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domenica 26 novembre 2023

Rivoluzione conservatrice

 Che la rivoluzione sia necessaria è sentire comune in un qualsiasi bar. Tuttavia gli italiani continuano nel tentativo disperato di fare la rivoluzione insieme al padrone e con le destre, il che ovviamente non è possibile. O meglio una volta ci siamo riusciti, perché il fascismo è stato proprio una rivoluzione che rimetteva al loro posto i padroni, una rivoluzione conservatrice direbbe il sommo filosofo Marcello Veneziani, ma non è che i risultati siano stati poi così entusiasmanti (parlo della guerra persa e dei lasciti devastanti come il codice Rocco non della dittatura che all'epoca non era considerata una cosa così regressiva).

martedì 21 novembre 2023

Destra in Italia

 Discutevamo con un amico su come la ricerca, almeno in campo ecologico, in Spagna sia assolutamente funzionale, mentre in Italia sia tutta apparenza e poca sostanza. Il problema è che in Spagna dopo il lungo inverno franchista sono cinquant'anni che hanno i socialisti al governo. mentre in italia sono duemila anni che governano le destre. E ovviamente pensiamo che il problema sia che i nostri governi non siano abbastanza di destra.

domenica 4 luglio 2021

Irrationality of the world

 I read on the "conomist" that the indian writer Amitav Gosh says that global change is a fundamental problem for the West because it challenges the Western idea that the worl is rational and predictable. Fantaastic! We need no more to worry for the consequenece  of our insane action on the biosphere, becuase iclimate change is not our responsability but a consequence of the irrationality and unpredactability of the world. A negationist of climate change (they are rare now) can ask nothing better. And I don't wont to be essentialist, but I am afraid that these untenable positions are not a conseuqneces of personal ideas of Ghosh, but are more basically rooted in the Indian culture, this world that fascinates us even on the left (see the Beatles) as an escape from Western Thought but that, notwithstanind its immense deepness is fundamentally extreme right. It is perhaps not a case that Hitler chose a symbol for his party an Indian symbol (an universal symbol actually, but Hitler was fascinated by buddhism and took the swastika from that religion where it plays an important role).

sabato 10 aprile 2021

Cos'è la destra cos'è la sinistra

 Da un punto di vista ogge5tttivo destra e sinistra sono cose semplici: chi sta con gli sfruttati è di sinistra che sta con gli sfruttatori è di destra. La nostra società è ormai una società di ceti medi, per cui è facile far finta di stare con gli sfruttati quando in realtà si appoggiano gli sfruttatori (e in fondo questa è l'essenza del fascismo) però con un minimo di attenzione è facilissimo distinguere. Per esempio, quando si dice i poveri commercianti si sta oggettivamente con gli sfruttatori percjé è vero che un ciabattino è uno sfrittato, ma proprio il fatto di dire commerciante invece di ciabattino mette insieme il piccolissimo commerciante con quello che ha dieci bar e obiettivamente fa il gioco (appena velato) del potente.


Però oltre all'aspetto politico, sociale ed oggettivo di destra e sinsitra esiste anche un aspetto soggettivo e psicologico, per cui persone che di fatto si schierano con gli sfruttati non hanno una mentalità di sinistra (per esempio i radical chic) e viceversa. Credo che questo secondo aspetto della dicotomia destra e siniistra sia ugualmente semplice: le persone con un'alta opinione di s^ sono di destra mentre le persone umili sono di sinistra. Il punk era più che umile, era autolesionista, e quindi era radicalmente di sinistra; Spesso si osserva un collegamento tra ignoranza e inclinazioni a destra ma sono solo indirette perché le persone ignoranti spesso sono anche molto presuntuose; tuttavia un tempo la persona colta, lungi dall'essere di sinsitra come è diventato di moda dagli anni '60 in poi, generalmente era di destra, e sotto il fascismo ci sono stati finissimi intellettuali come Gentile che erano più di destra di Mussolini maestro elementare.

mercoledì 2 dicembre 2020

Destra e principio di non contraddizione

 E' di oggi la notizia che un politico di ultradestra ungherese, in pubblico acerrimo nemico degli omosessuali, facesse gigantesche orge maschili. Ci stupisce sempre come la destra non si curi del principio di non contraddizione. La cosa però non è illogica. Il principio di non contraddizione è uno degli strumenti principali se non lo strumento principale per la conoscenza razionale della verità, ma per la destra la verità non si conosce razionalmente, verità è quello che l'autorità decide che sia.

