivoluzione significa rovesiamento, rovesciamento del capitalismo, ma non puoi rovesciare una cosa che non c'è

rivoluzioni socialiste e crisi economiche

Marx riteneva che la rivoluzione sarebbe avvenuta a seguito di una crisi economica - crisi che studia attentamente nel secondo libro del Capitale. Tuttavia le rivoluzione socialiste, comprese la Comune di Parigi, sono avvenute in seguito a guerre che hanno fatto crollare gli stati, non a crisi che hanno fatto crollare l'economia. Forse per questo quello che ne è venuto fuori sono sistemi abbastanza immangiabili (a parte la Comune di Parigi).

venerdì 20 luglio 2018

Caste

Forse ai grillini è sfuggito che le caste si sconfiggono con le rivoluzioni, non con la legalità (che le reafforza)

venerdì 29 giugno 2018

Io so io

Mi è capitato di rivedere il "marchese del Girllo" di Monicelli. In quel film tutti pensano che "loro sono loro e voi non siete un cazzo" - con l'eccezione della madre, che è l'unica ad avere realmente il potere e a sapere quindi che il potere, come ce l'hai, un attimo dopo puoi perderlo.

Il che significa che se il popolo italiano facesse la rivoluzione auspicata proprio da Monicelli - come i francesi e tutti gli altri - e il potere passasse nelle sue mani, la smetterebbe di pensare !io sono io e voi non siete un cazzo" e diventerebbe un po' più serio e un po' più forte come la madre (ancorché forse un po' terribile come i francesi).

domenica 17 giugno 2018

Pensiero debole

A proposito del post precedente, va pur detto che Marx è stato buttato alle ortiche (e con lui ogni forma di pensiero"forte") per delle buonissime ragioni - le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni - ovvero dal fallimento del socialismo reale e del tentativo di rivoluzione del '68. Il fallimento dell'unione sovietica, che è ben precedente al 1989, non fu tanto un fallimento economico, quanto sociopolitico. Gli inventori del postmoderno - cioè dell'abbandono delle "grandi narrazioni" - pur non facendo parte del movimento operaio, partivano tuttavia da sincere preoccupaazioni antiautoritarie (Lyotard, Eco, Vattimo, Bonito Oliva). Quanto al '68 - che viene raccontato come una rivolta generazionale ma che fu un tentativo pià o meno serio di fare una rivoluzione non autoritaria - specialmente in Cile e in Italia - non riuscì nel suo intento e questo portò alcuni a dire che l'autoritarismo stava nel pensiero "forte" stesso. Con la conseguenza che oggi siamo sommersi dal non-pensiero, a destra come a sinistra.

domenica 10 giugno 2018

Futurismo


Il futurismo stra profondamente nelle corde dell'arte italiana - chissà percjé. Solo che curiosamente mentre la versione dell'inizio del XX secolo già si vedeva dove sarebbe andata a finire (nel fascismo), quella ripresa negli anni '70 (Schifano, Matia Bazar, Dalla o meglio il suo poeta) è stata radicalmente e rivoluzionariamente di sinistra.

giovedì 23 giugno 2016

Sintesi

Marx dice che il comunismo è quel movimento reale che fa la sintesi dialettica dello stato di cose presenti. Di solito questa frase famosa viene tradotta con !"abolisce", ma in tedesco è aufhebt, che significa sintesi dialettica. Un'interpretazione diffusa ma errata pensa che il comunismo (e la rivoluzione) si situino nel momento dell'antitesi - che è anche più facile, basta fare il contrario di quello che esiste - ma la sintesi è assai più difficile. La sintesi spesso  prende la forma di un rovesciamento dialettico, ma non è sempre così.

domenica 13 settembre 2015

Revolutions

All countries, eventually, make the revolution. The first were the Germans, in the XV century, with Martin Luther, then the English, in the XVII, then the French and the Americans, and in the XIX century in South America. In the first half of XXth century it was the time of Russia and then China, and in the 70' s of Vietnam and Cambodia, and now is the time of the Arabs, It seems that there is only one exveption, Italy. According to Emmanuel Todd the age of revolution comes not as a consequence of the clash of classes, but when the number of literate people surpasses a certain threshold. The rule seems to be very consistent across all these revolution. In the case of Italy the basic literacy was reached in the XIX centuty, but maybe functional literacy is a much more recent conqeust, as shown by certain surveys that show a high rates of ltieracy but only very low rates of understanding compex textes. If it is so, maybe Italy will be no longer an exception in a short time. The collapse and the delegimitation of the ruling class may be a symptom.

mercoledì 27 maggio 2015

ISIS and art

The worls is shocken by the desctrucion of works of art by ISIS in the Middle East. I am shocked too, but Iwould strss that during the French Revoltuion the revolutionaries destroyed the statues and the decoration of the wonderful Gothic cathedrals, since these statues were the symbol of the oppressive and corrupt Ancien Règime the revolutionaries wanted (and succeded) to destroy.

lunedì 5 gennaio 2015

Gobetti

Gobetti diceva più o meno "visto che in italia non c'è borghesia, il liberalismo facciamolo fare ai comunisti". La cosa assurda è che i comunisti hanno aderito entusiasticamente a questo programma. Gli anni '70 non hanno prodotto il socialismo (gli elemtni che sembrano socialisti del Paese derivano dalla dottrina crisianto-sociale), ma una notevole liberalizzazione dei costumi sì; e Ichino sta completamente in questa linea di pensiero. Purtroppo,, ognuno dovrebbe fare la rivoluzione sua, i liberali (borghesi) quella liberale  e i comunisti (proletari) quella comunista, altrimenti vengono fuori cose mostruose (tipo il job's act).