venerdì 31 luglio 2009

Rivoluzione


Rivoluzione etimologicamente significa “rovesciamento”. Si tratta cioè di prendere una cosa e metterla sottosopra; in questo modo non si ha la stessa cosa vista in un altro modo, ma una cosa completamente diversa. E’ quello che fece lo stesso Marx, che prese Hegel e lo rovesciò, ottenendo una filosofia del tutto nuova; è quello che fece Galileo, che prese Platone, lo mise sui piedi invece che sulla testa, e ottenne la scienza moderna; è quello che fece Copernico, che prese ciò che stava in fondo – la terra – e lo mise in cielo – e infatti si parla di rivoluzione copernicana. Sto prendendo tutti esempi scientifici – la scienza infatti non è fatta di scoperte, ma di rivoluzioni, in cui si prendono i dati esistenti e si guardano in un altro modo, creando un altro mondo – ma anche i giacobini presero la monarchia assoluta e rovesciandola sulle sue basi fondarono lo stato moderno. Molti, invece, pensano che la rivoluzione consista nel distruggere tutto – sul nulla poi ricostruiranno. E’ quello che fece Martin Lutero, che invece di rovesciare la chiesa del nord, la distrusse, e il risultato fu peggiore – in gran parte dei casi – dell’originale – basti pensare ai cristiani rinati.

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