mercoledì 28 maggio 2008
Italiani
Gli italiani preferiscono prendere una bastonata piuttosto che ricevere un regalo, perché ricevere (subire) un regalo li ferisce nel loro ego smisurato.
lunedì 26 maggio 2008
diritti e doveri
Leggo sul fondo del "Messaggero" di oggi: "i privilegi acquisiti vanno risarciti". Sublime! L'editorialista crede di aver trovato la chiave per la società perfetta; in una tale società ovviamente, però, non c'è posto per quello che non è né privilegio né risarcimento, per esempio, fare l'infermiere. ََعثسفشَ Esprime al meglio il principio di fondo della società italiana: a ogni privilegio che ricevo devo dare un privilegio (per esempio, per il privilegio di un sussidio devo concedere il privilegio dell'obbedienza a chi me l'ha dato). Nei paesi moderni si parla di diritti e doveri, non privilegi e reciprocità. La differenza tra diritto e privilegio è proprio che il diritto non richiede reciprocità.
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venerdì 16 maggio 2008
Nemico
Su Repubblica di oggi Umberto Eco descrive il noto fenomeno per cui la costruzione dell’identità passa spesso se non sempre attraverso l’invenzione di un nemico, a cui si attribuiscono orribili vizi. Eco ha sicuramente ragione nell’indicare come in un mondo in trasformazione il Nemico sia indispensabile, gli sfugge però un fenomeno, per cui al nemico vengono attribuiti i vizi propri (il bue che dice cornuto all’asino). Basti pensare all’Italia, il Paese con il popolo più ladro del mondo (elevatissime percentuali di evasione fiscale, classe politica ed economica estremamente corrotta, tra le più alte percentuali di truffe del mondo, mafia camorra e ndrangheta, come ti muovi qualcuno cerca di fregarti ecc.) che non ha caso ha scelto il Nemico negli zingari …. perché rubano. In altre parole, non è propriamente il nemico che costruisce l’identità di un popolo, ma il capro espiatorio. E non è inesorabile, perché secondo una nota interpretazione di Remarue, il cristianesimo può cancellare il meccanismo del capro espiatorio.
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giovedì 15 maggio 2008
Era dell'Acquario
Secondo li astrologi, stiamo entrando nell'era dell'acquario, un'era di fraternità; il che mi preoccupa; fraternità era quello che volevano i comunisti, il che ha significato, all'atto pratico, dove i comunisti sono andati al potere, che chi non era con il Partito non era fraterno, e andava mandato in Siberia o in manicomio. Come dice l'economista Geminello Alvi, libertà uguaglianza e fraternità si devono equilibrare, altrimenti si genera non la tirannide ma - peggio - un incubo.
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mercoledì 14 maggio 2008
Il Principe
Nel Rinascimento per un momento in Italia ha comandato Lorenzo il Magnifico, il quale, convinto di essere un genio, era in realtà – purtroppo - un deficiente. Machiavelli, dimenticando che era stato escluso dal Magnifico da ogni pubblico incarico, tutto preso dalla preoccupazione per le sorti dell’Italia, indirizzò il Principe al Magnifico, libretto il cui senso è: “Magnifico, stai sbagliando tutto”. Il Principe sembra un libro per bambini, in cui l’arte della politica viene spiegata passo passo in modo chiaro e semplice, indicando ad ogni capitolo che “se uno fa x, allora succede y, e le conseguenze sono z”. Probabilmente il Magnifico non capì di cosa parlasse questo piccolo libro, e continuò a fare l’ago della bilancia. Il risultato fu che l’Italia cadde nelle mani delle potenze straniere, esattamente quello che temeva Machiavelli. Sarebbe bello se fosse altrimenti, ma così come se non hai capacità di astrazione difficilmente ti si può far entrare in testa la matematica; allo stesso modo se non sei portato per la politica, difficilmente ti si potranno far entrare in testa le complesse catene di ragionamenti dell’arte politica – soprattutto quando uno è convinto che la politica nasca dal fatto di essere amico di questo e di quello, come era convinto il Magnifico e non, ahimé, dal gioco di azione e reazione tra le forze in campo. Ci è rimasto un libro che fonda la politica come scienza. Politica si è sempre fatta, ma Machiavelli è il primo che la spiega:
Dal punto di vista psicologico la storia di Machiavelli e di Lorenzo è un caso di specie di un curioso fenomeno, per cui le persone molto intelligenti si prendono a cuore le sorti degli stupidi, e trascurano invece le sorti degli intelligenti. Gli stupidi attraggono l’intelligente perché quest’ultimo dice fra sé “l’intelligenza è soltanto il possesso di determinati strumenti intellettuali, e tutti possono impossessarsene”; gli intelligenti non attraggono l’intelligente perché questi dice: “costui già dispone degli strumenti intellettuali che io posseggo, può fare da sé, non ha bisogno di me”. Insomma, gli intelligenti spesso peccano di eccessiva fiducia nelle capacità degli uomini
Dal punto di vista psicologico la storia di Machiavelli e di Lorenzo è un caso di specie di un curioso fenomeno, per cui le persone molto intelligenti si prendono a cuore le sorti degli stupidi, e trascurano invece le sorti degli intelligenti. Gli stupidi attraggono l’intelligente perché quest’ultimo dice fra sé “l’intelligenza è soltanto il possesso di determinati strumenti intellettuali, e tutti possono impossessarsene”; gli intelligenti non attraggono l’intelligente perché questi dice: “costui già dispone degli strumenti intellettuali che io posseggo, può fare da sé, non ha bisogno di me”. Insomma, gli intelligenti spesso peccano di eccessiva fiducia nelle capacità degli uomini
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domenica 11 maggio 2008
super-organism
Since I was a child I feel that humans are progressively uniting to form sort of a super-organism, something like Hobbes’ Leviathan, but much more integrated. When cells gathered to become organisms the advantages were enormous, but at the cost of losing the freedom, and, alike, we are uniting in a hugely powerful Leviathan at the cost of freedom. Another possibility existed, that manhood would become an ecosystem. An ecosystem has almost the same advantages as an organism, but the parts of an ecosystems are free. The difference among ecosystems and organisms is that in organisms the main variables – temperature, pH, salt concentration, number of cells – are constant, whereas in ecosystems each component - as a direct consequence of the freedom of its parts - fluctuates wildly to keep track of changes in the environment. Alas, how would I have preferred an ecosystem, but I am getting quite pessimistic about that. We are too scared of change, we preferred stability over freedom.
