Gobetti, come dicevo in un altro post, individuava nella mancanza di borghesia la causa dell'arretratezza italiana. La DC trovò però una soluzione geniale al problema: far fare il capitalismo non ai borghesi, ma alle classi parassitarie, feudali, e reazionarie che negli altri Paesi erano il peggior nemico del capitalismo e che era stato necessario abbattere per via delle rivoluzioni borghesi, prima fra tutte la Rivoluzione Francese. I cattolici sono cioè riusciti a fare una splendida sintesi tra feudalesimo a capitalismo, unendo i mali di un sistema e dell'altro. La sinistra mi sembra non si sia mai resa conto che l'Italia prima di Vittorio Emanuele II e poi della DC era un mostruoso feudalesimo capitalistico. Forse l'unico che ha compreso il fenomeno è stato l'aristocratico Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che con il suo famoso "tutto cambi perché nulla cambi" indicava proprio questo diventare capitalisti delle classi aristocratiche. Questo sistema che riesce a fondere il peggio del tutto ottiene anche il fantastico risultato di confondere completamente le idee. In Italia infatti molti, senza accorgersene, ritengono che idee tipicamente dell'Ancien Régime siano liberali e idee tipicamente liberali siano idee dell'Ancien Régime. E fosse solo un problema di storia delle idee, è un problema di individuazione dei nemici.
Oggi la politica economica la fa l'Europa (o meglio la Germania), e nonostante molte cose siano cambiate (in peggio) la sostanza del nostro sistema è rimasta pari pari.
mercoledì 21 maggio 2014
Feudalesimo capitalistico
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