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venerdì 18 aprile 2025

Penrose e l'intelligenza artificiale

 Penrose, il grande matematico e fisico, ha sempre sostenuto che la coscienza è un fenomeno quantistico e non computazionale. Penrose è rispettatissimo perché non solo è geniale ma soprattutto perché non è mai scontato, ma questa sua posizione era stata un po' messa da aprte. Oggi però se ne torna a parlare perché nonsotante lì'infinita potenza dei comptuer, che ha portato i computer a parlare, di coscienza o anche solo di vera intelligenza non si vede traccia e quindi si dà più credito al matematico inglese. Staremo a vedere.

sabato 31 maggio 2014

Storia e lotta di classe

Sostanzialmente Marx ha scoperto che la storia del mondo è storia di lotta di classe (ha scoperto anche le leggi del ciclo economico nel II libro del capitale, ma è una scoperta indipendente): Ai tempi suoi c'erano 2 classi, oggi sono 3 (proletariato, classe media e borghesia), il sistema è molto più complesso, ma si fonda ancora su la "legge di Marx". Mi viene in mente un paragone con la fisica. Newton ha scoperto che forza = massa x accelerazione, però ai suoi tempi si conosceva solo la forza di gravità, oggi se ne conoscono 4. Non puoi spiegare una calamita  con la forza di gravità, serve la forza elettromagnetica, ma la seconda legge della meccanica non solo è ancora valida ma è anche e ancora la base dell'analisi del problema.


lunedì 20 agosto 2012

Marx scienziato

Marx fece studi filosofici, e viene classificato dalla maggior parte dei suoi lettori nella categoria "filosofi". Leggiamo cosa dice Engels nella prefazione alla terza edizione del diciotto brumaio di Luigi Napoleone: "Fu proprio Marx ad aver scoperto per primo la grande legge dell'evoluzione storica, la legge secondo la quale tutte le lotte della storia, si svolgano sul terreno politico, religioso, filosofico, o su un altro terreno ideologico, in realtà non sono altro che l'espressione più o meno chiara di lotte fra classi sociali; secondo la quale l'esistenza, e quindi anche le collisioni, di queste classi sono a loro volta condizionate dal grado di sviluppo della loro situazione economica, dal modo della loro produzione e dal modo di scambio che ne deriva. Questa legge, che ha per la storia la stessa importanza che per le scienze naturali la legge della trasformazione dell'energia, gli fornì anche la chiave per comprendere la storia della seconda repubblica francese". Engels - e non certo per inclinazione positivista e scientista - descrive un Marx scienziato, che da giovane scoprì le leggi scientifiche della storia, da vecchio - dopo aver passato anni a studiare l'economia classica che evidentemente non gli era stata insegnata all'università - le leggi del ciclo economico. Leggi della storia e leggi del ciclo economico sono oggi saldamente incorporate nell'edificio della scienza "ufficiale", anche non marxista o antimarxista, anche se di solito senza riconoscere il debito verso l'odiato scopritore.  Se posso esagerare, Marx in fondo non è per niente hegeliano: da Hegel prende però uno strumento fondamentale, la dialettica, perché solo la dialettica permette di rappresentare compiutamente il mutamento e la trasformazione. E le scoperte scientifiche di Marx derivano completamente dall'aver considerato il lato - sarebbe meglio dire il fondamento - dinamico della società e dell'economia.
Ai bordighisti che impazzano nel web, i cui numerosissimi scritti compaiono primi in tutte le ricerca su google, che si sono autoeletti custodi dell'"ortodossia", una sola cosa manca di Marx (ed Engels e Lenin): il movimento (e conseguentemente la capacitò di pensare in modo dialettico).

giovedì 11 novembre 2010

Engineers


There are many parallelisms between Gadda's "pasticciaccio" and Musil's "Mensch ohne Eigenschaft". Both are baroque in the language, both don't have an end, both believe that reality is not possible to represent, and both are written by engineers. I think the studies of the authors are determinant for their poetic; engineers study for years the perfect world of mathematical and physical abstraction, and then, when they pass to application, they find that these abstraction don't capture many facets of the real world; they are so convinced that reality is diryt and inconsistent, simply because it don't has the pureness of mathematics. This attitude is very different from that ofthe physicist, that is not confronted with application and usually believes that the world is just a shell of illusion atound a core of perfect logic.

domenica 28 giugno 2009

parallelismo


Nel film “The Millionaire” è molto importante il parallelismo. La storia della vita del protagonista ripete infatti sempre lo stesso schema, secondo uno schema ciclico. Credo che questi fenomeni, che effettivamente si riscontrano nella vita reale, nascano dal fatto che quando – come nella vita – le interazioni sono molte, le leggi lineari della fisica si trasformano in processi non lineari – nella meccanica quantistica, le funzioni d’onda delle singole particelle sono lineari, ma diventano non lineari quando si sovrappongono le funzioni d’onda di molte particelle. Nel passaggio dalla linerità alla non-linearità si perde la prevedibilità – in meteorologia, già da qaurant’anni si è capito che mettendo a sistema le semplici equazioni dei gas, si ottiene un comportamento caotico fondamentalmente imprevedivile. Un modo in cui si perde la prevedibilità, è per esempio attraverso i loop: se A causa B, e B causa A, si crea un anello che matematicamente non ha soluzione e quindi è imprevedibile. In questa perdita di prevedibilità – di una soluzione univoca – probabilmente vengono però mantenute alcune simmetrie fondamentali delle leggi di partenza – e il parallelismo è una semplice forma di simmetria. Dico probabilmente, perché ancora la storia è assai poco chiara. Sospetto anche che più che le proprietà delle leggi di partenza, contino le proprietà delle leggi con cui si compongono le leggi di partenza.

domenica 1 febbraio 2009

Freud e Jung


Freud - oggi abusivamente sequestrato dai filosofi - era un positivista e applicava rigorosamente il metodo scientifico – aveva iniziato i suoi studi sezionando cervelli di lamprede, e chiamava metapsicologia, sul modello di metafisica, quello che non poteva appoggiarsi a casi clinici sperimentali. Solo, non era riduzionista, non perché non gli sarebbe piaciuto – aveva iniziato sezionando i cervelli del vertebrato più primitivo che esista – ma perché si era reso conto che occorrevano “grandezze” nuove per spiegare scientificamente la psiche, un po’ come i fisici degli inizi dovettero introdurre una gran quantità di grandezze apparentemente immateriali come energia, quantità di moto, forza, ecc.
Chi legga l'inizio dell’Interpretazione dei Sogni, dove si riportano gli studi precedenti, si accorge che c’è ben poco rispetto alle moltissime pagine che seguono. Freud, come ogni scienziato scrupoloso aveva cercato, aveva prima fatto una ricerca bibiliografica, ma non aveva trovato fondamentalmente niente.
Jung, che spesso viene contrapposto a Freud, si accorse che la bibliografia già c’era, era amplissima, ma andava cercata nell’astrologia, nell’alchimia, nella cabbala, nei veda, nel buddhismo, nel cristianesimo, in una parola, nella sapienza. E questa sapienza – anzi, queste sapienze – avevano trovato molti dei risultati scoperti da Freud – per esempio, come già ho altre volte, libido, energie psichiche e spirito sono probabilmente la stessa cosa. E la teoria dell’inconscio collettivo deriva proprio dal fatto che le sapienza danno per scontato che lo spirito - l’atem - permea l’universo – in termini freudiani si potrebbe dire che la libido permea l’universo, e che quindi l’inconscio non può essere studiato limitandosi agli individui.