venerdì 7 giugno 2024

Ditirambi (VII)

 

Io non ho peli sulla lingua! Dico asino al bue e cornuto al somaro, sfrego i pitoni con sapone di marsiglia per eliminare il lezzo vomitevole di rettile, e avvolgo i ghiri intorno a lunghi fiammiferi svedesi per riporli nelle confortevoli scatolette dove possano passare serena,emte il letargo.


Qual è il tuo nome atroce? Il mio nome non è atroce, il mio nome è Atroce. Me lo impose la mia nonnnetta quando neonato emettevo peti disgustosi e intollerabili e piangevo con un falsetto gutturale che strideva alle orecchie come il gesso sulla lavagna. I miei genitori avrebbero voluto chiamarmi Clodoveo, ma la nonnetta Agata fu irremovibile: Atroce fu la scelta e Atroce fu.


Un pedofilo mi ha seguito al parco guatandomi con occhio lùbrico!

Ma hai 76 anni!

I vecchi sono come bambini!


Ti pasci dunque di soncide oleraceo! Come preso da un dissennato furore ne inghiotto golosamente un mannello dietro l’altro, e quando con la lingua sfioro avido le rrorbide fronde una folgore mi trafigge e come un’estasi mi percuote i lombi.

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