Credo che solo le caricature di Leonardo colgano veramente tutto il carattere deli italiani, figure grottesche ma in una certa qual misura maligne.
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domenica 21 luglio 2024
Leonardo scienziato.
L'eccellenza di Leonardo sia nella pittura che nelle scienze è interessante, non tanto per il genio. che non spiega il come, quanto per il metodo. Infatti nel 500 non erano ancora disponibili gli strumenti matematici che più tardi permisero il nascere della fisica. strumenti che non arrivarono pienamente sostanzialmente fino a Leibniz e Newton. Non disponendo di strumenti matematici, Leonardo ricorse al disegno, che è la base sia della pittura che degli studi di anatomia, geologia e ingegneria, e ottenne un pieno successo.
mercoledì 30 dicembre 2020
Sgarbi arte contemporanea e arte antica
Questo
video mi ha colpito, prima di tutto perché Sgarbi dice quello che pensa e non quello che fa comodo al suo padrone (e la cosa assurda è che il padrone se lo sceglie per divertimento e non percHé faccia parte di una cordata politica). secondo poi perché afferma un concetto che ho ripetutto tante volte in questo blogghetto, cioè che ci sono fortissime somiglianze tra l'arte del '900 e l'arte del Rinascimento. Però il discorso di Sgarbi ancorché giusto è un po' superficiale - certamente l'arte è al di là del tempo, ma le somiglianze che si vedono tra Antonello e Fontana non le vedi tra Tintoretto e Fontana - il Rinascimento assomiglia così profondamente al secolo scorso perché anch0esso è stato un secolo di ultravanguardia.
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mercoledì 8 aprile 2020
Piero della Francesca
Non sono mai stato, pensa un po', a Urbino. Appena sarò possibile vado a venerare la "flagellazione" di Piero della Francesca. Certe opere non sono infatti quadri o sculture, ma sono oggetti sacri, in cui per un attimo l'umano si alza al livello del divino. In generale, mi sa .- ma potrei sbagliarmi che questo avviene con la creatività, non con la religione.
sabato 18 gennaio 2020
Anno mille
Ovviamente ogni volta che una cosa finisce poi ricomincia. Una famosa testimonianza degli anni immediatamente successivi al mille dice che il mondo si scosse la polvere di dosso e la terra si ricoprì di un candido manto di chiese. In effetti gli storici del medioevo indicano proprio nell'anno mille l'inziio di quella ripresa demografica che mancava dal III secolo d.C e che portò pian piano, con alti e bassi, prima al Rinascimento, poi alla Rivoluzione Industriale e all'Illuminismo. Alcuni indicano la fine del Medioevo con l'incoronazione di Carlo magno nell'800; ma allora si potrebbe forse ancora con più ragione dire che il medioevo finisce nel 1000 e che il periodo dal 1000 a oggi sono mille anni di età moderna
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domenica 9 giugno 2019
Monna Lisa e Monna Vanna
Esistono delle versioni nude della Gioconda, dette "Monna Vanna", opera probabilmente degli allievi di Leonardo. Anche se in queste versioni manca il bellissimo paesaggio sullo sfondo, si tratta in un certo senso di spiegazioni del capolavoro leonardesco, sia dal punto di vista formale che del significato.
domenica 10 febbraio 2019
Allievi di Leonardo
Leonardo diceva che tristo è quel discepolo che non supera al maestro. I suoi allievi infatti (Melzi, Boltraffi) erano quasi al suo livello, e molte delle opere attribuite al gigante della pittura probabilmente sono largamente di loro mano. Però purtroppo non potevano superare Leonardo, e oggi sono molto ingiustamente poco considerati.
sabato 1 dicembre 2018
Aura
Nel post precedente smitizzavo un po' Benjamin, però nessuno può negare che il concetto di aura sia utilissimo: l'arte è auratica e la'rtigianato no (strano che Benjamin fosse marxista). Considerando che prima grosso modo di Leonardo e Lorenzo il Magnifico, quindi fino agli ultimissimi anni del '400 non c'era distinzione tra arte e artigianato c'è da chiedersi se sia qualcosa di intrinseco o sia un modo di vedere il prodotto creativo sviluppatosi solo in età moderna. L'aura la vediamo nelle maschere Dogon e nelle pitture di Lascaux, ma c'è da chiedersi se i Dogon e i Cro Magnon ce la vedessero, nonostante le ovvie implicazioni sacrali di tale produzione. Non credo sia poi così difficile rispondere: basterebbe chiedere ai Dogon o ad altri grandi artisti "primiviti".
