Visualizzazione post con etichetta rosacroce. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta rosacroce. Mostra tutti i post

mercoledì 16 luglio 2008

massoni


Oggi va molto parlare delle sette segrete. La cosa mi annoia un po’, perché dal punto di vista politico che le sette segrete ci siano o non ci siano cambia ben poco – i signor che ne fanno parte comanderebbero ugualmente anche se fossero organizzari in altro modo più essoterico. Il punto del problema è che questi signori – massoni, illuminati, rosacroce, skull & bones, ecc. – sono, come dice un mio amico carissimo, al di là del bene e del male – non loro soltanto, oggi tutti sono al di là del bene e del male, Nietzsche è il grande vincitore dello scontro del novecento. In antico si pensava che distinguere il bene e il mare fosse una virtù immediata dell’anima – il fatto è rimastro nei film giudiziari americani, in cui si dice “è capace di distinguere il bene dal male” per intedere “è sano di mente?”. Con l’avvento della modernità ci si è accorti che l’idea era piuttosto ottimistica, e quando questa consapevolezza si è fatta strada, gli amanti delle verità assolute, invece di imparate a trattare con le difficoltà che nascono dalle cose incerte, si sono buttati sul nichilismo. Insomma, è sempre il solito problema che molti non riescono ad accettare la solidità di verità incerte e finite, credendo che la verità valga solo quando è assoluta, eterna, infinita (cioè quando coincide con dio – guarda dove si va ad annidare questo personaggio). Essere al di là del bene e del male sembra il massimo del moderno, ma in realtà è il massimo dell’antico.

Stat rosa pristina nomine nomina nuda tenemus. La rosa, tra tante altre cose, è simbolo della sapienza (Maria, sedes sapientiae); i rosacroce, per esempio, sono quelli che vedono la rosa (la sapienza) nella croce (lo stemma della NATO è simbolo rosacrociano). Quindi stat rosa pristina nomine nomina nuda tenemus significa che la sapienza originaria sta nel nome, stringiamo solo nomi. La frase è una citazione di Bernardo di Chiaravalle, stat Roma pristina nomine, nomina nuda tenemus, cioè di Roma rimane solo il nome. Bernardo in genere è simbolo di continenza, ma in questo caso c’è un riferimento al doctor mellifluus, il maestro di eloquenza.

Più in generale, questo nominalismo amato da Eco e più in generale da letterati e filosofi, discende da un’idea assai greca, per cui la beatitudine consiste nella contemplazione della verità; una volta afferrata la verità, l’unica cosa da fare è combinare e ricombinare le parole che ne celebrano la lode. Il presupposto ovviamente è che la verità e dio siano fissati una volta per tutti ed eterni, quando in realtà si modificano continuamente nel processo continuo e progressivo della creazione. I mercanti che hanno costruito il mondo moderno a partire dal 1300 hanno imposto un modello diverso, in cui la beatitudine consiste nel creare il mondo. Credo che di fondo sia un’idea ebraica.

Ma già muoveva il mio disio e il velle
Sì come rota ch’igualmente è mossa
L’amor che muove il cielo e l’altre stelle

L’accento è sul movimento, il desiderio e la volontà.