Il DDL la "buona scuola" (quando qualcosa si intitola così c'è da tremare) rappresenta probabilmente il primo passo della riforma del pubblico impiego e quindi il logico proseguimento del job's act, in cui sono state sostanzialmente azzerate le differenze tra lavoro precario e lavoro stabile. La riforma del diritto del lavoro per adeguarlo al modello anglosassone è il punto programmatico fondamentale del thactherismo renziano. La "buona" scuola ha incontrato la fiera opposizione del mondo degli insegnanti, che hanno intrapreso una serie di scioperi e di azioni di protesta inconsuete per una categoria come questa, assai poco politicizzata e sindacalizzata, che hanno fatto assai male al governo, e che stanno probabilmente dietro alla severa sconfitta delle regionali. Renzi, forte della sua maggioranza blindata, cerca adesso la forzatura in parlamento attraverso la fiducia, e probabilmente l'avrà vinta. Il thatcherismo ebbe la sua proba d forza con l'eico sciopero dei minatori, che durà mesi e che si concluse con una sonora sconfitta dei lavoratori, forse il tachterismo renziano ha la sua prova di forza proprio sulla scuola, con la notevole differenza che 1) le lotte degli insegnanti, ancorché molto meno drammatiche di quelle dei minatori, hanno vinto, non sono state sconfitte; 2) Renzi non vince (se vincerà) sul piano sindacale e politico, ma grazie a un parlamento non solo completamente delegittimato agli occhi della popolazione, ma, giova ricordarlo eletto con legge incostituzionale.
Post scriptum: molti pensano che l'Italai sia sostanzialmente commissariata. L'Italia è stata commissariata con Monti, ma Renzi è un prodotto della parità delle forze parlamentari principali nelle elezioni del 2013 e dal rifiuto di Grillo di allearsi con il PD, il che ha reso quasi inevitabile l'accordo PD-Berlusconi.
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