domenica 30 marzo 2008

Bolzaneto




Selbst die no-global betrachten die Bolzaneto-Folterhaus als ein Moment einer Unterdrückung die endete die no-global Bewegung. Vielleicht. Viele altere Aktivisten glauben dass die Folter waren nicht sonderbar für die italienische Polizei, angesichts auch die Einfühurung der neuen mörderischen Knüppel. Ich glaube eher das die Polizei (und die Regierung) hatte die nerven verliern, wenn er sah dass die Demonstrationen teilnahmen nocht nur von den gewöhnlichen Aktivisten mitteilt werden , sondern auch von einem riesigen Nummer von allgemeinen Leuten: Väter, Kinder, Vogelbeobachter, Nonnen. Die sondbarkeit Bolanzetos ist das nicht "Kommuniste" angeschlagt geworden werden, sondern Polyomelitische. Genua war ein Moment extremen Streng der Bewegung; der anti-amerikanische Wojtila unterstütze die Demonstrationen; aber die no-global Bewegung endete nicht später meistens am inneren Widersprüche; Genua war seiner Schwanengesang.

lunedì 24 marzo 2008

glace

Je disais autrefois que les média (la société du spectacle?) sont comme une énorme glace qui réflechit éternellement l’image de nous mêmes. C’est à dire, aujourd’hui que le principe de la realité est desparu, le Marché ne vend plus des choses, mes des rêves. Peutr-être, il suffirait de passer du Maché au marché; aujourd’hui nous avons comme un seul individu solipsistique, entouré par les phantômes agités par le Marché, phantômes qu’il peut acheter ou non selon sa capacité d’achât (capacité qui est une traduction monétaire de la position de l’individu sur l’échelle sociale). Si les individus déviennaient beaucoup, et commençaient à échanger ses phantômes, peut-être la Glace se casse. Peutr-être cela déja arrive sur le web, mais justement l’expérience du web me suggère qu’il y a un résidu de choses matérielles qui doivent être échangés de la façon traditionnelle. Je soupçonne que ce résidu matériel ne depend pas de la physique, mais du fait que certaines choses matérielles nécessitent de grands capitals pour être produits (par example, l’énérgie).

Alitalia


Il caso dell’Alitalia sta assumendo contorni grotteschi. I fatti: se Air France compra Alitalia, vengono licenziati circa 2000 lavoratori, se Air France non compra Alitalia, Alitalia fallisce, e tutti i lavoratori vengono licenziati (oltre a sparire anche il nome della compagnia di bandiera). Non c’è altro da dire.Padoa Schioppa parla di perdita del senso della realtà, soprattutto da parte dei sindacati (tra i maggiori responsabili del fallimento di Alitalia), non tanto da parte di Berlusconi che in fin dei conti è un grandissimo cinico. A me veniva da pensare a Baudrillard, al fatto che non esiste più la realtà, ma solo la televisione. Pensandoci bene, siamo però in presenza non della mancanza di senso della realtà (che almeno i lavoratori di Alitalia temo abbiano più che vivo), ma di un un meccanismo psicologico tipico della mentalità italiana, cioè di volere tutto o niente, e di non considerare nemmeno la possibilità del qualcosa. In altre parole, per un italiano una vittoria parziale equivale a una sconfitta. In termini matematici, per gli italiani esistono solo i numeri interi (0 e 1) e non anche i numeri frazionari (0.8).
Tornando a Baudrillard, sembra che il problema sia non tanto la scomparsa della realtà (che non so bene cosa sia esattamente: le percezioni, il noumeno, il fondamento autentico dell’essere?) quanto la dissoluzione della logica razionale-matematica e dalla sua sostituzione con una logica psicologica, che può raggiungere vette altissime (per esempio il mito e la tragedia greca), (vedi post “razionalità”), ma che è anche altamente manipolabile dagli imbonitori. Siamo forse di nuovo allo stesso punto del primo Platone, che cercava di distinguere δόξα, cioè verità psicologica, manipolabile, e ̀επιςτήμη, cioè verità razionale, non manipolabile?
Tuttavia, la manipolazione mediatica, forse, non sta funzionando troppo bene. A questo punto si nega non la realtà, ma i fatti. Definire la realtà è come dicevo difficilissimo (anche se forse Husserl potrebbe aiutare), ma definire i fatti è facilissimo: i fatti sono quella cosa che permette di falsificare un’ipotesi. Esistono fatti logici (per esempio le dimostrazioni matematiche) e fatti empirici. Bianchi ha detto “non è vero che Alitalia ha i giorni contati”. Qui viene implicitamente negato il fatto empirico che Alitalia perde milioni come se piovesse. Quando un fatto empirico viene negato, si parla di solito di censura. A dire il vero, non siamo precisamente di fronte a una censura. Il fatto in sé (le perdite) non viene negato, ma solo minimizzato; viene negata l’inferenza “enormi perdite -> fallimento vicino” (è come se Bianchi dicesse: “non è logicamente e contabilmente necessario che le grandi perdite di Alitalia debbano condurre la compagnia al fallimento; potrebbe andare avanti a lungo anche con queste grandi perdite). Qui entra in gioco il fenomeno per sentir parlare di numeri, specie se grandi (i milioni persi) ha spesso un debole effetto psicologico (per lo meno per chi non rischia di essere licenziato). Siamo ancora alla contraddizione tra logica psicologica e logica fisico-matematica.

