domenica 26 giugno 2011

Proletari





La connotazione negativa di piccolo borghese e quella positiva di proletario, ancorché abbia origine di sinistra, sembra un dato acquisito. Identificando i primi con gli impiegati, i secondi con gli operai (il che è una supersemplificazione e si presta anche a critiche importanti, in quanto la distinzione tra borghesi e proletari passa piuttosto tra chi vive di lavoro e chi no, con i piccolo borghese in una posizione intermedia), e in base a un’analisi più psicologica che politica, il carattere degli impiegati si caratterizza per la falsa coscienza e per una certa difficoltà nel relazionarsi serenametne con gli altri, quella degli operai per l’affabilità e la socievolezza. I sottoproletari in questo assomigliano curiosamente per certi versi agli impiegati. La spiegazione usuale è il carattere socializzante della fabbrica rispetto a quello individualistico del lavoro impiegatizio. Tuttavia credo che sia più importante il rapporto tra spirito e corpo, che è stretto in chi usa le mani, e invece scisso in chi lavora con la penna (non si può dire col cervello, spesso, in quanto il lavoro impiegatizio è altrettanto ripetitivo di quello di un operaio, spesso di più).

Nessun commento: