I forestali (almeno quelli italiani) fanno osservazioni molto interessanti, ma mancano di metodo
scientifico – e il problema non è tanto che ne manchino, quanto che invece
pensino di averlo. Quando riferiscono un’osservazione, la cosa è sempre
interessante, ma va presa con estremo senso critico; quando formulano una generalizzazione questa spesso rivela un
modo di pensare simile a quello dei bestiari medievali – non me ne vogliano.
Del resto le “scienze” forestal sono una branca dell’economia, non
dell’ecologia. Una tipica
frase da forestale è “se il bosco non viene tagliato muore”. Il senso vero è
“se il bosco non viene tagliato la produttività (economica) diminuisce, cioè
diminuisce la frazione legnosa utilizzabile a discapito di quella morta – che tuttavia
ha notoriamente una notevolissima importanza ecosistemica. Altra frase tipica è “le roverelle sono tutte ibride” . il che è probabilmente vero:
ma ibride tra che? La domanda non
viene posta, la mera enunciazione sostituisce la spiegazione. Porsi domande segna il confine tra l’empirismo e la scienza.
Purtroppo in Italia botanica ed ecologia sono completamente schiacciate dalle
scienze forestali – un’eredità del fascismo, tanto per cambiare.
domenica 30 novembre 2014
Utilitarismo
Ho già citato questo video. Se si tralasciano i tipicii rintorcinamenti zizekiani, Meister Eckhart dice semplicemente che non bisogna pensare mai a sé stessi ma sempre e solamente agii altri. Lo dicevano già i filosofi greci. In una prospettiva laica, se tutti pensano solo a sé stessi, nessuno pensa a te; se tutti pensano agli altri, tutti pensano a te - e mio padre mi insegnava che questo è il vero utilitarismo. Sembra complesso, ma non lo è.
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Italia-USA
In un recente post osservavo le sorprendenti affinità antropologiche tra Italia e Thailandia. Dal punto di vista sociale colpiscono invece le affinità con gli Stati Uniti. Tutti e due sono paesi di radici contadine, di diffuso semianalfabetismo, profondamente bigotti. Colpisce anche la presenza di un numero sproporzionato di avvocati - ormai è quasi l'unica soluzione universitaria per larghe maggioranze. Certo, rimane la fondamentale differenza che gli americani sono tendenzialmente onesti e sinceri mentre l'italiano è ipocrita e ladro.
Democrazia
In Inghilterra, ormai da molti anni, puoi scegliere se votare liberamente lq destra, oppure di votare la destra. Attualmente c'è una terza opportunità: votare la destra. In Italia la scelta è più semplice: puoi votare la destra.
martedì 25 novembre 2014
Anni '70 II
Sentivo in televisione, in un programma sul '77, la vulgata secondo cui il movimento creativo e non violento era tenuto in ostaggio dalle frange violente, interpretazione che ricorre eternamente senza mai essere superata. La vulgata nasconde una profonda incomprensione da parte del PCI di quello che è stato il movimento degli anni '70, incomprensione che sembra durare anche oggi a distanza di tanti anni, e che si regge su due equivoci:
1) come ha ben sottolineato Umberto Eco in "sette anni di desiderio", il movimento degli anni '70, almeno in grandissima parte, non era rivoluzionario, era antifascista. C'era la paura di finire come il Portogallo, la Spagna e la Grecia, e questo timore non era certo infondato (vedi il golpe Borghese). Cossiga pare abbia detto, anni dopo, che erano stati durissimi nelal repressione, ma almeno avevano evitato che prevalessero "quegli altri" - in altre parole non abbiamo avuto i colonnelli in Italia perché una parte della DC - e forse nemmeno quella più democratica - non ha voluto. Nel movimento c'era chi pensava che il pericolo fosse così grave da doversi armare, altri avevano altre opinioni ma sentivano il pericolo ugualmente.Semplifico enormemente, ovviamente, c'era anche il tema della repressione che era diventata brutale, ma visto così diventa tutto molto più chiaro. Le stesse Brigate Rosse pensavano sostanzialmente di essere partigiani che volevano impedire la svolta autoritaria - se avessero veramente avuto l'intenzione di fare la rivoluzionari la rivoluzione l'avrebbero vinta, come scrissi in un altro post che mi sembra abbiano cancellato (non solo in Cina, anche in Italia certe parole chiave in Italia sono vietate).
