sabato 7 settembre 2024

Ditirambi (XI)

 

Adepto di un innato trasformismo, annusi il vento per adottare la soluzione più oppurtunistica, la cabala più favorevole ai tuoui sordidi scopi, mentre la tua casta paredra celata nella sua stanzetta si strugge e macera per il tuo atteggiamento amorale incurante delle leggi degli dei e degli uomini.


Discerni con meticolosa puntigliosità i miceti eduli da quelli tossici arzigogolando su caratteri infinitesimi e differenze insondabili, spesso ricorrendo all’aiuto di potenti ultramicroscopi e di reagenti costosissimi a base di tallio e osmio, non perché titillato dalle loro squisite qualità organolettiche o per le virtù medicamentose che rasentano il miracoloso dei poliglucani, ma per fare sfoggio di una scienza più supposta che reale che albergherebbe nelle tue circonvoluzioni cerebrali e di una sagacia che alligna in nessun altro all’infuori di te.


Brandisci la tua draghinassa per incutere terrore nei tuoi nemici e guadagnarti il rispetto di quella ciurmaglia malevola, ma l’unico risultato che sortisci è l’ilaritòà degli anziani che si recano al parco per foraggiare i volatili, che sghignazzano senza ritegno facendo tremolare le carni macilente.


Adduci giustificazioni sconclusionate per non aver adempiuto ai tuoi obblighi stringenti, come aver dovuto portare il marsuino dal veterinario, dover mangiare una torta alla fragola con una tua amica d’infanzia, coadiuvare un tuo carissimo amico a sostenere il peso degli anni c he avanzano inesorabili.

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