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giovedì 14 gennaio 2010

Processo a Galileo


Usualmente, il processo a Galileo viene visto come uno scontro tra ragione e oscurantismo. Ma Galileo ha tentato in realtà di dimostrare che le verità scientifiche non sono in contrasto con la fede, e, dopo la pubblicazione del Sidereus Nuncius, era anche riuscito a convincere il capo degli astronomi vaticani, Christophorus Clavius, della bontà della teoria copernicana. Galileo commise anche l’errore di essere, nel Dialogo sui Massimi Sistemi, troppo provocatorio rispetto a quanto potessero tollerare i cortigiani del Papa. Del resto, il conservatorismo culturale è frequente anche tra gli scienziati, in cui atteggiamenti cortigiani non sono rarissimi. La sfortuna di Galileo è stata soprattutto quella di vivere nell’epoca dell’assolutismo, che non era solo della chiesa, spaventata e in piena Controriforma, ma di tutti gli stati dell’epoca (con l’eccezione di Olanda e Svizzera), e non nel Rinascimento dei papi umanisti.