venerdì 13 giugno 2008

Vuoto

Nel pensiero ebraico, almeno nella versione cabalistica, il dio che crea tutte le cose è non onnipotente (il potere è una questione squisitamente umana), ma totipotente, un po’ come l’ovulo fecondato, che non ha nessuna forma, può dare origine a qualsiasi cellula dell’organismo, alla cellula di un muscolo come a un neurone.
Il mito della creazione greco afferma che in origine era il chaos. Χάόσ non significa “disordine”, ma “vuoto” (da χάινω). Non si sa perché, da questo nulla saltano fuori Gea, la Notte ed Eros, e da questi tre principi si originano tutte le cose. Quindi dal nulla nascono le cose, e quindi in fondo le cose sono nulla, e la filosofia greca in fondo sta tutta qua – e in filosofia non ci siamo spostati di un millimetro, con l’eccezione di Spinoza, ma era ebreo, e forse di Husserl, ma non lo capisco. Probabilmente c’è un errore di logica matematica alla base, evidente nei paradossi di Zenone. I paradossi di Zenone sono molto simpatici, ma si basano sulla confusione tra infinitesimo e zero (dx= 0); se gli infinitesimi fossero zero non potremmo calcolare nemmeno l’integrale ∫dx = k – e abbiamo dovuto aspettare quindici secoli prima di sviluppare l’analisi.

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