razionalità

Quando è iniziata l'avventura della scienza moderna ci si è subito accorti che la logica fisico-matematica dei fenomeni non era affatto intuitiva. Non è affatto intuitivo che una palla di legno e una palla di piombo cadano con la stessa velocità. Pian piano la logica fisico-matematica è diventata sempre più astratta, quasi incomprensibile, fino alle conquiste della relatività e della meccanica quantistica. Erano belli i tempi in cui la ragione era un fenomeno naturale e immediato, oggi serve un lungo studio per impadronirsi di questa logica. Dall'altra parte ci si sta accorgendo che la psicologia umana non è razionale neanche nel senso classico; pare che gli economisti la chiamino "irrazionalità prevedibile". In realtà la psicologia segue una sua logica ferrea, fatta di contrappassi e ambivalenze; quando ci si avvicina alle varie sapienze, si viene colpiti dalla esattezza logica di questi saperi; che si tratti in fondo nient'altro che della profonda comprensione della logica, del tutto diversa da quella "razionale" della psiche umana? Dio è inconscio; il grande tentativo di Freud (e di Jung) è stato quello di esprimere questa logica nel linguaggio della logica razionalistica.
E siccome il mondo è ormai dominato da quella che molti amano definire "tecnica", e che in realtà è la logica fisico-matematica, spesso la logica della psiche (le ragioni del cuore che la ragione non conosce) e la logica del mondo (in particolare dell'economia), vengono in conflitto. Non credo che se ne esca fuggendo dalla logica matematica, ma semmai rafforzando questo dualismo.

sabato 22 marzo 2008

Slavoj Zizek


Slavoj Zizek riassume tutta la storia della filosofia dell'occidente: gira vorticosamente su sé stesso, in modo che sembra di muoversi e invece si sta sempre allo stesso punto. Forse il vero scopo è raggiungere l'estasi, come i dervisci rotanti, con la differenza che i dervisci almeno qualche domanda obbligano a porsela, mentre il tour di Zizek è molto rassicurante su tutti i caposaldi del pensiero occidentale. Un punto però merita attenzione, ed è la critica del solipsismo post-moderno; solo che finché si parla dell'Altro e non degli altri non si fanno molti progressi. E' vero che gli altri stanno diventando sempre più rari, sostituiti dall'Altro costruito dai media, e che altro non è se non un gigantesco specchio che rispecchia noi stessi. Mah, rompere gli specchi porta fortuna. La soluzione di Zizek è come al solito più rassicurante: se una volta c'era il principio della realtà e il principio del piacere, oggi esiste solo il principio del piacere, e il principio della realtà (le costrizioni) è venuto a cadere, col risultato, ovviamente, che non godiamo più nulla. Non credo che l'autore sloveno amerebbe una formulazione così banalmente concreta, ma non è molto diverso dai molti che si lamentano perché non c'è più voglia di lavorare, non c'è più spirito di sacrificio ecc.
E' facile parlar male di uno che si occupa di molte cose, perché è attaccabile da più punti di vista. Ma inizialmente ho letto di un fiato un libro di Zizek con grande entusiasmo; iniziato subito un altro, mi sono accorto che venivo ingannato, e la disonestà è il più grave dei peccati.

domenica 16 marzo 2008

nuclear power




I am reading on Scientific American (http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Il_grande_piano_solare/1324927) that a project stresses that USA could produce 50% of power and 90% of electric power by solar in 2050. Nowadays in USA nuclear plant are almost completely dismantled; should they turn to nuclear power, they could, even with huge investments, cover perhaps 20% of electric power by 2050 (not considering the risks and the pollutions and the wastes).


