venerdì 1 maggio 2015
La "buona" scuola
Il DDl sulla buona scuola - a parte che è decisamente incostituzionale, in quanto trasferisce al governo un bel pezzo di potere legislativo, tramite 21 deleghe estremamente generiche, cosa che non si è mai vista in nessun Paese democratico, neanche in quelli con potere esecutivo molto forte - estende alla scuola il sistema adottato per esempio nelle agenzie regionali dei parchi (ARP, Romanatura): In queste agenzie, a un salario base si aggiunge una cospicua quota di salario legata a progetti. Il risultato, prevedibile, è che i dipendenti dedicano pochissimo tempo ai compiti istituzionali (cioè alla protezione della natura) e invece moltissimo a progetti che sono nella maggior parte dei casi inutili ma spettacolari. Probabile che nella scuola si avrà lo stesso risultato, oltre all'introduzione del clientelismo, che attualmente è estremamente limitato non certo per rettitudine morale delle persone ma perché il sistema attuale (di tutto il pubblico impiego) basato su punteggi e norme cogenti lascia pochissimo spazio alla politica (e all'economia che si appoggia alla politica, cioè al 95% dell'economia). Il sistema pubblico basato sul progetto e non sulla norma tutto sommato funziona, però presuppone che non ci siano mafie, consorterie, protezioni, privilegi. Qui invece, come al solito, uniamo il liberismo con le corporazioni, le consorterie, i privilegi, i clan familiari, le raccomandazioni. Facciamo finta di fare il Paese moderno, rimanendo rigorosamente il Paese del familismo amorale. Tanto per capirsi, la parola raccomandazione non esiste in inglese, letter of recommendation vuol dire "lettera di referenze"..
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