domenica 13 dicembre 2009

Legge elettorale

Il caos politico culturale e morale italiano è il caos di un vuoto di potere, molto simile a quello della Somalia, conseguente allo sgretolamento della DC e del PSI dopo tangentopoli (e la caduta dei blocchi). Se però solo dello sfaldamento di una classe politica si trattasse, sarebbe ben poco danno – Prodi aveva sostituito egregiamente per ben due volte quella precedente. Il problema vero è la contrapposizione tra i vecchi “poteri forti”, cioè la grande borghesia industriale del Nord-ovest e la chiesa, e i poteri emergenti degli industriali del nord-ovest e forse della mafia imprenditrice. Nel post precedente ipotizzavo che una soluzione potrebbe essere il federalismo, che però, allo stato attuale delle cose, porterebbe probabilmente a una disgregazione del Paese. Un’altra soluzione che mi frulla per la testa – perché ovviamente soluzioni non ne ho – è quella di ridare centralità al parlamento che potrebbe rappresentare il luogo di mediazione tra le varie forze del Paese. Negli ultimi trent’anni ha avuto grande fortuna l’idea anglosassone che l’esecutivo debba essere fortissimo – idea smentita dal perfetto funzionamento della parlamentarissima Germania; sarebbe forse ora di liberarsi di queste posizioni puramente ideologiche. Un parlamento centrale richiederebbe, vista la polarizzazion geografica delle forze in campo, una legge elettorale che rafforzasse le rappresentanze locali. Una tale legge rischierebbe di schiacciare i ceti urbani delle grandi città (quelli progressivi, solitamente), proprio ciò che avviene negli Stati Uniti (il grande peso dato ai piccoli collegi nel sistema elettorale americano permette il persistere e spesso l’egemonia di forze reazionarie come quelle che hanno sostenuto Bush), ma forse un’opportuno disegno dei collegi elettorali potrebbe ovviare al problema. Il Mattarellum, per quanto mostruoso dal punto di vista estetico, in fondo funzionava; mentre il Porcellum garantisce potere quasi assoluto a una minoranza: Lega + Pdl, pur non raggiungendo la maggioranza assoluta dei votanti, hanno una maggioranza bulgara in Parlamento. Questa sproporzione tra rappresentazione nella popolazione e nel parlamento – e non la mancanza di buone maniere - è la vera causa dell’acutezza dei conflitti politici. Purtroppo, disegnare un sistema elettorale decente è ostacolato dal fatto che non bisogna toccare Casini, e anche dal fatto che in questo meraviglioso Paese raramente elaboriamo risposte nostre ai nostri problemi: di solito compriamo i format dagli stranieri.

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