Visualizzazione post con etichetta Marx. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Marx. Mostra tutti i post

domenica 13 luglio 2025

Rivoluzioni proletarie e rivoluzioni borghesi

 Un mio caro amico, che chiamerò Daniele, una volta dissè che le rivoluzioni hanno tutte fallito. La cosa mi spiazzò, lì per lì, ma poi riflettendo che se il discorso può essere vero per le rivoluzioni proletarie, non lo è assolutamente per quelle borghesi che anzi,. dalal rivoluzione francese a quella inglese di Cromwell a quella americana hanno decisamente trionfato.

Il motivo di questa differenza credo vada ricercato in un concetto di Marx. Marx pensavaa ifnatti che la rivoluzione sociale sarebbe avvenuta a seguiro di una grave crisi economicaa. Le rivoluzioni sociali, invece, da quella russa a euqlla cinese a tutte le altre, con l'eccezione forse di quella cubana che nasce da una lotta di liebrazione nazionale. sono avvenute a seguito di una guerra catastrofica. La rivoluzione francese in particolare invece nacque da una grave criswi economica che si protaeva di parecchi decenni.

Inoltre sempre Marx riteneva che lo scontro finale sarebbe avvenuto nei paesei più avanzati, come fu il caso delle rivoluzioni borghese, mentre al contrario le rivoluzioni, aa partire da quella russa, sono avvenuta in paesi agricoli e semifeudali.

Insomma, si sarebbe dovuto seguire più letteralmente Marx, forse!



lunedì 17 febbraio 2025

Marx, imperialismo, marxismo

 per tutti quelli che compulsano i testi di Marx per cercare la via di uscita dal capitalismo, ricordo che il concetto di imperialismo non c'è in Marx, è un'elaborazione originale di Lenin. Si tratta sicuramente di un cocnetto marxista, ma nel senso di elaborato con i metodi del materialismo dialettico, non nel senso di corpus delle cose che ha detto Marx nei suoi molti libri.

lunedì 20 gennaio 2025

Trump e Napoleone III

Ci sono delle curiose somiglianze tra Trump e Napoleone III, a cominciare dal fatto che dopo averlo osteggiato gran parte dei media almeno italiani sono tutto un coro di elogi per il nuovo presidente. Napoleone III era infatti molto apprezzato e quelli che oggi ricordiamo come suoi oppositori come Marx e Victor Hugo erano in realtà dei casi isolatissimi,

giovedì 7 novembre 2024

Democrazia e rivoluzione

 C'è un evidente piano delle forze fasciste e antidemocratiche per prendere il controllo dei paesi del mondo e minare le forse democratiche. E ci sono molti rivoluzionari che non se ne accorgono e pensano che il vero problema siano le socialdemocrazie e i liberali, sempre più a pezzi in tutto il mondo. E' anche vero che molti rivoluzionari pensano che la democrazia sia un ostacolo per il socialismo. Evidentemente non hanno letto Marx che diceva che lo scontro finale sarà nella repubblica democratica ma vabbe evidentemente questi la sanno più lunga di Marx.

giovedì 22 febbraio 2024

Marx matematico

"Marx ha lasciato oltre 1000 pagine di manoscritti di note matematiche sui suoi tentativi di scoprire i fondamenti del calcolo. La maggior parte di queste pagine di manoscritti sono state raccolte in quattro carte, insieme a bozze e note supplementari nelle edizioni pubblicate delle sue opere raccolte. In queste opere, Marx ha tentato di tracciare analogie tra le sue teorie della storia dell'economia e lo sviluppo del calcolo, costruendo il calcolo differenziale in termini di simboli matematici alterati da uno sconvolgimento che ne avrebbe rivelato il significato." 

Secondo me non era uno studio fine a sé stesso o il tentativo di fondare una versione materialistica del calcolo. Credo che Marx sia arrivato alla matematica partendo dall'economia. Infatti se l'economia borghese, anche quella moderna è profondamente statica, quella marxiana è intrinsecamente dinamica, come gli riconobbe anche l'unico economista onesto cioè Schumpeter. E il calcolo è lo strumento per trattare i problemi dinamici, quindi non stupisce che Marx lo abbia studiato forse per arrivare a una matematizzazione delle sue teorie economiche che sarebbe staa veramente rivoluzionaria ancora più di quanto non lo sia già.