lunedì 10 marzo 2008

Wahl


In derselbem Tag, Zapatero hat die Wahl weitgehend gewinnen, un Prodi hat seinen Rücktritt angekundet. Zapatero hat eine Tugend, der fehlt Prodi, die Tapfigkeit. Prodi (und auch Bersani), hatten nicht die Tapfigkeit die Reiche und die Strenge zu rühren, und lasste den Preis der Ökonomische Sanierung den Armen und den Schwachen zahlen. Hätte gescheidet, die höchste Steurraten (über 45.000 eur) zu höhern, er hatte grössere Bezüge hegabt, nicht um zu sagen dass es wäre richtiger gewesen sein.

domenica 9 marzo 2008

depressione II


Quante volte abbiamo sentito, o letto, discorsi identici parola per parola a quelli di Scott? Potremmo liquidarli come le pippe mentali di un adolescente piccolo borghese (a parte la qualità letteraria non banale). Ma siamo in realtà tutti confortevolmente depressi, giovani e vecchi, e non ce la sentiamo di ridicolizzare questo diciassettenne. Una depressione che nasce non dal non essere riconosciuti dall'altro, o dal vivere in un mondo falsificato, ma dal non essere artefici della nostra vita. Diventare padroni della propria vita non è impossibile, ma l'essere non emerge dal vuoto. 1) idle hands are the devil's handywork. Occorre lavorare sul concreto, su cose oggettive, altrimenti si ricade nel tranello di identificare la propria vita con l'immagine che essa proietta sugli altri (siano la pischella, siano gli amici, ecc.). 2) occorrono gli strumenti; molte speranze si arenano e si sono arenate quando ci si accorge di come funziona veramente il mondo; la maggior parte arrivano alla conclusione "così va il mondo"; in realtà ignorano le tecniche per agire sulla realtà. Quando Marx diceva "i filosofi finora hanno contemplato il mondo, ora è arrivato il momento che provvedano a cambiarlo" non intendeva che ia filosofi si devono impegnare in politica, il che è una banalità, ma che quando si dispone di una conoscenza scientifica della realtà è possibile manipolare la realtà stessa; quello che vale nelle scienze della natura, vale anche per le scienze della società (che sono essenzialmente la storia, il diritto, l'economia). 3) non è possibile esercitare questi strumenti senza gli altri. Anche i geni solitari agiscono attraverso l'influenza che essi hanno sulle menti delle persone.


Le persone che lavorano con le mani sono indubbiamente più rilassate e in pace con sé stesse. Il primo passo è forse riappropriarsi del nostro corpo ormai scisso dalla mente. Per ora la tecnica cerca di creare un corpo su misura della mente, con ingegneria genetica,. cyborg, ecc. Credo bisognerebbe piuttosto adattare la mente al corpo

