Visualizzazione post con etichetta familismo amorale. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta familismo amorale. Mostra tutti i post

lunedì 24 agosto 2015

Renzi, il familismo amorale, e tutto cambi perché nulla cambi

Semplificando all'estremo, l'Italia è fondata su un sistema di raccomandazione e cordate, che però non ha potuto reggere la crisi globale del 2008. Renzi, che vuole presentarsi come paladino della modernizzazione, in realtà tenta di salvare questo sistema (tutto cambi perché nulla cambi, come al solito), aggredendo proprio quelle piccole sacche di persone indipendenti: la scuola, parte dei lavoratori, ecc., nella speranza che le risorse liberate bastino per sostenere il sistema.

venerdì 1 maggio 2015

La "buona" scuola

Il DDl sulla buona scuola - a parte che è decisamente incostituzionale, in quanto trasferisce al governo un bel pezzo di potere legislativo, tramite 21 deleghe estremamente generiche, cosa che non si è mai vista in nessun Paese democratico, neanche in quelli con potere esecutivo molto forte - estende alla scuola il sistema adottato per esempio nelle agenzie regionali dei parchi (ARP, Romanatura): In queste agenzie, a un salario base si aggiunge una cospicua quota di salario legata a progetti. Il risultato, prevedibile, è che i dipendenti dedicano pochissimo tempo ai compiti istituzionali (cioè alla protezione della natura) e invece moltissimo a progetti che sono nella maggior parte dei casi inutili ma spettacolari. Probabile che nella scuola si avrà lo stesso risultato, oltre all'introduzione del clientelismo, che attualmente è estremamente limitato non certo per rettitudine morale delle persone ma perché il sistema attuale (di tutto il pubblico impiego) basato su punteggi e norme cogenti lascia pochissimo spazio alla politica (e all'economia che si appoggia alla politica, cioè al 95% dell'economia). Il sistema pubblico basato sul progetto e non sulla norma tutto sommato funziona, però presuppone che non ci siano mafie, consorterie, protezioni, privilegi. Qui invece, come al solito, uniamo il liberismo con le corporazioni, le consorterie, i privilegi, i clan familiari, le raccomandazioni. Facciamo finta di fare il Paese moderno, rimanendo rigorosamente il Paese del familismo amorale. Tanto per capirsi, la parola raccomandazione non esiste in inglese, letter of recommendation vuol dire "lettera di referenze"..

martedì 27 gennaio 2015

Fatalism and calivinists

Slavoj Žizek (tioujours lui) wondered how it was possibile that calivnists, who believe that, apart from an insignificant fraction of saints, most men are damned since the beginning of time, do not sit down and abandon to fatalism, but are instead industrious and hard-working. It is atrue paradoxl, but the answer to the riddle can be found in Italy. Italians believe basically that gods are on their side, and that every sin will be pardoned . This leads head on to laziness and amorality. Calvinists rely only on their forces, not having the help of heaven, Italians sit down and confide in the help of benign gods. This is an old story, Anaeas awaits passively prodigies and miracles (that invariably happen). Of course life if sweeter if you feel that god will help you, and can be very hard for Germans that deny that.

giovedì 24 luglio 2014

Padri italiani

I padri italiani dicono ai figli "pensa solo ai cazzi tuoi e fatti largo a gomitate". Se poi il figlio viene su stronzo danno la colpa alle madri.

lunedì 8 agosto 2011

Tu sei speciale perché sei mio figlio

Guardando i bambini di una qualsiasi famiglia italiana, mentre frignano, fanno i capricci, disturbano i vicini – come viene sottolineato dagli osservatori stranieri – non si può mancare di osservare nello sguardo compiaciuto dei genitori un messaggio che verrà inviato infinite volte nel corso della prima infanzia ai pargoletti: “tu sei speciale perché sei mio figlio”. Il messaggio è ambiguo: il bambino è speciale, ma in fondo di per sé non vale nulla, è speciale perché è figlio dei suoi genitori. Questo messaggio forse spiega il misto di vittimismo, di mancanza di fiducia in sé stesso – gli stranieri, specialmente francesi, ci disprezzano perché in guerra non ci buttiamo nel combattimento – che derivano dall’annullamento del figlio rispetto al genitori – e di narcisismo, supponenza, vanteria, che derivano dal fatto di essere “speciale”.
Il messaggio rimane fondamentalmente inconscio. Quando l’infante non è più infante e comincia a parlare il padre si incarica della costruzione del super-io cosciente, impartendogli come preziosa massima di vita che deve pensare solo a sé stesso e che deve farsi strada a gomitate (nel caso migliore). E da qui l’inesistenza della dimensione collettiva in Italia – anche nelle persone di sinistra.

venerdì 15 agosto 2008

familismo amorale


Un antropologo americano, studiando un villaggio della Lucania, si accorse scandalizzato di quello che chiamò familismo amorale, che cioè il comportamento delle persone non era dettato da regole morali universali, ma da una rete di obblighi nei confronti dei membri del clan familiare. Da buon anglosassone, gli risultava inconcepibile che qualcuno vivesse in un modo diverso dal suo, e da buon anglosassone pretendeva di dire agli altri come devono vivere, ma aveva colto perfettamente nel segno.

Oggi il familismo si è dissolto, travolto dal fatto che un clan serve a ben poco un mondo globalizzato. Caduto il familismo, è rimasta solo l’amoralità. Deve essere successa la stessa cosa anche in Thailandia, che ha avuto una prabola politica soprendentemente simile alla nostra, anche se forse i thailandesi sono più morali di noi, in quanto alla fine Thaksin è stato inquisito.