sabato 17 gennaio 2009

Contratto sociale


Desta e sinistra si riducono in ultima analisi nel ritenere che l’uomo sia di natura cattiva oppure buona – la differenza tra Hobbes e Rousseau. Vista così, dato che l’uomo è sia buono che cattivo, non ha nessun significato oggettivo ma solamente soggettivo, cioè psicologico: alcune persone hanno una psicologia di destra, altre di sinistra, e questo spiega perché tante elezioni negli ultimi anni sono finite in parità – le psicologie sono, probabilmente, distribuite in modo casuale tra le persone.
Hobbes e Rousseau concordano sul fatto che la società nasce da un patto in cui si stabiliscono obblighi reciproci tra i cittadini: nel caso di Hobbes, però, esistono solo obblighi, mentre nel caso di Rousseau esistono solo diritti. Dato che ciascun obbligo comporta un diritto, e viceversa – cosa che gli italiani, attardati in una fase di sviluppo sociale premoderno, non hanno capito – anche in questo caso la discordanza è puramente psicologica: la conquista scientifica di questi autori è stata nel vedere la società non come qualcosa di naturale ma come un contratto.

mercoledì 14 gennaio 2009

Déflation

La crise financière, en Italie, a porté à un baissement des prix - une déflation. Cela a dommagé les vendeurs, mais a partiellement avantagé les consommeurs - un curieux renversement du fluxe de monnaie des revenues plus baisses aux revenues plus hautes qu'il y eu en occasion de la conversion à l'euro.

lunedì 12 gennaio 2009

Onda


I ragazzi della generazione dell’Onda sono cresciuti con pochi contatti con gli altri bambini, che sono diventati pochi, ma immersi nella rete. Passano gran parte dei loro pomeriggi chattando, e delle loro mattinate e sere a scambiarsi messaggini. Questo modo di comunicare è assai diverso da quello a cui sono abituati i più vecchi: nei messaggi delle chat e del telefonino non viene trasmessa infatti il profluvio di informazione non verbale che riceviamo quando parliamo a quattr’occhi o anche al telefono. Quando ci parliamo, gran parte del significato, cioè cosa realmente sta pensando l’altro, viene infatti trasmesso in modo intuitivo e immediato da piccoli movimenti del viso o dal tono della voce; nei messaggi occorre ricostruire il significato con un ragionamento: “se A ha detto questo, e sta a casa, allora significa x, ma se sta dall’amico, significa y”. Al di là di questo, messenger insegna un sofisticato galateo sociale. Una persona invadente (che si “accolla”) o indelicata può, nella comunicazione a voce, compensare la sua invadenza con la simpatia o con il carisma, che sono fenomeni ampiamente non verbali; su messenger appare solo un rompiscatole e un maleducato, e viene presto sconnesso, in modo da dover imparare a contenere la sua invadenza. A conoscerli un po’, i ragazzi hanno grosse difficoltà nei rapporti diretti tra di loro e con i più grandi, mentre mostrano una grande sottigliezza nel ricostruire i contesti sociali. Si tratta, a ben vedere, di qualcosa di simile alla schizofrenia (forse la gioiosa schizofrenia di Deleuze?); lo schizofrenico infatti non è in grado di interpretare i messaggi non verbali, e si basa interamente sul senso delle parole; ma alcuni dei più grandi politici della storia – si pensi a Churchill, a Bismarck, e, nel nostro piccolo, a Cossiga – erano schizofrenici, e proprio il disturbo conferiva loro la genialità nello sciogliere le situazioni politiche più difficili; e anche i ragazzi dell’Onda si sono mostrati di straordinaria maturità politica – mille trappole sono state tese loro, e non ci sono caduti, mille ostacoli sono stati frapposti, e sono stati superati.

In altre parole, l’Onda – che continui oppure che si riveli la solita mobilitazione scolastica di prima delle vacanze di Natale – sembrerebbe la prima manifestazione politica della rete che connette ormai i giovani di tutto il mondo – ma non chi è più grande.

Muro di Berlino


Pare che Andreotti abbia detto “aspettiamo a festeggiare per la caduta del muro: ci eravamo tutti attaccati”. Non tutti: i tanto deprecati “sessantottini” non c’erano attaccat; il ’68 ci fu infatti anche al di là del muro, a Praga, e l’aver appoggiato la rivolta costò al gruppo del Manifesto l’espulsione dal PCI – chissà perché nessuno se ne ricorda mai, quando si parla, sui giornali e sui media, del senno di poi che i comunisti non ebbero. Si potrebbe addirittura dire che il nemico del '68 sia stato proprio il muro.

domenica 11 gennaio 2009

Il pulcin della Minerva


Davanti alla chiesa di S. Maria sopra Minerva, vicino al Pantheon, dove risiedeva il tribunale dell’Inquisizione, pochi anni dopo il processo a Galileo Bernini montò un antico obelisco egizio sopra un elefante. I Romani chiamano questa statua “il pulcin della Minerva”. Sul basamento si legge: “occorre una solida sapienza per sostenere una robusta conoscenza”. E’ un modo di ragionare tipico dei preti. L’idea in sé non solo è giusta, ma riassume il problema dell’oggi: abbiamo immense conoscenze, ma non abbiamo la sapienza per gestirle, per cui ci comportiamo come apprendisti stregono e causiamo infiniti guai, all’ambiente, all’economia, alla giustizia. Cosa ha comportato però il processo a Galileo? Che la scienza si è sviluppata lo stesso – non in Italia, dove non ha mai più raggiunto lo splendore del 5-600 – e oggi vorrei vedere il papa che va in portantina invece che in automobile – mentre non si è sviluppata la sapienza. Questo succede quando le cose si muovono e si rimane invece fermi.

Englaro



Ieri sera, a "Che tempo che fa", è andata in onda l'intervista al padre di Eluana Englaro. Ci si sarebbe aspettato un discorso su morte, dolore, eutanasia; queste parole non sono mai state pronunciate; è stata pronunciata mille volte, invece , la parola libertà. Fazio di solito fa l'avvocato del diavolo, ma questa sera non ci riusciva; i discorsi senza capo né coda che si sentono - su tutti gli argomenti, non solo su uno delicato come questo - non uscivano di fronte al rigore del signor Englaro. E viene da pensare che la sconclusionatezza del discorso italiano nasca proprio da qui - dalla scarsa abitudine alla libertà.

domenica 4 gennaio 2009

Innaturale




Nelle discussioni sulla protezione dell'ambiente, sugli OGM ecc. si trova spesso la contrapposizione tra "naturale" e "artificiale" o innaturale - che ovviamente non hanno senso; costruire oggetti ed utensili fa parte della nostra natura umana, come di quella dei castori fa parte costruire dighe; nei castori è istintiva mentre in noi è ragionata, ma non cambia nulla in sostanza.

Più senso ha la distinzione tra "secondo natura" e "contro natura", cioè indirizzando o modificando le dinamiche naturali, oppure cercando di frenare le dinamiche naturali C'è una storia cinese di un imperatore che per prevenire le alluvioni costruì argini e dighe; tutto andò bene finché una forte piena travolse gli argini e provocò la distruzione dell'impero. L'imperatore successivo costruì canali per far defluire l'acqua; alla prima forte piena le acque scorsero via, e l'impero fu salvo.