mercoledì 1 luglio 2020

destra

Essere di sinistra è tanto fico, sembra, però poi le posizioni se le prendono quelli di destra (salvo poi fare la lagna ma quello si sa è piangi il morto e frega il vivo)

sabato 4 maggio 2019

DEstra e sinsitra

Ho l'impressione che le persone di sinistra muoiano prima (con le dovute eccezioni tipo Dario Fo E Rita Montalcini). Forse per questo alle elezioni vincono sempre le deste: se all nascita gli uomini sono probabilmente 50 e 50 destra e sinistra, nelle classi di età più anziane prevalgono i destrorsi.

domenica 18 novembre 2018

Cos'è la destra cos'p la sinistra

Quello che dicono le (orride) destre è purtroppo vero: le persone di sinistra credono, spesso, di essere meglio del resto del mondo. E questo spiega, probabilmente, perché comandano Trump e Salvini e non Morales e Castro. Lenin era umilissimo e lui la rivoluzione l'ha fatta, non l'ha solo millantata.

domenica 23 settembre 2018

Political whirlpool

The recent rise of populisms and of "red-brownism", of the alt-right, which is highly conservative but quite different from the traditional naist and fascists movements can be explained easily with the fact that the liberal and socialdemocratic left shifted to posiotions of power (and thus to the right) and created a void. Voids are always filled in politics, and this void was filled by these  "new right" movements": The situtaion is anyway a bit more complex and can be better understood with the reference to the usual two axes ordinations of political positions. In this ordination, which is crude and sometimes ideologic but nonetheless useful, there is a first axis right-left and a second axis individualism-communitarianism. The four corners are thus anarchism, lineralism fascism and communism.


In this framwoprk all the left and not only the insitutional left shifted to the bottom, toward more libertarian positions. The radical left shifted "vertically" whereas in the  shifting of the position of the insitutional left there is also a rightward component. The upper left corner remained thus empty and this caused a "suction force" for the right toward the left. In other words we have a sort of "political whirlpool", with the position of right and left rotating around the centre.

The shift toward more libertarian position of the left occurred already at the end of the '70s of the last century, and predates thus the collapse of the Soviet Union which is certainly one of the factors involved in the rearrangement of the political checkerboard.

The fact that the political spectrum is bidimensional and not unidimensional is the reason why "red-borwn" exponent can present themeselves as new progressivist  whereas they are a traditional authoritarian movememnt: the progressive-conservative gradient is in fact on the diagonal from the bottom left to the upper irght. not simply on the first axis which represents left (i.e inclined towards the multitudes) to the right (i.e. inclined towards the elites:

domenica 17 settembre 2017

Grillini

Devo dire che non mi è del tutto chiara la psicologia grillina, in particolare la veemenza. Però credo che credano che questo sia il migliore dei mondi possibili, e che quindi le cose vanno male e i nemici sono quelli che vorrebbero in qualche modo cambiarlo. Il che poi viene mascherato dalla retorica del cambiamento.

mercoledì 30 agosto 2017

The error of the political state, populism, intersectionality

One of the foundamental concepts of the young Marz is the error of the political state. Put somewhat schematically, Marz says that it is useless to fight for civil rights if you don't fight for social and economical rights. If you are gay it matters relatively the right to marry, if you are jobless. Marx doesn't say that civill and democratic rights are useless, he says that it is dangerous to strive for civil rights without striving social rights. This is exactly what happens with the populist right, who supports the economic rights but rejects the civil rights. Orban ,the president of Hungary, stated it clearly: "people wants democracy, not an open society",  implying by the way that civil rights cannot be supported by the poors, which is obriously false. The populist position is the opposite of the liberal way, which supports civil rights and rejects economica rights, and this enables the populist to present themslev as "anti-system", but it is also radically at odd with the leftist idea of fighting both for civil and economic rights.

