L'Italia della prima Repubblica non aveva un esercito forte, e forse per questo era famosa perché eravamo grandi mediatori. Andreotti per esempio, pur essendo di sicura fede atlantista, aveva forti legami con il mondo arabo e in particolare con la Palestina, che infatti lo vedeva come uno dei pochi amici in Occidente,
Oggi, sarà perché siamo una piccola potenza militare, sarà perché la classe politica è cambiata, siamo diventati invece tutti bellicosi, sia che siamo filooccidentali sia che l'Occidente ci piaccia poco, alla faccia del dettato costituzionale che sostanzialmente obbliga al dialogo invece che al conflitto nelle contese internazionali. Oggi è un po' dimenticato, ma il conflitto russo ucraino, che in altri tempi avrebbe fatto invocare la pace la mediazione e il dialogo, oggi vede tutti schierati por o contro Putin. Siamo tornati alla logica di chi ha ragione e di chi ha torto nei conflitti tra nazioni come se fossimo rimasti ancora alla "guerra giusta" agostiniana e al Gott Mit Uns nazista. Gli unici che si sottraggono a questa logica perversa sono ovviamente i cattolici.
Premetto, io penso che l'Occidente sabbia molto da farsi perdonare, per usare un eufemismo, ma la politica di contrapposizione frontale è proprio quello che l'Occidente, abbandonate le prudenze della Guerra Fredda, desidera ardentemente, e parteggiare per l'una o l'altra parte fa esattamente il suo gioco. La questione di Gaza è alquanto diversa, ma non volgio parlarne qui,
.
Nessun commento:
Posta un commento