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venerdì 29 giugno 2018
Lorenzo Lotto
Non riesco a farmi piacere fino in fondo Lotto. E' di una modernità sconcertante - nel sacrifico di Melchisedec degli ultimi anni sembra Rembrandt, forse anche per il tema - ma non disegnava benissimo, almeno a giudicare dai pochi disegni rimasti. Se avesse avuto un po' più di maestria tecnica lo ricorderemmo come superiore a Tiziano.
martedì 26 gennaio 2016
Reinessance, Protestant Reform, rise of capitalsim and bigotry
The standard interpretation of the Protestant reformation is that it was a trmendous stimulous to modernity and that the Protestant ethic is at the base of the rise of capitalism. But it can be read another way round. Capitalism was already born in XIV century in Central Italy, in particular in Florence and in Siena but also in other "liberi comuni" (free municipalities). The tradesman that at that time ruled Florence and Siena braught a rediscovery of Ancient Rome and the art and sciences of the Paganism. Reinessance menans indeed rebirth. The Catholic Church adopted enthusiastically this rediscovery, but the peoples of the north, in particular the Germans, understood this embracing of the Ancient world of paganis, In other word, the Protestant Reform was an act of biogrtry.
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domenica 17 maggio 2015
Capitalismo ed etica protestante
Come è ben noto, Maz Weber sosteneva che il capitalismo fosse nato dall'etica protestante. Ah, si parte sempre da presupposti e non dall'esperienza. Il capitalismo è nato a Firenze nel 1300, ben prima della riforma protestante e in una città sì profondamente religiosa, ma cattolica.
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martedì 2 settembre 2014
Sanfedismo
Lì, li dissero: ladri usciti dalle tane,
ma non portaron via nemmeno un pane;
ma li sentii mandare un solo grido:
«Siam venuti a morir pel nostro lido».
Da Wikipedia: "Pisacane, con Nicotera,
Falcone e gli ultimi superstiti, riuscì a fuggire a Sanza, vicino a Buonabitacolo, dove all’alba del 2 luglio il parroco,
don Francesco Bianco, fece suonare le campane per avvertire il popolo
dell'arrivo dei "briganti". I ribelli furono ancora una volta
aggrediti e massacrati uno a uno a colpi di roncola, pale, falci"
L’episodio di Carlo Pisacane si studia (o si studiava?) a scuola. Ai
contadini nobili e preti dicevano che “li francesi” venivano a rubargli tutto – non
avevano nulla.
E ancora oggi “i giacobini” – anche se i termini sono comunista, radical chic, ecc – sono visti come gente che vuole
togliere la felicità agli italiani. Basta che una cosa sia vagamente di
sinistra – cioè giacobina – perché nel comune sentire si connoti come
altamente negativa, malefica, nemica del popolo – mentre più una forza è rezaionaria e conservatrice e più viene vista come amica del popolo. Oltre a quelli – più
onesti – che ammettono esplicitamente di odiare "li francesi", i giacobini,
l’illuminismo, la modernità, la sinistra, molti che invece di dire di assere antimoderni dicono di essere anticapitalisti.
Non solo alcuni gruppi neofascisti, anche molti che si considerano comunisti.
Chiusa questa parentesi viene da chiedersi: perché? Perché un popolo schiacciato dalla nobiltà e dai
preti è tanto attaccato alla nobiltà e ai preti (nelle varie metamorfosi di
queste classi reazionarie)?.La spiegazione di solito viene vista nella
religione, oppure nell’arretratezza economico-sociale. Credo
che un poeta - Lamartine - ci aiuta a capire meglio. Lamartine diceva che l’Italia era il Paese dei morti.
