domenica 27 agosto 2017

Giornalismo, fake, post truth, pre truth

Molti gridano alla morte dell'informazione causata dai fake sui social, falsi su cui si sono gettati come avvoltoi i politici a cominciare da Trump. In effetti il giornalismo - ameno che non sia di terz'ordine - raramente o mai dà notizie false. L'alterazione della verità avviene in tre modi pricnipali 1) tacendo le notizie (il mezzo più importante ) 2) mettendo in risalto una notizia secondaria e nascondendo quella principale 3) nascondendo le informazioni essenziali in untaglio bassissimo.

pere sempio qualche giorno fa a proposito degli scontri a piazza indipendenza il "messaggero" titolava (sintetizzo): "migranti lanciano oggetti contro la polizia; sgombero con idranti". In realtò i migranti stavano dormendo (per strada) quando alle 6 del mattino sono stati caricati dalla polizia con gli idranti. e solo successivamente alcuni hanno cercato di difendersi. Quindi è stato invertito l'ordine degli eventi, facendo immaginare che la polizia si sia difesa quando erano i migranti a difendersi (legittimamente o meno questo è irrilevante in questo contesto) senza però affermare esplicitamente che l'ordine di causalità era questo (perché questo sarebbe stato un falso addirittura di rilevanza penale). Quanto al tacere le informazioni è stato taciuto che i migranti erano stati sgomberati sotto pressione di una finanziaria che tiene migliaia di case sfitte. A parte che la casa sarebbe un diritto costituzionale, mettere in risalto questa informazione avrebbe messo in una luce molto diversa sia i migranti che i poliziotti.

Insomma, solo i semplici dicono il falso per disinformare. Oggi siamo nell'epoca della post-verità, e purtroppo anche i mezzi "seri" (ahaha) tendono ad adeguarsi, ma prima dei social si era in un era di preverità.

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