Luckily, if marzism is rare and endangered in Europe (it is threatened by grave confusion of idea, not by lack of popularity(, it fourishes insted in American Universites (as Barry Sandeers and the popularity of BIDS shows): American leftist intellectuals have rediscovered the error of the political state, under the name intersectionality, which means simply that there is no contradiction between the defense of the rights of minorities (civil rights) and the defense of the right of the poor whites (economica rights): In the light of the wisdiom of the old sage with long beards, I dare say that you cannot defend the poor white without defending the poor black. Empirically it is even simpler: both are poor, and their interests are obviously the same.

And on a more global base the incredibly successful feminist movement "no one less" rejects the idea that feminism is a question of civil right: it is a question of equality, and both it is fundamentally an econmic question.

Maybe I am wrong,, but I reckon that 30 years of neoliberism - notwistanding the huge backlash of of populism - has finally arrived to an end.

lunedì 19 settembre 2016

Allegri!

Nel post precedente mi stupivo del tono e dell'argomentazione estremamente ragionevole di Allegri, giornalista economico del "Giornale", e mi chiedevo se non fosse per far dispetto a Renzi. Poi ho visto Sgarbi diventato improvvisamente moderato ed ecumenico, dal che si evince che tra i due litiganti (Renzi-Grillo) il terzo, cioè forzaitalia liberatasi da Berlusconi, si prepara a  godere. Dato che il PD un po' si è distrutto da solo un po' è stato distrutto da Grillo, deve presentarsi come forza di tutti - come forza moderata. E il PD è chiaramente molto favorevole, perché a stare all'oppiszione ci ha sempre guadagnato, perché all'oppisizone si fanno buoni affari ma soprattutto perché ci si guadagna politicamente. Del resto è una vecchia storia.

L'Espresso non a caso titola che dopo Renzi e Grillo il nuovo che avanza è Mattarella. Considerando che in fondo lo scopo di Renzi era di ricostituire la DC: forse quasi ci siamo.

lunedì 13 giugno 2016

Destra e sinistra

Se destra è il partito dell'alta borghesia, sinistra il partito del proletariato, i partiti che rappresentano il ceto medio (attualmente essenzialmente i 5stelle) hanno ragione a dire di non essere né di destra né di sinistra.

In realtà è sinistra chi sta dalla parte del più debole; quindi i 5 stelle sono di sinistra quando lottano contro la cosiddetta casta, e di destra quando sono contro gli immigrati o i gay (anche se le loro posizioni al riguardo sono assai poco chiare)

giovedì 9 ottobre 2014

Materialism

It is amazing that radical christian groups, that hate Darwin, whose book "The origin of the Species" ends with the hihgly spiritual words "There is grandeur in this view of life, with its several powers having originally breathed from the Creator into a few forms or into one; and that (...) from so simple a beginning endless forms most beautiful and most beautiful have been, and are being evolved" - at the same time as a rule support capitalism, perhaps the most materialistic way of life of all history.

lunedì 25 agosto 2014

Milioni di voti per Berlusconi

Per anni è stato raccontato che la destra aveva dalla sua parte la maggioranza degli italiani. In realtà la destra (Berlusconi, AN e Lega) hanno ottenuto mediamente il 45% dei votanti, come si vede da questo grafico (che si riferisce alla Camera come i successivi)


Vedremo poi perché ho sottolineato dei votanti. Una prima considerazione: se avessimo mantenuto il proporzionale puro della prima repubblica avremmo avuto con tutta probabilità, uno stabile ventennio di coalizione tra centro e sinistra. In tutti questi anni il centro ha avuto sempre buone percentuali, e almeno in alcuni anni avrebbe potuto altalenare tra destra e sinistra, ma con un proporzionale probabilmente la scelta di una coalizione di centrosinistra sarebbe stata obbligata.

Se invece di considerare le percentuali dei votanti considerassimo la percentuale degli aventi diritto, vediamo che la destra ha avuto quasi costantemente il 36%, con valori minori nel '96 e 2008. Berlusconi in particolare ha sempre preso intorno ai 9 milioni di voti, corrispondenti al 20% circa dell'elettorato. Questo numero è simile alla percentuale dei redditi medio alti rispetto al totale della popolazione (ma in mancanza di altri dati questa potrebbe essere una coincidenza). Gli anni dopo il 1994 sono stati infatti anni di astensione piuttosto alta, specialmente le ultime in cui non ha votato circa 1/4 degli elettori, e questo comporta una grossa differenza tra percentuali dei votanti e degli aventi diritto, a differenza che nella prima repubblica dove le affluenze alle urne erano sempre molto alte. 




