domenica 18 novembre 2018

Grammatica e povertà

Sui social i post sull'uso corretto dell'italiano vanno di moda quasi quanto i gattini. L'impressione che ho è che le persone che li postano non abbiano poi tutta questa padronanza della nostra lingua. Per esempio (parlo dopo l'ascolto di diversi parlanti ossessionati dal congiuntivo) mi sembra che molti non conoscano le regole sull'uso del congiuntivo (che implicano la distinzione tra reale possibile e impossibile) ma semplicemente usino questo modo verbale quando il verbo segue determinate congiunzioni.

Un altro caso interessante è la famosa polemica su petaloso, che la crusca, nella risposta alla maestra che era rimasta colpita da questo neologismo (perché di questo si trattava) infantile, definiva corretto formalmente ma non accettabile in quanto non in uso. Le reazioni sono state molto fastidiose, non tanto perché segnalavano una certa supponenza (cioè di saperla più lunga della Crusca) unita alla incapacità di comprendere la sottigliezza degli accademici, che erano riusciti a unire delicatezza nei confronti di un bambino con una sintesi rapidissima della vecchia discussione tra grammatica normativa e grammatica descrittiva - quanto perché ancora una volta indicano scarsa padronanza dei mezzi linguistici - un parlante smaliziato usa qualche volta neologismi (il padre della Ginzburg nel famoso romanzo ne inventava a bizeffe ed era professore universitario).

L'Italia era fino a pochissimi anni fa divisa tra élites numericamente limitatissime e una immensa massa di contadini analfabeti. Furiose lotte sociali unite all'intervento di una borghesia illuminata (e anche la necessità di avere una forza lavoro più alfabetizzata in una società tecnologica) hanno garantito a queste masse l'accesso all'istruzione - solo che un po' la vergogna delle umili origini, un po' la mancanza di consapevolezza hanno fatto sì che queste moltitudini di recente alfabetizzazione pensino di aver raggiunto chissà quale livello solo grazie ai loro sgorzi individuali - non diversamente dall'impiegatuccio dal bottegaio e dall'industrialotto che pensano di essersi guadagnati i quattro soldi che hanno e non di aver sostanzialemnte ricevuto - da Craxi in poi - un mare di sussidi. Il fenomeno è generalizzato, ed è strettamente legata all'ascesa del populismo, con il suo mostruoso miscuglio di disumanità mancanza di umanità maschilismo e razzismo  gli ex poveri di solito sono terribili, come ci raccontava Pasolini.

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