Liberismo, socialismo e destra moderna

 

Anche se facciamo finta di vivere nel liberismo nel sistema attuale gli imprenditori ricevono una montagna di soldi dallo stato. Il sostegno è accuratamente celato in forme più o meno indirette per esempio nel sistema di tassazione, per cui, per esempio le partite IVA – che ovviamente passano il loro tempo a lamentarsi del trattamento terribile a cui sarebbero soggette da parte dello stato.- pagano molto molto meno tasse dei lavoratori dipendenti purché abbiano un grosso fatturato (le piccole partite IVA sono effettivamente molto maltrattate). Sostanzialmente il neoliberismo è un socialismo per ricchi e liberismo per poveri. Marx diceva pià o meno che il liberalsmo classico con cui aveva a che fare era altamente instabile, sempre sullìorlo del collasso e della crisi, e che il socialismo per certi versi era inevitabile. Le élites hanno snobbato queta teoria fino al 1929 quando si sono accorti della sua profonda fondatezza e hanno inventato prima il keynesismo, che supporta la domanda attraverso il deficit spending, poi quando il keynesismo è entrato in crisi per laforte inflazione negli anni ‘70 inventando il neoliberismo che è appunto un socialismo per ricchi.

Questa natura pradossale del moderno sistema capitalistico forse sfugge a molti suoi oppositori, mentre è chiarissima per la destra moderna che vorrebbe togliere i privilegi e gli aiuti alle élites per sostituirle con un liberismo assoluto. Credo che potrebbe anche funzionare, se però associato con un regime estremamente autoritario,. Il modello – che non dimentichiamolo è stato costruito da uno dei maggiori economisti moderni, Milton Friedman, è quello cileno, con una spietata dittatura associata alla privatizzazione selvaggia.

martedì 31 ottobre 2023

Scala dell'ignoranza II

 Dicevamo come nella scala dell'igonranza i politici si piazzino penultimi. Questa situazione è perà recente, era completamente diversa nella prima repubblica in cui almeno i politici italiani erano spesso (anche se non sempre) di altissimo livello culturale. Con la seconda repubblica. un po' perché il potere sostanziale, soprattutto quello di politica economica, si è spostato a Bruxelles e Francoforte, un po' perché con il maggioritario sostanzialmente i politici non vengono più eletti dal popolo ma da piccole minoranze, il livello culueale è crollato. Nella prima repubblica i politici mediavano, e per questo serviva abilità e tatto che solo la cultura possono far sviluppare, mentre oggi sono tornati a essere il comitato di affari della borghesia (tutti da destra a sinistra) di cui parlava Marx  e per questo la cultura non serve.

venerdì 20 ottobre 2023

Il fungo alla fine del mondo

 Il libro di Anna Tsing "The mushroom at the end of the world" ha avuto grande successo. Parla di moltissime cose, è essenzialmente un'antropologia delle supply chains, ma al fondo la domanda che pone è: oggi che non crediamo più nel progresso, come possiamo essere ancora rivoluzionari=: Non credo che riesca a rispondere a questa domanda, ma quello che conta non sono le risposte giuste ma le domande giuste - la risposta sta a ognuno di noi trovarla. Anna Tsing si rifà alla sua maestra Donna Haraway e sostanzialmente propone lo Ctulucene, ma credo che il problema derivi dalla mancanza di profonde conoscenze di economia in un'antropolofa.

martedì 12 settembre 2023

Strumenti critici nel tempo

 Anche se il mondo è cambiato radicalmente, credo che gli strumenti critici di una cinquantina di anni fa siano ancora del tutto validi anche se ovviamente devono essere affiancati da nuovi e anche se ovviamente bisogna portare avanti le lancette dell'orologio. E' un po' come se a Shanghai usassimo l'orologio con l'ora di Roma: l'ora non è più in sincrono con il dì e la notte ma basta spostare le lancette secondo il nuovo fuso orario, senza bisogno di buttare l'orologio.

