mercoledì 16 luglio 2008

incertezza

Un libro che ho letto da adolescente, e a cui sono profondamente legato, è di Galbraith e si intitola l’età dell’incertezza. All’epoca (fine degli anni ’70) l’incertezza sembrava una sconfitta; oggi mi sembra una vittoria, in quanto è strettamente legata alla possibilità. Dio non è onnipotente perché può “ordinare” tutto quello che “vuole”– sai cosa gliene frega di dare ordini – ma perché ha ogni potenza – potenzialità - possibilità. Nell’uomo la possibilità si sposa con l’incertezza, in dio non so, ma questo principio non varrà anche per lui? In fondo l’incertezza si origina quando un mondo fermo si mette in movimento – non possiamo determinare esattamente la dinamica di un oggetto in movimento libero. Il moderno consiste nell’abituarsi a convivere con l’incertezza e col movimento, e, mein Gott, quanto siamo indietro, quanto cerchiamo di aggrapparci disperatamente a quello che ci sembra solido, quando in realtà è solo fermo.

I have becoem aware of the importance of dynamics when studying ecology: in fact, static models lead to intreatable difficulties, whereas when ecosystems are considered in a dynamic framework, their behaviour becomes strikingly simple and treatable.

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