2) il movimento degli anni '70 era fondato sull'autorganizzazione, sul non riconoscere legittimità al partito, in definitiva sul superamento della distinzione tra anarchia e comunismo, e (in soldoni) sul ritorno alla Comune di Parigi dopo l'esperienza bolscevica . Tutte cose assolutamente incomprensibili per un PCI che è ancora stalinista oggi (nonostante le apparenze e pur non essendo più socialista) figuriamoci allora. In altre parole, quello che sconvolgeva i quadri del PCI non era certo la violenza, era il fatto che dei proletari non obbedissero alle direttive del partito che doveva rappresentarli. Il '68 era stato borghese, quindi bastava tacciarlo di spirito piccolo borghese (come fece Pasolini), il '77 era inequivocabilmente proletario, quindi inclassificavile. In un certo senso si è trattato dello stesso scontro tra anarchici e stalinisti che si ebbe durante la guerra.civile spagnola, divisione che fece vincere Franco. Nel nostro caso i fascisti non hanno vinto, però il paese si è bloccato, come dicevo in un altro post, ed è rimasto in uno stato di sospensione fino all'incirca alla crisi del 2008, quando il trauma è stato parzialmente superato - il trauma, non la rimozione che sempre accompagna i traumi.
si è sostanzalmente bloccato finoalla crisi del 2008, come dicevo in un altro post,
1) come ha ben sottolineato Umberto Eco in "sette anni di desiderio", il movimento degli anni '70, almeno in grandissima parte, non era rivoluzionario, era antifascista. C'era la paura di finire come il Portogallo, la Spagna e la Grecia, e questo timore non era certo infondato (vedi il golpe Borghese). Cossiga pare abbia detto, anni dopo, che erano stati durissimi nelal repressione, ma almeno avevano evitato che prevalessero "quegli altri" - in altre parole non abbiamo avuto i colonnelli in Italia perché una parte della DC - e forse nemmeno quella più democratica - non ha voluto. Nel movimento c'era chi pensava che il pericolo fosse così grave da doversi armare, altri avevano altre opinioni ma sentivano il pericolo ugualmente.Semplifico enormemente, ovviamente, c'era anche il tema della repressione che era diventata brutale, ma visto così diventa tutto molto più chiaro. Le stesse Brigate Rosse pensavano sostanzialmente di essere partigiani che volevano impedire la svolta autoritaria - se avessero veramente avuto l'intenzione di fare la rivoluzionari la rivoluzione l'avrebbero vinta, come scrissi in un altro post che mi sembra abbiano cancellato (non solo in Cina, anche in Italia certe parole chiave in Italia sono vietate).
2) il movimento degli anni '70 era fondato sull'autorganizzazione, sul non riconoscere legittimità al partito, in definitiva sul superamento della distinzione tra anarchia e comunismo, e (in soldoni) sul ritorno alla Comune di Parigi dopo l'esperienza bolscevica . Tutte cose assolutamente incomprensibili per un PCI che è ancora stalinista oggi (nonostante le apparenze e pur non essendo più socialista) figuriamoci allora. In altre parole, quello che sconvolgeva i quadri del PCI non era certo la violenza, era il fatto che dei proletari non obbedissero alle direttive del partito che doveva rappresentarli. Il '68 era stato borghese, quindi bastava tacciarlo di spirito piccolo borghese (come fece Pasolini), il '77 era inequivocabilmente proletario, quindi inclassificavile. In un certo senso si è trattato dello stesso scontro tra anarchici e stalinisti che si ebbe durante la guerra.civile spagnola, divisione che fece vincere Franco. Nel nostro caso i fascisti non hanno vinto, però il paese si è bloccato, come dicevo in un altro post, ed è rimasto in uno stato di sospensione fino all'incirca alla crisi del 2008, quando il trauma è stato parzialmente superato - il trauma, non la rimozione che sempre accompagna i traumi.
si è sostanzalmente bloccato finoalla crisi del 2008, come dicevo in un altro post,
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giovedì 20 novembre 2014
Le dimensioni della politica
La politica è una partita a scacchi a 7-8 dimensioni. Se infatti gli scacchi hanno due giocatori, in politica i giocatori sono usualmente 7-8 forze che si alleano e si contrappongono in un gioco mutevolissimo. Ricordo che anni fa sulla rubrica di giochi matematici di Le Scienze l'autore si era chiesto come sarebbe una partita a scacchi tridimensionale. Figuriamoci una partita ottodimensionale! Ovviamente nel passaggio alle dimensionalità superiori compaiono proprietà completamente diverse - però se la mia analogia è valida significa che il politico serio (non l'arruffapopoli e l'imbroglione) deve avere una qualche intuizione di uno spazio a molte dimensioni. CIò spieghrebbe anche perché è così difficile spiegare al non iniziato il gioco di mosse contromosse e azioni indirette che costituisce il gioco politico. Ho anche l'impressione che gli orientali abbiano una maggiore facilità con questi spazi multidimensionali (le famose sottigliezze cinesi).
