L'inglese fa un po0 eccezione tra le lingue indoeuropee che hanno una struttura grammaticale complessa, con una molteplicità di tempi e flessioni e di strutture sintattiche, in primis quelle antiche ma non meno la maggior parte di quelle moderne, alcune delle quali sono poco meno complesse del greco antico del sanscrito e del latino.
L'inglese dicevo non ha praticamente struttura grammaticale, a parte il sistema verbale che non è dei più semplici. Ma questa mancanza di struttura viene pagata col fatto che l'espressione si polverizza i un'infinità di casi particolari dettati essenzialmente dall'uso. Aulo Gellio, nel bellissimo notti attiche, parlando della grammatica dice che in parte dipende dall'analogia, in parte dall'anomalia. L'analogia sarebbero le regolarità grammaticali, mentre l'anomali sono le cosiddette eccezioni. Il cinese è una lingua che è quasi interamente bassata sull'analogia, mentre l'inglese si potrebbe dire che è completamente anomalia. E infatti è facile parlarlo a un livello basico, ma difficilissimo a livello avanzato.
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