lunedì 8 agosto 2022

Linguaggio e politica

Il femminismo di questi tempi dice cose molto interessante ma fa un errore fondamentale: pensa che la lotta politica si possa fare con un lavoro sul linguaggio. Il maschio va bastonato, è illusorio pensare che metta in discussione i propri privilegi con un lavoro sulle parole. L'errore inoltre è una ripetizione di quello commesso dalla sinistra radicale alla fine degli anni '70, quando si decise  che lotta non doveva essere più centrata sui rapporti di potere ed economici come diceva Marx ma che andava fatta attaccando il capitale sulla comunicazione - la Thatcher si fregò le mani e Berlusconi fu quello che poi effettivamente si impadronì della comunicazione.

venerdì 1 luglio 2022

Capitalismo

 Il crollo del capitalismo, che tutti aspettano, è già avvenuto, nel 2006. La crisi dei muiti subprime è stata quella crisi finale che Marx prevedeva quasi duecento anni fa. Però, invece di trarre le conseguenze, abbiamo fatto finta di niente col risultato che non funziona nulla. Clima impazzito, metropolitane diRoma ormai inesistenti, monnezza nelle strade, mutui alle stelle, inflazione galoppante, guerra in Ucraina, voli aerei cancellati all'ultimo momento in tutto il mondo: non sono gli eventi che come si sa non finiscono mai di happen, ma il segno che viviamo in un sistema collassato. 

Ovviamente continuiamo come se nulla fosse perché il socialismo reale non ha funzionato, ma oggi come oggi funzionerebbe il socialismo reale - del resto molte delle disfunzioni che vi erano non erano intrinseche al socialismo, ma derivavano dlall'arretratezza dei Paesi dove erano state fatte le rivolzuoni. Per fortuna, almeno, non siamo caduti nella tentazione di una dittatura fascista (anche se turchia e Ungheria ci stanno vicini); probabilmente ci siamo accorti che il fascismo è sostanzialmente tutto cambi perché nulla cambi ma occorre sempre restare vigili.

domenica 13 febbraio 2022

Uomini e storia

Marx diceva che gli uomini fanno la storia, ma la fanno con quello che trovano. Ma si può anche rovesciare: gli uomini fanno la storia con quello che trovano, ma la fanno loro

giovedì 3 febbraio 2022

Marx e Llenin

Lenin, per essere autenticamente fedele a marx, ha dovuto reinventarlo completamente. E i socialdemocratici infatti lo accusavano di non essere marxista, mentre quelli che non erano marxisti erano loro, che si attenevano alla forma ma non la sostanza. La forma è contingente, mentre la sostanza, quando è solida, è eterna. 

lunedì 24 maggio 2021

Soggetto ed ecosistema

Descola (nel video del post precedente) sostiene che le teorie filosofiche e giuridiche del XVII secolo ci hanno dato dei paraocchi singolari nel considerare il nostro rapporto con la terra, Dicevo infatti che occorre superare la dicotomia tra uomo ed ecosistema che è l'essenza di queste idee e che permane radicato profondamente nel romanticismo da cui poi deriva l'ambientalismo classico. Però l'ecologia è kl ascienza delle relazioni e un ecosistema non è in unsieme di specie, è un insieme di relazioni, e questo superamento richiede ancora che si passi dal pensare in termini di soggetto a parlare in termini di relazioni, In fondo il materialismo marxiano è proprio questo, almeno nella sua forma più autentica e radicale, un passare dal soggetto alla relazione e non stupisce che ci siano correnti anticapitaliste che si raillacciano ai temi dell'ecologia.

