Oggi va molto parlare delle sette segrete. La cosa mi annoia un po’, perché dal punto di vista politico che le sette segrete ci siano o non ci siano cambia ben poco – i signor che ne fanno parte comanderebbero ugualmente anche se fossero organizzari in altro modo più essoterico. Il punto del problema è che questi signori – massoni, illuminati, rosacroce, skull & bones, ecc. – sono, come dice un mio amico carissimo, al di là del bene e del male – non loro soltanto, oggi tutti sono al di là del bene e del male, Nietzsche è il grande vincitore dello scontro del novecento. In antico si pensava che distinguere il bene e il mare fosse una virtù immediata dell’anima – il fatto è rimastro nei film giudiziari americani, in cui si dice “è capace di distinguere il bene dal male” per intedere “è sano di mente?”. Con l’avvento della modernità ci si è accorti che l’idea era piuttosto ottimistica, e quando questa consapevolezza si è fatta strada, gli amanti delle verità assolute, invece di imparate a trattare con le difficoltà che nascono dalle cose incerte, si sono buttati sul nichilismo. Insomma, è sempre il solito problema che molti non riescono ad accettare la solidità di verità incerte e finite, credendo che la verità valga solo quando è assoluta, eterna, infinita (cioè quando coincide con dio – guarda dove si va ad annidare questo personaggio). Essere al di là del bene e del male sembra il massimo del moderno, ma in realtà è il massimo dell’antico.
mercoledì 16 luglio 2008
massoni
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