Il diagramma a torta (percentuali sugli aventi diritto) mostra che l'elettorato di destra è stato nettamente minoritario in Italia dopo il 1989. Si nota anche come destra + Grillo nel 2013 corrispondano a poco più (un 2% in più) del totale della destra del 2006 - cosa per altro più volte notata. Se si studia infine il grafico su wikipedia, si osserva come la destra corrisponda grosso modo esattamente ai voti di DC + liberali + MSI negli anni '70-80 e che sia rimasta grosso modo costante fino al 2013 (tranne che nel 1994 in cui c'è stato l'exploit della Lega).

In conclusione
  • con la legge elettorale che ha garantito quasi 50 anni di governo alla DC non avremmo avuto 20 anni di coalizioni di centrodestra ma (plausibilmente) 20 anni di coalizione di centrosinistra (che poi quella post-1989 sia veramente sinistra è da vedere, ma questo è un altro discorso)
  • Berlusconi, che ripeteva circa ogni 3 minuti di avere la maggioranza degli italiani, ha governato con poteri quasi assoluti per 20 anni con un consenso personale di circa 1/5 dell'elettorato, 9 milioni di voti su 48. Si potrebbe rispondere che sono sempre tanti, ma la differenza tra la percezione e la realtà è impressionante. La percezione è profondamente influenzata, infatti, dalla televisione.
Anche se i politici conoscevano benissimo questi numeri, ho scritto questo post solo ora, perché è completamente superato. La caduta (?) di Berlusconi e la nascita di un partito forte come quello di Grillo, la scomparsa probabilmente definitiva della sinistra radicale, la fusione (sembra)di quel che restava dei cattolici con il PD  hanno cambiato completamente la situazione politica, forse più radicalmente che nel 1994, credo più che per le nostre contingenze, perché la sovranità nazionale è passata ampiamente all'Europa.

martedì 28 giugno 2011

Bobbio

La schematizzazione di Bobbio delle posizioni politiche in termini di libertà e uguaglianza è una trattazione onesta, ma rimane tuttavia completamente nell’ambito della saggezza convenzionale e soprattutto è (dialetticamente) astratta - le due cose, del resto, sono equivalenti, tutto il pensiero convenzionale è astratto. Il corrispettivo concreto dei concetti astratti di libertà e uguaglianza si estrinseca in due domande: 1) come assicurare il benessere all’intera collettività? 2) è auspicabile che il potere sia del popolo? Per comprendere bene questi due punti, occorre partire dalla condizioni effettive. Per quanto riguarda 1) ce ne siamo abbastana dimenticati, ma fino agli anni ’50 la norma per la stragrande maggioranza degli uomini – per quelli che vivevano di lavoro - era la miseria. Con gli anni ’50 si passa alla società dell’opulenza - in Occidente, perché nel resto del mondo il passaggio sta avvendeno proprio in questi anni. E anche se il capitalismo scricchiola e le problematiche ambientali diventano sempre più urgenti, per ora non ci sono segni che questa sia destinata a finire - vedremo. I paesi del socialismo reale non sono riusciti a passare all’opulenza, e questo li ha condannati a morte, tenendo anche conto che l’argomento con cui Marx giustificava la superiorità del comunismo non era la cattiveria dei capitalisti (argomento piccoloborghese), ma (all’incirca) che il comunismo garantirebbe una maggiore produttività rispetto al capitalismo (per capire esattamente cosa intendeva Marx va tenuto conto tuttavia che comunismo non è la stessa cosa di socialismo, ciò che effettivamente poi è stato realizzato). Il punto 2 parte dall’osservazione che il potere, in tutti i Paesi, è saldamente nelle mani di élites, e nelle mani di élites burocratiche era anche nei Paesi del socialismo reale, che vedevano come la peste quello che in teoria sarebbe stato il programma, cioè il potere dei soviet. Del resto, i tentativi ripetuti di Mao di dare il potere al popolo si sono rivelati disastrosi, il che sembrerebbe suffragare la risposta negativa alla domanda 2 su cui concordano liberali e comunisti storici. Tuttavia, finora abbiamo sperimentato economia privata e socialista con potere nelle mani di élites e forse (in Cina) economia socialista con potere nelle mani del popolo; ci manca la quarta combinazione: sarebbe da provare.

