La raccolta delle piante selvatiche a scopo alimentare ha una lunga tradizione anche se recentemente è ridiventata molto di moda specialmente fra cittadini che non hanno mai avuto grandi contatti con il mondo contadino. Uno dei termini usato per indicare questa attività è fitoalimurgia, inventato non ricordo da chi da radici greche che significano più o meno "uso delle piante nei periodi di carestia". La cicoria e le ortiche sono sicuramente associate alla povertà, ma credo che il vero scopo della raccolta di piante alimentare non fosse per l'apporto di calorie o di macronutrienti (grassi carboidrati e proteine) che invero è alquanto modesto, ma per apèportare preziosi microelementi come certe vitamine, sali minerali e sostanze utili quali i polifenoli e altri antiassidanti. La ricerca moderna ha messo in evidenza questa ricchezza di micronutrienti,. per esempio il ferro (insieme con una miriade di altre sostanze) è contenuto in quantità abbondantissima nelle ortiche. In altre parole penso che la fitoalimurgia non avesse nulla a che fare con la carestia ma servisse per bilanciare l'alimentazione. Quando siamo passati da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori la dieta infatti si è impoverista di molte sostanze come appunto i sali e le vitamine, anche se si è arricchita in calorie, e la raccolta di erbe selvatiche probabilmente ha compensato questo impoverimento.
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