L'Italia, dalla seonda metà
del 1500, con la controriforma, le dominazioni straniere, e una gravissima
crisi economica, era effettivamente entrata in un torpore simile alla morte. I
nobili si vendevano il Raffaello di famiglia a due soldi per continuare a
vivere tra feste e lussi, del tutto incuranti della cura delle loro proprietà, e
il popolo dimenticava la fame strutturale con le frequenti feste
religiose e profane. Napoleone – giacobino – riuscì a risvegliare – anche se
solo in parte – il Paese, instillando in alcuni – anche cattolici – le idee che portarono al Risorgimento, e più tardi
all’antifascismo e alla lotta partigiana e ai movimenti di sinistra
Ma i morti non amano essere svegliati – la vita è, anche, fatica, mentre il sonno della morte è per definizione riposo. E’
naturale che i morti odino chi viene a turbare il loro sonno e amino invece le pietre
che sigillano il loro sepolcro.
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domenica 13 luglio 2014
Germania Brasile 7 1
Ci hanno ampiamente scassato le uallere con la partita dei mondiali e subito agli italiani - che stanno sempre dalla parte del più forte - i tedeschi hanno cominciato a piacere. Bravi certo, ma ricordo non il nazismo - perché, a differenza degli italiani che non si sono nemmeno posti il problema, hanno fatto una pulizia radicale - ma Martin Lutero, che ha distrutto il Rinascimento, avendo scambiato per corruzione quello che era un ritorno agli splendori del Mondo Antico. Così l'Italia, da superpotenza economico-culturale, si avvià alla dominazione straniera e alla Controriforma che la fece addormentare in un lungo periodo di miseria e di arretratezza fino a Napoleone e poi al Risorgimento. E non vorrei che i tedeschi, legati a una morale che non ammette differenza, non stiano facendo di nuovo la stessa cosa con l'intero Sud Europa.
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giovedì 26 giugno 2014
Unification
Je rappellais dans un post précédent que la naissance des Etats Européenes, au XVI siècele, a été fondé sur la boucherie et le massacre. Les rois catholique enterrés à Cordova, Isabelle, Ferdinand, Philippe II et Marie Tudor, ont bati leurs monarchies absolues par des massacres. Est-ce que le massacre sociale de l'Europe du sud d'aujourd'hui est le correspondant actuel de ces tragedies unificatrices?
mercoledì 18 aprile 2012
Competition
I have read (in a citation) the following passage from Jerom Cardanus: "it is well known that plants hate each other ... they say that olive and vine hate cabbage, that cocomber escapes from olive. Considering that they grow because of the heath of sun and moisture of earth, it is necessary that every large tree is obnoxious to other plants, and also the tree with many roots". It is exactly and precisely what today ecologists call competition for resources.
domenica 20 novembre 2011
Il Principe

E’ curioso come Machiavelli venga ricordato come un cinico alchimista del potere quando era un rivoluzionario romantico. Aveva partecipato a una congiura contro Lorenzo il Magnifico, e per questo era stato allontanato dalle cariche pubbliche. Per capire il Principe bisogna poi tener conto che Lorenzo, a cui il libretto è indirizzato, non era certo un capo democratico di una repubblica, ma una specie di dittatore di Firenze che, con quelle tecniche che con De Pretis nel XIX secolo sarebbero state chiamate “trasformismo”, era riuscito a tessere una rete di accordi, quelli sì estremamente cinici, con tutti gli stati italiani tanto da essere diventato l”ago della bilancia”. Inoltre Lorenzo si teneva buona la Francia che aveva mire espansionistiche sull’Italia. Machiavelli sostanzialmente dice: smettila di leccare i piedi alla Francia, e mostra il coraggio che deve avere un leader politico, fatti capo di una coalizione di stati italiani e dai una bella bastonata (militare) agli stranieri. In altre parole, il Principe è una critica del trasformismo delle pavide classi dirigenti italiane, non certo un invito a vendersi la madre pur di avere successo in politica! Le virtù che invoca sono sì quelle della volpe, ma anche quelle del lione! Qualcosa di non troppo dissimile la sinistra extraparlamentare rinfacciava a Enrico Berlinguer negli anni ’70. Tant’è, Lorenzo ovviamente non diede ascolto a Machiavelli, le potenze straniere fecero un sol boccone dell’Italia, l’Italia entrò in una crisi economica mortale da cui si riprese solo con l’Unità, Firenze, la città più ricca d’Europa, divenne una città di provincia, e soprattutto finì il Rinascimento.