Dialettica
Se sei bianco, pensi che il grigio sia nero, se sei nero, pensi che il grigio sia bianco. Ma ovviamente sbagliate entrambi, perché il grigio non è né l'uno né l'altro. La dialettica in fondo è questo.
Storditi dalla religione
L'altra volta dicevo dei tedeschi, luterani, che sono alfabetizzati perché devono leggere la bibbia. Gli americani - che seguono una corrente talebana del calvinismo - invece devono leggere solo la bibbia, perché tutti gli altri libri sono pericolosi - e - gli estremi si toccano - in questo sono curiosamente simili ai cattolici, timorosi del pensiero e storditi dall'ignoranza. Però le rare volte che si liberano dalla religione cominciano a leggere diventano come CHomsky o ti fanno breaking bad.
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martedì 18 novembre 2014
Alfabetizzati e analfabeti (Germania e Italia)
Prima del decollo, la Germania era un paese di contadini alfabetizzati perchè, luterani, dovevano leggere la bibbia. Prima del decollo l'Italia era un paese di contadini totalmente analfabeti perché, cattolici, non dovevano leggere la bibbia (sennò diventavano eretici). Le differenze tra i due Paesi sono tutte qua. Ogni paese ha un momento in cui fa la sua rivoluzione industriale, in cui decolla, ma in Germania e Italia sono stati poco lontani, in Germania nel 1870 (la conseguenza furono le guerre mondiali) e in Italia nel 1950 (la conseguenza furono le rivolte degli anni '70).
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Rivoluzione Industriale
Il pulcin della Minerva (ovvero sapienza e conoscenza)
A Roma, a due passi dal Pantheon, c'è la chiesa della Minerva, dove fu processato Galileo. Davanti fecero erigere a Bernini una statua, detta il "pulcin della Minerva", che rappresenta un elefantino con sul dorso un obelisco, e sotto la scritta "ci vuole una solida sapienza per reggere una robusta conoscenza". La scultura è giusta, ma la frase è completamente rovesciata: ci vuole una robusta conoscenza per reggere una solida sapienza. Galileo, mostrnado che i preti avevano sì sapienza, ma non conoscenza, li aveva spiazzati tutti.
giovedì 13 novembre 2014
Codice genetico
E' nota la frase dell'archeologo Pallottino: "l'etrusco si legge ma non si capisce". Si può dire lo stesso del genoma. Conosciamo il codice genetico, quindi leggiamo l'alfabeto, sappiamo abbastanza bene in quali funzioni sono implicati i diversi enzimi (il vocabolario) ma ci mancano la grammatica e la sintassi, cioè non capiamo bene come funzioni il tutto.
martedì 11 novembre 2014
Žizek and Calvinism
This video
changed my mind about Žizek- When he talks about Hegel and Marx and Lacan I see
only irritiating jokes. Here I see dialectic, and a profound critique of Protestantism,
that is at the very heart of the anglo-saxon vision of the world that in is the
very foundation of imperialism and capitalism. In a nutshell, he says that Calvin is right in
saying that things are necessary, you
cannot purchase your fate as believed by catholics, but that the world was not
created once and for all time, adn that his history is wirtten in an ever-lasting book in the mind of god, but is endlessly
recreated at each moment. Anyway, I don’t know if he is aware that Buddhism
says more or less the same thing.
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Slavoj Zizek
lunedì 10 novembre 2014
Looking over one's shoulder
A politician said that the only way to know who is stabbing you in the back is to look at the reflex in the eyes of who is in front of you. It is a beautiful quote, since it invites to use the others as a mirror, which is always a good advice. Nonetheless, and contrary to the appearence, this wiity public man was a very bad politician. In fact, a good politician (or a good soldier, it's the same, politics is war) is perfectly skilled in looking over his shoulder and always looks over his shoulder. But this works only if you are commited to a cause and are completely unselfish. Otherwise, it doens't work The paradigm of treason - Judas - was in fact unmasked in advance, and his treason succeeded only because it had to succeed. In other words, contrary to the common view, politics is not filth. A good politician must be astute as a snake (and strong as a lion), but also pure a s a lamb. Unluckily, good politicians are extraordinarily rare - I dare say that you have a better chance to find one in your life outside the governments and the parliaments.
lunedì 3 novembre 2014
Capitalismo
Il capitalismo non è "stai zitto e lavora", è "non pensare e obbedisci". La cosa interessante è che non funziona minimamente: collassa ogni tre anni. Chi ha inventato questo sistema meraviglioso pensa che il problema nasca del "legno storto dell'umanità", e si risolverà facendo obbedire gli uomini non a capi, ma a dei computer. Pensa un po'.
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