Depressione I

Gia'.E' finalmente arrivato, questo fottuto giorno. L'ho aspettato tanto, davvero tanto. Ed ora?
Ed ora mi sembra tutto cosi' uguale a prima.Credevo che il limite fosse questo giorno, che una volta superatolo sarei stato bene di nuovo.E forse e' per questo che ho smesso di piangere, di vomitare. Di lasciarmi andare.
Ma adesso il giorno e' arrivato.E, incredibilmente, inesorabilmente, mi accorgo che nulla e' cambiato.Che per tutti questi giorni, ho fatto cio' che continuo a fare dal 27 Febbraio 2007:Illudermi.
E' cominciato tutto quel giorno, quando mi ero appunto illuso, di aver incontrato la ragazza giusta.Quando credevo di aver fatto bingo, quando sognavo la mia vita accanto alla sua. Per sempre.Ed e' andata avanti, illudendomi che tutto andava bene. Che lei mi a amasse da morire, che il suo sentimento fosse immortale.E infine, non so nemmeno adesso come, e' morto.E' caduto a terra lentamente, molto lentamente. Come un bicchiere al rallentatore.E poi si e' fracassato a terra, spaccandomi il cuore, il fottuto 4 Gennaio.
Ed adesso, la convinzione che qualcun altro c'era sin gia' da prima, rappresenta un coltello infilato nella piaga.Un coltello che brucia, che mi fa piu' male di quanto non ne abbia gia' sofferto fino ad ora.Forse sarebbe stato meglio se non ci fosse stato nulla, se avessi continuato nella mia ricerca passiva e priva di risultati.Se Antonio non mi avesse mostrato Internet, se non mi fossi iscritto in quel Forum.Se non avessi ruolato con lei, in quella missione che ancora ricordo.
E' il Sei Marzo oggi, e mi aveva promesso una telefonata.Ed io mi rendo conto che ancora non va bene. Che ancora non vado bene, che ancora non ho raggiunto quel punto di maturita'.Perche' e' da ieri a mezzanotte che controllo il telefono, che tengo la mente impegnata su questa chiamata.E ancora non vado bene, ancora e' qui dentro di me. La sua ombra. La sua ombra e' qui dentro di me, e non ci deve stare.
Ma la sua chiamata non e' ancora arrivata.Ed io la conosco, non e' una bugiarda. E intanto noto, come piccole cose stupide vadano lentamente nel verso sbagliato.Ad esempio, dopo la sua buonanotte, non riesco piu' ad entrare sul quel Forum.Ed adesso, la sua chiamata non giunge.Ed io credo in una cospirazione.
E tutto cio' mi fa rabbia, perche' questa e' codardia.Questa e' paura, questo e' un ulteriore tradimento.Questa e' un ulteriore prova, che quella persona, quella persona che ha preso il mio posto, non e' altro che una tua pura illusione.Anche tu ti stai illudendo, ma tu non lo sai.Dicendo quelle belle parole, quelle belle parole cosi' uguali a quelle che una volta dedicavi a me.Ti stai illudendo, come ti sei illusa con me.E io tuttora, non sto facendo altro che illudermi.E lo so, ma non posso farci nulla, continuo a farlo.
Dopo di te, non c'e stato nulla.Ho tentato, ho provato a cercarlo, lo sto cercando.Ma non sto trovando nulla, e l'illusione cresce ogni giorno di piu'.Non voglio aprirmi, non voglio parlarne con nessuno, perche' nessuno riesce a capire.
E' vero, c'e gente che non condivide l'amore per anni. C'e gente che adesso e' Trentenne, e non ha mai sfiorato le labbra di una ragazza.E io non so come facciano, non so come facciano ad andare avanti.E ancora, c'e gente che si sposa, che ha figli e che pianta tutto dopo 5, 6 anni.E quella gente va avanti.
Ed io no. Io non ci vado.Ma non perche' non voglio, ma quanto perche' non ce la faccio.Credevo di esserci riuscito, di aver buttato tutto alle spalle.Eppure adesso mi sento piu' solo che mai.Gli amici, che prima per me erano tutto, adesso diventano solo un passa tempo, un modo per distrarsi.E il mio mondo si sta capovolgendo totalmente, cambiando in modo impressionante.
Oggi e' il mio compleanno, compio diciassette anni.E mi sembra di averne compiuti 5 soltanto ora.Sto cominciando a rendermi conto di come va il mondo, che la vita e' una merda?E' questa la paura adolescenziale?Il periodo in cui non credi piu' in nulla, in cui pensi che non ne valga la pena?Se e' davvero questo, e' proprio brutto.
E ieri sera a mezzanotte, mi sono reso conto che il sei marzo e' un giorno come un altro.Un giorno che molti dimenticano, un giorno che molti ignorano e altri prendono come uno qualsiasi.E in realta' per me era tanto.E solo ora, mi rendo conto che non e' nulla.E' un giorno, sono ventiquattro ore. Poteva essere il nove, il dieci Marzo o Febbraio.Ma e' sempre uguale, sono sempre ventiquattro ore.
Ed io potrei morire tra poco, potrebbe crollarmi il tetto in testa.Potrei avere un infarto, o cadere dal motorino domattina o stasera.E tutto cio' che ho fatto fino ad ora mi sembra cosi' inutile.Vorrei star solo, ma proprio solo.Non in camera, con i rumori della strada e di LAMENTELE.
Vorrei avere un posto tutto mio, un posto dove poter fumare tranquillamente sdraiato sul letto.Senza dover tenere la finestra aperta per far uscire l'odore e morire di freddo.Senza dover controllare ogni volta che qualcuno non entri, perche' non voglio che mi guardino sdraiato sul letto con in testa il cappuccio, lo sguardo vuoto al soffitto e la sigaretta in mano, immerso nei miei pensieri, nel mio mondo.Vorrei questo, un posto tutto mio, un posto senza regole, un posto senza qualcuno che ti dica cosa fare e cosa pensare.
Forse e' questo il peggior compleanno della mia vita, peggiore forse del precedente.Almeno in quel giorno c'era lei.E' peggiore perche' vuoto.Non ha senso, e' la rivelazione dell'illusione.E devo passarla a studiare, vista l'interrogazione di domani.Devo passare il MIO giorno a fare quello CHE UN ALTRA PERSONA mi dice di fare.
Amarezza, disgusto, noia.E' iniziato alle 7.30, come ogni giorno, con la sveglia del mattino.E poi scuola: Professori, studio, regole, ANSIA.E, finita questa, si attacca a studiare latino, perche', naturalmente, la POVERA docente non puo' non interrogarmi venerdi 7.Eh, no. Cadrebbe il mondo in caso contrario.
Ed ora, che e' finita la prima parte, che metto piede in casa, ricominciano da capo altre ROTTURE DI COGLIONI.La camera, la puzza di fumo, le sigarette.Lamentele per aver sostituito un CORSO INUTILE con uno studio, non dico utile, quanto FONDAMENTALE.E ancora, altre lamentele che echeggiano fin qui nonostante abbia appena chiuso la porta a chiave.Dopo le prime tre-quattro lamentele, sono uscito sbattendo la porta, ho fatto vibrare il palazzo con due calci, e sono rientrato, sbattendo fuori dalla mia camera, dal mio mondo incompleto e insoddifascente tutto cio' che non va bene PER ME.Ed ora sono qui, a scrivere con ANSIA, RABBIA, DISORIENTAMENTO.
Forse sono davvero un immaturo, come sono in molti ad apostrofarmi.Forse sono davvero un bambino capriccioso.Cazzo, e allora sono fatto cosi', non rompete i coglioni e andate a fanculo se non vi va bene.
E il problema non e' la mancanza di una ragazza.Quello e' una parte, solo una parte. Diciamo che e' il fondamentale, questo si. Ma ce ne sono cosi' tanti altri...
E le ore passano...Ho cominciato a scrivere alle 4, e sono gia' le 5.E cosa ho ottenuto adesso?Il mio giorno, quello in cui avevo tanto sperato, sta terminando senza risultati, senza novita'.Uguale al precedente, e a quello prima ancora.
Basta, mi stanco persino a scrivere.Se mi andra', concludero' la giornata stasera tardi. Molto tardi.Se mi andra'.Perche' forse, almeno qui, posso fare quello che mi pare.Se non mi va non scrivo, se mi va scrivo.
Rientro nel mio mondo, quello fatto di colori e suoni. Quello fatto di semplicita'.Perche' non sono immaturo, non sono capriccioso.Sono semplicemente semplice.Io vivo, e lascio vivere.Ed e' quello che agli altri chiedo di fare.Ma e' impossibile, e' inimmaginabile.
Affanculo, mondo di merda.

