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lunedì 8 luglio 2024

Crisi intellettuale e crisi spirituale.

 Io d'abitudine studio i fatti e poi mi faccio un'opinione. Purtroppo il metodo generale, non tra gli ignoranti ma soprattutto tra ricercatori e laureati è di farsi un'opinione e poi scegliere i fatti che lo sorreggono. Il dibattito sui vaccini sostanzialmente si riduce a questo, da una parte e dell'altra.

Capisco pure che farsi un'opinione informata, cioè basata sui fatti e non a priori è difficile non intellettualmente ma spiritualmente, in quanto richiede che quando i fatti sono insufficienti si stia in uno stato di sospensione di giudizio, in uno stato di epochè, e richiede anche che uno accetti che le proprie opinioni vengano falsificate senza ritenere che quello che è un procedimento intellettuale sia un'offesa o un attacco personale. E in effetti la crisi intellettuale dell'inizio XXI secolo e la crisi spirituale sono strettamente legate.

martedì 12 settembre 2023

Strumenti critici nel tempo

 Anche se il mondo è cambiato radicalmente, credo che gli strumenti critici di una cinquantina di anni fa siano ancora del tutto validi anche se ovviamente devono essere affiancati da nuovi e anche se ovviamente bisogna portare avanti le lancette dell'orologio. E' un po' come se a Shanghai usassimo l'orologio con l'ora di Roma: l'ora non è più in sincrono con il dì e la notte ma basta spostare le lancette secondo il nuovo fuso orario, senza bisogno di buttare l'orologio.

lunedì 10 luglio 2023

musica e rumore

 La musica del novecento riprende sostanzialmente is suoni della società industrial3. Questo vale per la musica moderna (Stravinskj, Schönberg), ovviamente per il rock e forse soprattutto per il jazz. Ma i clamori dell'industria e il rombo dell'automobile del novecento stanno per essere sostiyuiti dai ronzii dell'auto elettrica e della fabbrica robotizzata. quale sarà la musica che ne verrà?

domenica 10 settembre 2017

Ecology in change

In the editorial of one of the Ecological Society of America journals is stated that ecology is no longer the science that will save the earth but will become a creative force. In this form, ecology can win, and become the science of complex systems which moreover offers the paradigm to tackle the complexities of the modern world, complexity that, if not recognized. leads to many of the ills of post-modern wordl: racism, parochialism, bureaucracy, crise.

domenica 20 maggio 2012

Barbari

Non molto tempo fa Baricco, in una serie di articoli su “Repubblica”, annunciava sulla fine dell’era cominciata all’inizio del XIX secolo col romanticismo e ammoniva dell’arrivo dei barbari, che sostituiscono la superficie alla profondità. Mi sono ricordato di questi testi leggendo le ultime pagine di “Le Parole e le Cose” di Foucault, in cui, dopo aver analizzato l’epoca “classica” (XVII-XVIII secolo) studiava le basi della cultura dei secoli XIX e XX, e scorgeva nella filosofia di Nietzsche l’annuncio della fine della configurazione epistemologica nata negli ultimi anni del XVIII secolo. “Più che la morte di Dio, - o piuttosto sulla scia di questa morte … - quello che Nietzsche annuncia è la fine del suo uccisore; è la frantumazione del volto dell’uomo nel riso, e il ritorno delle maschere, la disperione della profonda rincorsa del tempo da cui si sentiva trasportato e di cui sospettava la pressione nell’essere stesso delle cose, è l’identità del Ritorno dell’Uguale e dell’assoluta dispersione dell’uomo.” E’ un testo degli anni ’60 – contemporaneo quindi dei lavori di Andy Warhol – ma letto oggi sembra descrivere con precisione scientifica la scomparsa del regno della profondità e la nascita di quello della superficialità. Mi era già venuto il sospetto che Nietzsche fosse il profeta dei nostri tempi. Nietzsche è gettonatissimo, infatti, tra i ragazzi del liceo.