Nonetheless – if the metaphor holds – I remember that when cells become organisms, a few cells didn’t follow this progressive line of evolution. Bacteria, for instance, said no to organization, never jumped to multicellularity, and they are today the kings of the biosphere, the only beings whose existence can threaten men and the only beings without which men could disappear, and the only beings, not rats or scapecroaches, that .could survive the possible catastrophe of the Earth.
Nonetheless – if the metaphor holds – I remember that when cells become organisms, a few cells didn’t follow this progressive line of evolution. Bacteria, for instance, said no to organization, never jumped to multicellularity, and they are today the kings of the biosphere, the only beings whose existence can threaten men and the only beings without which men could disappear, and the only beings, not rats or scapecroaches, that .could survive the possible catastrophe of the Earth.
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Contratto sociale
Cina
Di solito pensiamo alla Cina come al leviatano che, a un ordine dell’imperatore si muove compatto come un sol uomo. Migliaia e migliaia di cinesini che portando un pugno di terra costruendo una immensa diga: questa è l’immagine che associamo alla Cina, oppure il formicaio operoso e incosciente. In realtà la storia della Cina è storia della contrapposizione di un popolo individualista fino al limite della follia, e un potere imperiale che cerca di dare una direzione a questa moltitudine disordinata. Shi Huang Di, il primo imperatore, non era confuciano, che anzi combatté con ferocia spietata, era invece legalista: la scuola legalista sosteneva che l’uomo per sua natura è cattivo (leggi: fa come gli pare) e deve essere piegato con la coercizione. Il pensiero di Confucio, del resto, è anarchico: non egualitario, tutt’altro (l’egualitarismo è un’invenzione del cristianesimo), ma certo anarchico; l’individuo, nel confucianesimo, è subordinato solo alle leggi naturali, non alle leggi dello stato.
In questa lotta millenaria tra l’individualismo e il centralismo imperiale vi sono stati momenti in cui ha prevalso l’imperatore (ai tempi di Marco Polo, ai tempi di Mao), e altri in cui l’impero si limitava ad assicurare l’ordine e lasciava fare la moltitudine. Oggi è uno di questi periodi.
In questa lotta millenaria tra l’individualismo e il centralismo imperiale vi sono stati momenti in cui ha prevalso l’imperatore (ai tempi di Marco Polo, ai tempi di Mao), e altri in cui l’impero si limitava ad assicurare l’ordine e lasciava fare la moltitudine. Oggi è uno di questi periodi.
Hedge funds
Les hedge-funds et les futures (les dérivés) son entrés impérieuseument dans le marché alimentaire. Les hausses des prix du blé, du lait etc. sont dus à ces dérivés, et non pas, comme l'o dit sur les journaux, aux biocarburants.
Les dérivés sont une parie sur la marche des prix. Comme toute spéculation ils ne sont pas négatifs en soi, au contraire, ils sont bénéfiques, mais cela arrive seulement si les risques sont pris par les spéculateurs. Malheuresement, les spéculateurs contemporains ont imaginé nombre de trucs pour décharger les risques sur les petits emprunteurs. Cela est arrivé dans le marché mobilier américain, cela arrivera peut-être, dans le marché alimentaire.
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giovedì 1 maggio 2008
relativismo
Nel discorso di insediamento alla Camera Fini si è scagliato contro il relativismo culturale; in altre parole contro chi non la pensa come lui. Del resto per questi signori la verità non è qualcosa che esiste prima di ogni altra cosa, come è per gl scienziati (e per i credenti), ma è quello che dice il capo; in fondo i veri relativisti sono loro.
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