domenica 4 aprile 2021

1111

 In questo blog scrivo quello che mi passa per la t esta. Ho fatto molte incursioni nell'arte, qualche osservazioni su romanzi che ho letto, moltissima economia e moltissime osservaazioni sul carattere degli italiani. Ma adesso che siamo arrivati al millecentoundiceismo post mi rendo conto che in questo guazzabuglio un filo logico c'è, e si poterbbe riassumere con la frase che in Italia la lotta di claasse si scontra con l'antropologia (donde il fatto che le rivoluzioni non le abbiamo mai fatte o le abbiamo fatte semrpe a metà). Io mi sono sempre trovato benissimo con in ordici mentre ho sempre avuto grossa difficoltà a capire la logica degli italiani. Marx non li spiega minimamente, Emmanuel Todd dà qualche indicazione,  Freud non funziona. Poi un giorno ho letto un libro sui boscimani e tutto mi è diventato chiaor 8Iboscimane è un termine dispregiativo che non andrebbe usato però non conosco un'alternativa accettata perchè per esempio Kung si riferisce sola a un aprte di quel popolo). I comportamenti di quel popolo - che detto per inciso l'antropologo americano che li studiava palesemente non capiva minimamente, come gli americani non capiscono gli italiani - erano palesemente identici al modo di comportarsi degli italiani. Per esempio il principio che più dai e meno prendi,. che è fondativo dell'Italia, si ritrova anche tra i boscimani (mentre credo sia inesistente o rarissimo in altri popoli), si applica perfettamente ai boscimani (ne ho parlato altre volte. Ovviamente c'è una differenza fondamentale tra i boscimani e gli italiani: i boscimani sono adattati al deserto e la loro antropologia è perfettamente funzionale alla vita di sussistenza, mentre gli italiani vivono in una società postindusitrale, e la loro antropologia non è funzionale. 


Se questa ipotesi di cui ho parlato anche altre volte è vera questo significa che l'influenza della chiesa o l'arretratezza feudale che pure giocano un ruolo hanno un significato secondario per spiegare le arretratezze italiane. E siccome il modello boscimane è un modello che tende a resistere fortemente alle innovazioni questo spiegherebbe, forse, perché non ci sia mai stata una rivoluzione in Italia come praticamente ovunque. E anche la eterna tendenza al consociativismo è una caratteristica boscimane, che è il motivo fondamentale per cui la lotta di lcasse si arena saempre su strani compromessi. E il modello boscimane spiega anche perché oltre che con il padronato spesso tocca lottare anche contro gli sfruttati, se si vuole imporre il cambiamento. E infine spiega perché l'Italai sembra anarchica ma invece è gerarchica: i boscimani sono così.

sabato 16 gennaio 2021

Rivoluzione in Russia

L'unico motivo per cui la rivoluzione socialista è stata fatta in Russia e non in Germania è perché i russi sono generosi e i tedeschi no. Marx pensava di no, ma la geografia influenza eccome la storia.

domenica 20 dicembre 2020

Liberalismo

 In un post precedente parlavo della ricezione zoppicante del liberalismo in Italia e mi sono reso conto che il problema richiede qualche approfondimento. Infatti storicamente uno dei nemici principali del liberalismo è stato la Chiesa e questo, unito alla mancanza di una borghesia nazionale, ha fatto sì che il liberalismo in Italia sia sempre stato un corpo estraneo. Sturzo e De Gasperi erano liberali cattolici, m anche loro ebbero parecchi problemi con la Chiesa (a cui piacevano i democristiani più sulfurei come Andreotti) che riuscirono a superare solo perché durante la guerra fredda si poteva accettare anche il liberalismo purché facesse argine al comunismo. In altre parole in un Paese fondamentalmente cattolico il liberalismo non solo non era recepito ma neanche capito. Non è ben capito neanche dalla sinistra, che ha difficolta ad accettare che il liberalismo è di sinistra, e che bisogna stare attenti a non confonderlo con le posizioni di destra e conservatrici con cui pure spesso flirta. Marx era chiarissimo su questo punto: nel Manifesto dice 8semplificando) che la borghesia (liberale) è la classe rivoluzionaria per eccellenza, e che i proletari devono essere più rivoluzionari ancora dei liberali, il che significa lottare con loro contro il feudalesimo ma poi contro di loro per l'instaurazione del socialismo 

