lunedì 24 maggio 2021

Antropocentrismo

 Ho letto con interesse questo articolo sulle ragioni etiche della conservazione della biodiversità. Tuttqavia anche se gli autori distinguono le motivazioni in antropocentriche e antiantropocentriche, non riescono a uscire dall'antropocentrismo, in quanto continuano a distinguere uomo e natura, umano e naturale. Le considerazioni antropologiche di


Philippe Descola, che nascono da una riflessione antropologica, e che mettono in discussione questa separazione che tra l'altro caratterizza solo la cultura occidentale tra tutte le culture, non vengono nemmeno citate. Anzi, la posizione antiantropocentrica in fondo è ancora quella della conservazione dell'ottocento di radice romantica.

Certo, meglio questo che il disinteresse totale verso la biodiversità del Ministero della Transizione Ecologica e di un piano di spesa del recovery fund che semrba scritto dai palazzinari; ma l'ambientalismo deve superare le sue posizioni sostanzialmente romantiche se vuole essere vincente e dichiarare il superamento della distinzione tra uomo ed ecosistema,

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