sabato 8 marzo 2025

Ditirambi (XVII)

 

Obnubilato dai vapor dell’alcool ripeti stancamente una trita tiritera: “mormora il murmure sul marmo mirmidone, mormora il murmure sul marmo mirmidone”, riesumando una tua remota infatuazione per l’alieutica e l’ittiopolia. Quando, esausto per l’insulsa rappresentazione ti accasci al suolo esangue, una riasta equina promana dalla tua affaticata laringe.


Ti racconto una favola. C’era una ragazza poverissima che viveva rovistando cianfrusaglie nei cassonetti. Un giorno un bellissimo principe la vede e vuole sposarla.

E poi?

La ragazza prende un’accetta e lo fa a pezzi.

E perché ?!

Perché il principe aveva un neo sulla guancia e questo le sembrava inaccettabile.

E allora?

L’hanno arrestata e condannata a sei ergastoli perché il principe nel suo reame aveva abolito la pena di morte.

Questa storia non significa niente!

E’ una metafora della vita che anch’essa non significa niente.


Il funereo cricetocoro albanese ha mura di bronzo e sette porte di lapislazzuli. Un esercito di eunuchi è costantemente indaffarato a soddisfare i capricci delle volubili bestioline: carezzare loro il pancino, cogliere le bacche di mirtillo di cui sono ghiotte, annaffiare delicatamente i prati in modo che possano inumidirsi il pelame senza diventare fradici. Il governo di Tirana accorda uno statuto speciale a questa regione e cura che nessuno interferisca con il benessere delle viziatissime creaturine.


Scusi lei è eteronormato?

Comer si permette screanzato! Io sono cis trans omolesbodisfobico.

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