martedì 7 settembre 2021

Francesco, Redi, Molière e storia della medicina

(Dalla prefazione del filosofo Giorgio Colli all'edizione Boringhieri dei Consulti medici di Francesco Redi, il grande medico del seicento): "Lasciamo ai tecnici della materia il compito di esaminare se e dove i consigli o i giudizi del Redi abbiano ancora oggi una rilevanza specifica; per noi è sufficiente ricordare il concetto fondamentale, che in questi Consulti riaffiora di continuo, ossia il concetto di natura. Il medico deve cedere il passo dinnanzi alla natura, che è la vera risanatrice, deve spiarne le intenzioni, restaurarne l'armonia. E con ciò Redi si lascia alle spalle tutta la farmacologia farraginosa, costrittiva e superstiziosa del passato, non solo, ma mantiene persino una certa superiorità rispetto alla medicina futura, dove la mirabile estensione e l'approfondimento per settori ottunderà l'intuizione universale della natura"


per capire però il significato delle concezioni di Redi va tenuto conto che all'epoca la medicina si basava sulla teoria degli umori di Galeno, che oggi ci sembra qualcosa di affine all'astrologia o alla lettura della mano, ma che all'epoca era ritenuta assolutamente scientifica.  Francesco Redi appartiene a quel numeroso gruppo di intellettuali che aderiscono alla rivoluzione scientifica di Galileo e4 Copernico. ed è stato tra i primi ad applicare il metodo sperimentale alla biologia. Probabilmente queste prime osservazioni ancorché rudimentali lo avevano indotto a dubitare della scientificità della teoria degli umori - inducendolo a dire che tra una teoria palesemente campata in aria e non fare nulla è meglio non fare nulla - che poi è il "pimo non nuocere" ippocrateo.


Forse non è casuale che Redi sia contemporaneo di Molièere, che nel malato immaginario in fondo esprime gli stessi dubbi, anche se il suo scopo è morale non scientifico e si propone di satireggiare la prosopopea e il falso senso di infallibilità dei medici. E va detto che i medici oggi, con tutto che la medicina è qualcosa di enormemente più solido rispetto al SXVII secolo, non è che siano poi così cambiati nello spirito. Certe volte ho il dubbio che certe teorie bizzarre come quella dei cibi alcalini-acidi preludano a una rivoluzione direi scientifica della medicina analoga a quella che sorse anche dai dubbi di Francesco Redi.





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