lunedì 31 luglio 2017

Wallace Darwin vFisher

Fisher equation states royghly that the rate of evolution of a trait is proportional to the variance of that trait. Fisher equation was often misunderstood even by biologist since evolution is often stated implicitly in the sense that higher fitness drives evolution; it is differences in fitness that drive evolution. In a wonderful study of Darwin Finches, that measured actual mortality in relationship with evolution of bill size in the course of a few decades, it appeared that fitness was overall very low (mortality was huge), but that mintue differneces in moratlity lead to important change in bill size.

I want to emphasize that Fisher formula is closer to Wallace's formulation of evolution than to Darwin's. The title of the essay of Wallace was "on the tendency of varieties to diverge indefinitely from the type" instead than the "survival of the fittest" which is obiously equally correct but less precise and perhaps miselading as I have tried to show.

Social, fake, vaccini

Invece di piagnucolare sui fke di facebook. che fa in modo rozzo quello che i giornali fanno in modo raffinato (e spesso nemmeno quello, vedi i giornali legati a Mediaset) sarebbe finalmente ora di insegnare a scuola, fin dalla scuola dell'obbligo, come si disinforma la gente. Esistono infatti vari gradi e modi di fare disinformazija: fal fake vero e proprio, alla semplificazione che fa credere una cosa quando la realtà è non solo più complessa ma spesso completamente altra, al non fornire tutte le informazioni necessarie per f arsi un'opinione equilibrata fino all'impaginazion,e che enfatizza quello che vuole il giornale o il social e poi relega le informazioni veramente rilevanti in secondo piano. Tra l'altro non c'è solo la disinformazione in malafede, c'è anche quella in buona od ottima fede, che è molto più pericolosa. Se infatyti dai fake. dalel semplificazioni e dagli altri metodi di deformare la realtà è possibile, con opportuni strumenti critici, estrarre comunque informazioni anche dalle fonti meno attendibili (e i politici e i servizi segreti fanno sistematicamente uso di questi metodi), da quelli in buona fede è assai più difficile farsi un'idea della realtà effettiva. E' il caso del dibattito sui vaccini, in cui i vaccinisti (indipendentemente dal discorso in sé) fanno pessima informazione. Gli argomenti sono essenzialmente due: che i vaccini sono scientifici e altre cure no, che il vaiolo e la poliomellite sono stati sconfitti da vaccini. In ambedue i casi non si spiega come funziona realmente la medicina, e quindi (involontariamente!) si adotta il trucco di non fornire tutte le informazioni. La medicina non è la fisica, in cui si passa dalla teoria all'applicazione ingegneristica, nella maggior parte dei casi le terapie, specialmente le più efficai, vengono scoperte in modo del tutto empirico e solo successivamente vengono giustificate scientificamente, Lo stesso vaccino contro il vaiolo è stato scoperto semplicemente perché Jenner aveva osservato che il vaiolo delle vacchie (vaccino) era innocuo. Non si conoscevano nemmeno i germi, figuriamoci il sistema immunitario. Personalmente sospetto che molte terapie che oggi sembrano stregonesche (l'agopuntura per dire) ma che sembrano efficaci in futuro troveranno una spiegazione "scientifica". Ci sono ovviamente anche terapie "scientifiche", come la maggior parte dei vaccini moderni, ma non bisogna dimenticare che le verità scientifiche sono sempre provvisorie, altrimenti sarebbero verità religiose, non scientifiche, e talvolta le sorprese possono essere molto amare, come nel caso del talidomite, che provoca spaventose malformazioni nei feti che nessuno si aspettava in quanto sono dovute a un enantiomero (una variante chimica) che non era stata presa in considerazione.
Quanto a usare il vaiolo come argomento per il vaccino sul morbillo si fa un altro attentato al metodo scientifico: molti antivaccinisti dicono che parecchi vaccini sono pericolosi, altri dicono che sono semplicemente inutili.

In conclusione, come accennavo, non solo è possibile difendersi dalla disinformazione, difesa che si fa non ricorrendo a fonti attendibili, in quanto anche i sommi luminari possono sbagliare (e spessissimo lo fanno), ma incrociando le fonti e conoscendo i trucchi; è anche possibile estrarre informazioni da fonti volutamente lacunose o addirittura fraudolente. Ricordo un vecchio articolo di Umberto Eco in cui ricordava l'informazione in tempo di guerra. tutti avevano imparato a non fidarsi ma soprattutto a leggere tra le righe cosa era realmente avvenuto.

martedì 11 luglio 2017

Capacità metacongitive, sindrome di Dunning-Kruger, istinto

VEdendo questo (per altro carino) video mi è venuto da escalamare: ancora questa storia di istinto contro ragione! Come se fossero cose diverse. Il problema vero è la mancanza di capacità metacognitive, che permette di valutare non solo il problema, ma il modo in cui valutiamo il problema, detto in altro modo la coscienza. L'inventore della coscienza dovrebbe essere Socrate. Nell'Apologia dice che il daimon gli impone di seguire una strada di ricerca, e daimon in greco classico (contrariamente a quello che molti pensano) non vuol dire demone ma vuol dire proprio coscienza. La storia dell'istinto contro la ragione credo sia aristotelica, in quanto Aristotele probabilmente non aveva pienamente compreso il senso del messaggio socratico. I filosofi e gli intellettuali antichi parlano continuamente della mancanza di coscienza/consapevolezza dei non filosofi, ma credevamo che con Lutero la coscienza fosse diventata un fenomeno universale. Macché! Adesso che bene o male la democrazia è fatta vediamo che le idee dei filosofi/scienziati non convincono proprio per la mancanza di queste conoscenze metacognitive. Siamo nell'era della sindrome di Dunning-Kruger (per cui chi non sa crede di sapere per mancanza di strumenti metacognitivi). Quello che mi preoccupa non è però il popolo, che in fondo ha preso la paraola da poco (con i social) quanto il fatto che la mancanza di competenze metacognitive è particolarmente sviluppata proprio tra i professori (di scuola e di università) che dovrebbero insegnare proprio quella scienza/filosofia che manca alle masse. Forse la differenza tra un professore e un maestro sta proprio qui,.