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sabato 20 agosto 2011
Barbari

Qualche tempo fa scrissi un post su come fosse cambiato il paesaggio italiano (http://castorphans.blogspot.com/2010/06/paesaggio-italiano.html); va aggiunto che gli ultimi 15 anni sono stati non dissimili dagli anni '50, gli anni del sacco di Roma. In quegli anni - politicamente così simili ai nostri - vennero cementificate le aree periferiche delle grandi città, nel caso di Roma distruggendo il magnifico paesaggio della Campagna Romana, oggi è stato annientato il paesaggio di borghi e campagne che caratterizzava tanta pare d'Italia e che faceva da sfondo ai quadri del Rinascimento. A Roma, Portuense, via della Muratella, che insieme ad altre strade del settore ovest e sud attraversavano un paesaggio rurale ancora del tutto simile a quello del XVII secolo, oggi sono un filare di capannoni e centri commerciali; in Veneto, la riviera del Brenta ha fatto la stessa fine.
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sabato 23 luglio 2011
Drawing

Architecture still relies on the Reinessance idea that if you can draw, you can create the world - buildings, paintings, machines, a few century after industrial objects - and thus you are like god. The free masons symbolism of square and compass and the famous painting of the creation where god is represented as an architect is based on this idea. A corollary to the idea is that the architect - not the painter nor the sculptor, that create only images of the world - is like god. The idea is still among us: if you are acquainted with architects you certainly had the feeling that they believe to be able to do everything - to be omni-potent. But science, that rised at the end of the Reinessance - has told us that the structure of the world - and therefore the ability to modify it or even create things - is based on certain mathematical relationships among the parts - in some way Pythagorean conceptions are at the base of our modern vision of the world, and it is no case that Kepler was guided by Pythagorean principles in the discovery of the laws of motion of planets. Drawing as nothing to do with these mathematical relationships, although it can suggest them, and this explains why archtitect believe they can do everything but usually are able to do nothing - often not even buildings.
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domenica 14 novembre 2010
Chiesa

Spesso siamo abituati a vedere la Chiesa come una forza politica reazionaria, contraria in particolare alla modernità in tutte le sue forme. Eppure nella sua storia la chiesa ha spesso avuto la tentazione di assumere posizioni di "sinistra": le è sempre andato malissimo. Il caso più emblematico sono i papi umanisti del Rinascimento, che sposarono la sintesi di cultura cristiana e antica propugnata da Firenze - nel tentativo per altro di estendere l'influenza temporale della Chiesa sulla cristianità: finì con il sacco di Roma del 1527.
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domenica 24 ottobre 2010
Crisi
Si sente spesso l'argomento che gli italiani, proprio nel momento in cui cadono più in basso, dimostrano una capacità di ripresa che altri paesi non hanno. Ci si riferisce soprattutto all'ultima guerra e alla ricostruzione, ma se si va indietro nel tempo si dimentica che non è stato sempre così. Ricordiamo il Rinascimento per le arti, ma dimentichiamo spesso che la fioritura delle arti era possibile perché l'Italia era straricca: i Medici erano gli uomini più ricchi d'Europa. All'inizio del '500, da una parte questa ricchezza stimolò l'avidità delle potenti monarchie vicine, in particolare Francia e Spagna, che ridussero l'Italia - divisa in tanti piccoli stati - a una colonia; dall'altra le scoperte geografiche spostarono i traffici da una scala europea a una scala mondiale - la prima globalizzazione. Tutto questo portò al collasso dell'economia italiana, che precipità in una miseria da cui è riuscita a riprendersi (con l'eccezione di alcune aree del nord-ovest) solamente negli anni '50, ai tempi del boom.
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