Purtroppo le mie prediche servono a ben poco. Le guerre ahimè, fanno uscire dalle crisi.
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sabato 10 gennaio 2015
Corano
In un recente post sottolineavo come Voltaire Rousseau Marx e Freud tutti pensassero che l'uomo in fondo non è così cattivo. Lo pensava, ne sono sicuro (essendo uno dei pochi, temo, che hanno letto il corano) anche Maometto. L'impero arabo era un impero di tolleranza e pluralismo - cosa che i regni cristiani non possono nemmeno sognarsi di vantare. Forse se la smettessimo di calpestare il mondo arabo con l'occupazione delle loro terre (Iraq), con il sostegno a politiche bestiali in Palestina, e col disprezzo delel culture diverse dalle nostre (spesso con la scusa del femminismo, in un occidente che qualche forma di parità l'ha conquistata appena ieri), ci sarebbe un po' meno di revanscismo e quel mondo tornerebbe alle radici di tolleranza e di giustizia di quel libro. Libro che inizia con le parole "ecco, io inizio, nel nome di Dio, grande in potenza, abbondante in misericordia".
venerdì 2 gennaio 2015
Singe malfaisant
Nella foto di un recente post un reazionario francese - in Francia ci sono moltissimi reazionari, come è ovvio, essendo il Paese della rivoluzione francese - accomunava Voltaire, Rousseau, Marx e Freud. Mi chiedevo cosa accomunasse, agli occhi di questo autore, questi quattro nomi, e l'unica risposta possibile è che tutti e quattro pensano che l'uomo è buono, o, più precisamente, che il fatto che sia peccatore non è una ragione sufficiente per mandarlo all'inferno. Riprendono la lezione dell'umanesimo, che era stato schiacciato, a metà del XVI secolo, dal trionfo dell'assolutismo, trionfo di cui aveva fatto le spese tra gli altri e per esempio Galileo.
Swift, o Walter Siti, pensano che l'uomo sia un singe malfaisant, ma anche loro credono che sia possibile una redenzione. Sono di destra, ma pur sempre illuministi.
Swift, o Walter Siti, pensano che l'uomo sia un singe malfaisant, ma anche loro credono che sia possibile una redenzione. Sono di destra, ma pur sempre illuministi.
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mercoledì 1 ottobre 2014
Aristocrazia parassitaria
Per quanto possa sembrare strano, Voltaire considerava il asecolo di Luigi XIV un'epoca d'oro. Come è possibile che il principe degli illuministi considerasse positivamente un despota spietato? Il fatto è che di fatto bel XVII secolo si venne a creare in Francia un'alleanza del popolo e del re contro l'aristocrazia parassitaria e improduttiva, creando così lo stato moderno e le prime forme di giustizia sociale. In Italia ci proviamo dai tempi di Giulio Cesare, e non ci siamo ancora riusciti.
sabato 27 agosto 2011
Science and politics

Many scientists complain - I am thinking in particular to the editors of the Italian edition of "Scientific America - Le Scienze" - that science is not present in the public debate and that scientists appear rearely in the media. In Italy this is in part due to the prevalence of the humanistic culture and on the preponderance, until a few decades ago, of Croce phylosophy, that despised science. But the situation is not much different in the english-speaking countries. Even there, where great attention and funding is paid to science, writers and other humanists play a more important role in the society. Incidentallu, a day I was watching Margerita Hack on TV. The astronomer is fascinating, but something was not convincing. After a little, I realized that she lacked a political perspective in her talk. A novelist, a poet, a philosopher, even when speaking of apparently neutral issues, such as love, always have a political perspective, and in fact intellectuals are writers, since Voltaire and even Pico della Mirandola. This is not the case with scientists, with sparse exceptions, for instance information scientists or Noam Chomsky, or Jared Diamond and many other ecologists. This lack of political perspective dates back, unfortunately, to Galileo. Galileo was not satisfied with the prurely intellectual approach of Copernicus, that stated that his heliocentrism was a purely mathematical idea, and wanted instead to convince the Church of the philosophical and political importance of the subject, that changed completely the vision of the world of the Midlle Ages. The Church almost condemned him to death, and allowed to proceed with scientific research, provided that science had no political implication. The Church was aware of the practical importance of scientific research, and of the danger of political implications. Nowadays, scientists complain for a reduced role, but inconsciously continue to separate science and politics.
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