domenica 26 giugno 2011

destra e sinistra




Tra i documenti degli ultimi esami di stato c’era un brano di Norberto Bobbio in cui distingueva le posizioni politiche secondo la coppia libertà/uguaglianza, per cui si avevano da sinistra a destra autoritarismo-uguaglianza (sinistra estrema e moderata), libertà-uguaglianza (socialdemocrazia), libertà-disuguaglianza (liberalismo), autoritarismo-disuguaglianza (estrema destra). L’osservazione è giustissima, solo che distrbuire le quattro posizioni su una linea sinistra-destra si ha che gli anarchici finiscono tra libertà-disuguaglianza! Lo schema non è una linea, ma un piano, che allora risulta molto esplicativo.
Bobbio è proprio piemontese, onestissimo, ma un po’ ottuso.

domenica 13 febbraio 2011

Ricorrenza


Molti contrappongono a un'Italia di destra una Francia della Rivoluzione. In realtà, in Francia la destra, dalla Vandée a Monsignor Lefebvre è da sempre fortissima; se consideriamo i governi della quinta repubblica abbiamo una sequenza quasi ininterrotta di gollisti con la parentesi del massone socialista Mitterrand. Quello che colpisce dell'Italia non è tanto il fatto che la sinistra non sia mai andata al potere se non per pochi anni in tutto con Prodi - e in una larga coalizione - quanto la ricorrenza di personaggi quasi sovrapponibili come Crispi, Mussolini, Craxi e Berlusconi. Si tratta, più che di destra, di populismo, espressione dell'antipatia (tutto sommato non insana) per i governanti , che a destra si esprime come populismo e qualunquismo, e a sinistra come inclinazione anarchica più o meno accentuata. Anche i francesi hanno avuto un populismo autoritario, quello di Napoleone III, che è anche durato molto a lungo ed è finito con una disfatta militare come finiscono questi regimi (altri finiscono per una disfatta economica); dopo di che, sono rimasti immunizzati e hanno avuto destre, ma sempre democratiche. Quello che stupisce dell'italia è la coazione a ripetere, l'incapacità di guarire, l'impossibilità di imparare dagli errori.

martedì 8 dicembre 2009

Il governo del fare


Spesso si dice che il governo non fa niente. Non è vero. Il governo fa, e talora anche bene: le case dell'Aquila sono state effettivamente consegnate e gli aquilani terremotati hanno un alloggio. Il problema è quello che non fa: nel caso dell'Aquila, i restauri non sono stati nemmeno iniziati, e richiederanno, qualora si iniziasse subito, una decina d'anni. Non avendo iniziato subito, si rischia seriamente di trasformare l'Aquila in una città morta, come certi borghi medievali disabitati, affascinanti ma appunto morti. E' proprio questa la caratteristica del governo in carica: fa, ma non fa quello che prevede una lunga prospettiva (e quello che va a favore delle fasce più deboli); e una destra, anche una destra giacobina come questa, non può impegnarsi in tal senso, perché andrebbe contro la sua natura.
A dire il vero, c'è un'altra caratteristica: fanno, ma con scoperto di bilancio (in genere).

lunedì 13 aprile 2009

Politica estera

Andreotti e Craxi hanno per lungo tempo tentato di impostare una politica estera filoaraba, incontrando la feroce opposizione e talora la rabbia degli Stati Uniti: Ustica probabilmente deriva da questo conflitto tra USA e Italia riguardo i rapporti con il Medio Oriente. Una politica filoaraba è del resto lo sbocco naturale per chi vuole fare dell’Italia una “potenza”. L’astuta destra italiana, che a parole vorrebbe, come Mussolini, la potenza dell’Italia, ha invece impostato una politica che in ultima analisi è anti-araba: a questo portano il razzismo, la “difesa dell’identità”, il clericalismo, ecc. E’ uno dei tanti esempi di come la destra spesso vada contro i suoi stessi obiettivi – è un vizio comune anche a molta sinistra, e nasce dall’intransigenza cieca, ed escludo la destra più o meno liberale per cui principe è il principio che il fine giustifica i mezzi. Tra l’altro, fosse solo loro il problema; purtroppo in genere le spese delle politiche di destra le pagano gli altri.