da http://scottalfi.spaces.live.com/blog/cns!D8622B2463C92682!646.entry

morte


"più rimuoviamo la morte e il dolore nella vita reale, più essi si trasformano in uno spettacolo che diventa opera di falsificazione. Per essere esibita la sofferenza deve essere spettacolare e positiva, telegenica e recuperabile. Deve diventare accettabile. Di conseguenza, invece di affrontare il dolore reale, ci confrontiamo con una sua forma mistificata all'interno della società dello spettacolo". Philippe Foster (L'Espresso 13 marzo 2008)


La rimozione della morte e del dolore (e di conseguenza della vita) sono forse il Leitmotiv dell'inizio del millennio. At least, this is the message of the largest part of the art of today. Perhaps the most striking example of this jewelled death is Damien Hirst's jewelled skull.

Nous sommes comme mort, peut-être; nous somme achetés et vendus, comme des choses, pas seulement quand nous vendons notre travail, mais quand nous achetons et vendons notre identité sur le marché-

sabato 8 marzo 2008

Ecroule

Les changement climatiques et les problèmes liés à l'économie énérgétique semblent n'intéresser plusieurs; du moins, plusieurs méconnaissent l'importance de ces problèmes. Les raisons qu'ils invoquent sont les plus différentes; recemment je suis tombé sur l'une des plus curieuse, invoqueé par l'un des derniers marxistes en circulation, qui disait que, pourvu que le système économique l'emporte sur les conditions matérielles de la production, il ne faillait pas se préoccuper trop de la fin des ressources. Cette position m'a donne à penser. Autre temps je pensais moi même que l'économie lìimporte sur les ressources, mais aujourdhui je ne suis plus très sur. En effet, le modèle marxien fonctionne pour les époques historiques, mais ne vaut pour les societés primitives. Cela a été déja souligné par Engels, qui, pendant la rédaction de son "La naissance de la famille, da la proprieté privée et de l'état", écrivati à Marx que dans les societés "gentilices" les rapports familiaux prénait la place des rapports économiques. C'est seulement avec la naissance de l'état que l'économie devient le moteur de la société. Je me demande desormais si nous ne sommes pas arrivés à une transformation si profonde des sociétés et de la biosphère, qu'il ne faut pas s'attendre un changement du mode social de production pareil à celui qui s'est passé au passage du monde gentilice au monde économique.