Sulla "Stampa" hanno pensato bene di commentare le olimpiadi dicendo che siamo diversi e che il aptimonio genetico conta. A parte che come abbiano trovato il nesso tra questo pensiero e lo sport mi è oscuro ma soprattutto i risultati delle olimpiadi dovrebbero far pensare esattamente il contrario: tra i finalisti differenze infinitesimali determinano la vittoria e la sconfitta, mentre un abisso separa me da un finalista olimpico, e ovviamente non certo per un motivo genetico ma per le differenze di allenamento. Figuriamoci se invece che nel campo fisico di riferiamo a quello ben più complesso del cervello. L'argomento è molto studiato, ma vedo che passare dall'osserva<zione al giudizio è sempre una cosa delicatissima.
martedì 10 agosto 2021
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