I liberali quindi sono di sinistra ma non sono egualitari:e questo li accomuna con forze completamente opposte a loro come la destra conservatrice della Thatcher, Addirittura, quando il non egualitarismo prende il sopravvento sulle istanze libertarie si ha un rovesciamento dialettico e il liberalismo si muta in fascismo. Il fascismo ha molte componenti rubate al socialismo (per confondere le idee) e nell'epoca della grande disinformazione molti italiani di destra lo dipingono come un partito socialdemocratico, però deriva dal liberalismo, un liberalismo che non è più progressista ma vuole invece tornare al medioevo (in soldoni).



lunedì 31 agosto 2020

Middle class

Le classi sociali non sono due, borghesia e proletariato, ma tre, borghesia, proletariato e classe media. Marx parla raramente della classe media ma la cita esplicitamente nel IV libro del Capitale in cui riprende l'antica distinzione dell'economia classica tra classi produttive e improduttive  e sottolinea come se la ricchezza viene prodotta dai proletari, se il plusvalore è espropriato dalla borghesia - che sono classi produttive - una parte di questo plusvalore viene consumato dalla classe media che è quindi una classe improduttiva.


Ai tempi di Marx la classe media era costituita essenzialmente da domestici, impiegati (che erano ancora pochi) e insegnanti e Marx sostiene che questa classe volge i "servizi! per la borghesia che quindi le indirizza una parte del plusvalore. Credo però che con il sorgere del consumismo - all'incirca dagli anni '40 del 900 ma più prepotentemente dagli anni '50, dopo la ricostruzione postbellica, il ruolo delal calsse media sia diventato più centrale in quanto questo ruolo di consumatore è diventato essenziale nell'economia capitalistica in quanto serve a compensare - insieme con le misure monetaristiche e al deficit spending - il sottoconsumo strutturale al modo di produzione capitalistico. Questo non risolve ovviamente le contraddizioni di questo modo di produzione, che infatti va incontro comunque alle cirsi cicliche su cui Marx tanto ha scritto, ma ha una funzione come dicono gli economisti anticiclica.


In sostanza la classe media oggi non viene pagata per produrre, ma per consumare - le sueprestazioni lavorative sono sostanzialmente inutili per lo meno in rapporto al grande sviluppo numerico di queta classe negli ultimi 70 anni. E credo che questo ruolo di essere pagati per consumare sia all'origine della profonda falsa coscienza di questa classe, falsa coscienza che oggi si esprime sopratutto attraverso l'adesione a ideologie complottistiche.

domenica 23 agosto 2020

Marx, lotta di classe e lagnosità postmoderna

 Marx è stato messo in soffitta più o meno nel 1980, quando al Thatcher disse che la società non esite,. Tuttavia la lotta di classe sta ancora nei retropensieri un po' di tutti quanti, perché fa tanto fico sentirsi classe oppressa che lotta per la giustizia, cosicché anche le cose più lontane da Marx sono formulate in termini di lotta di classe: i complottisti parlano in termini di lotta di classe (la gente comune contro i complottatori), i giovani si lagnano dei vecchi esattamente come se giovani e vecchi fossero classi sociali, Ovviamente porre i problemi in termini di lotta di classe poi pensare che la società non esiste significa che l'eventuale buono di questi pensieri (io giovani hanno molte ragioni e i complotti esisotno veramente anche se non sono quelli che dicono i complottisti), diventa impotente.

venerdì 9 agosto 2019

Marx e gli autori di destra

A marx per qualche ragione piacevano quelli di destra. Attaccò ferocemente Porudhon Bakunin e criticò perfino Feurbach a cui deve moltissimo. Al contrario elogia continuamente gli economisti borghesi che pure critica. Tra gli scrittori non cita mai il progressista Victor Hugo e ama sperticatamente invece il filomonarchico Balzac. E' vero che Balza, proprio perché filo-aristocratico, fa un critica acutissima della borghesia, però credo ci sian una ragione più profonda, e cioè che si impara di più da chi ha opinioni molto diverse dalla tue, mentre da quelli con cui condividi molto non hai molto da imparare.