1) se le sottoculture tradizionali avevano una chiara connotazione di classe, la trap è assolutamente trasversale e quindi difficilmente inquadrabile negli schemi del marxismo volgare che costituisce la filosofia di fondo di quasi tutta l'intellettualità contemporanea.
2) la sottocultura è invece generazionale, in quanto è quella che accomuna i 1-16-enni
3) la trap attrae perché utilizza un linguaggio criptato comprensibile solo ai giovani e incomprensibile agli adulti. Non c'è veramente nulla di nuovo, dai linguaggi segreti della malavita francese al verlain, ma ha funzionato tanto bene che i giovanissimi sono riusciti effettivamente a creare una loro sottocultura senza subire l'interferenza dei grandi (che sono affetti da complesso di peter pan maligno e quindi sarebbero particolarmente fastidiosi se si intrufolassero nelle file dei giovani). Tra l'altro questo linguaggio è fondamentalmente ironico (a me la dark polo gang fa morire dal ridere, quando la capisco) e quindi di ancora più difficile decrittazione.
A questo andrebbe aggiunto un quarto fenomeno, cioè che la comunicazione tra i giovanissimni avviene su canali social poco bazzicati dagli adulti che sono legati a twitter e facebook.
La sottocultura dei giovanissimi è sostanzialmente disimpegnata ma credo che questo derivi solo dall'età veramente bassa degli appartenenti. In realtà esempi come Greta e Simoen dimopstrano che questa sottocultura è capace di potente elaborazione politica - o meglio di un'elaborazione politica in fondo non particolarmente originale, ma che si esprime nel linguaggio dell'oggi e non in quello degli anni '70 a cui sono ancora indissolubilmente legati le persone di età più alta.
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