tempo fa ascoltavo una trasmissione radiofonica in cui alcuen femministe sostenevano che nella pur egualitaria società dei boscimani tuttavia le donne occupavano una posizione subordinata. La cosa non mi convinceva, non tanto perché va contro parzialmente all'idea di comunismo primitivo di Marx, quanto perché nella società boscimane non c'è sostanzialmente differenziazione di ruoli tra uomini e donne (a parte l'uso di armi) e i rapporti sono vermane egualitari. Mi misi dunque a leggere un testo di antropologia sui boscimani. La sorpresa fu grande: anche se l'autore presentava quella oscietà come assolutamente egualitaria, sostanzialmente come una forma di comunismo primitivo, emergeva chiaramente dalla documentazione presentata e soprattutto dai discorsi degli informatori che i rapporti sono tutti asimmetrici, anche se in un modo paradossale per un occidentale (chi dà + in una condizione di inferiorità rispetto a chi riceve, a differenza di quello che succede in occidente): Da una parte questa asimmetria rovesciata (più dai e meno prendi) mi ricordava curiosamente l'Italia, dall'altra non mi convinceva che il concetto di comunismo primitivo (che Marx probabilmente traeva dallo studio delle comunità rurali tedesche, non da Rouseau) non mi sembrava sbagliato. Dopo averci pensato a lungo credo di aver trovato la soluzione: la società boscimane è assolutamente egualitaria e decisamente comunistica dal punto di vista economico (tutti i beni materiali sono condivisi) dall'aoltra è profondamente diseguale e asimmetrica dal punto di vista sociale. In un certo senso è lo specchio rovesciato delle società occidentali, in cui nonostante tutto si ha un'estrema uguaglianza sociale e una assoluta e radicale disuguaglianza economica (col risultato di riuscire a unire l'oppresione e la licenza): La società boscimane è quindi molto istruttiva per noi: ci insegna che occorre l'uguaglianza sociale unica con l'eguaglianza economica - cosa più facile a dirsi che a farsi a dire il vero; nella società boscimane stessa l'asimmetria di rapporti garantisce l'uguaglianza economica: i giovani e gli abili cacciatori sono in condizioni di inferiorità rispetto agli anziani.fisicamente deboli, il che impedisce l'accumulazione e mantiene l'equilibrio tra produzione e potere. Nel capitalismo l'accumulazione distrugge l'uguaglianza e nel socialismo si crea invece una specie di accumulazione di potere in chi è incaricato di gestire la società non controbilanciata da un potere economico.
Per quanto riguarda la società italiana la società boscimane, a cui quella italiana assomiglia moltissimo, permette di capire meglio le parole (geniali va detto) di Fibra: più dai (nella sfera economica) e meno prendi (in quella sociale). Nel capitalismo più dai nella sfera economica emeno prendi in quella economica, ma è il contrario in quella sociale,. E questa fondamentale contraddizione o forse fraintednimento spiega perché l'economia italiana si arricchisce ma non decolla mai, rimanendo sempre una società di elemosine e tributi, non di produzione e distribuzione.
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