lunedì 12 agosto 2013
Rivoluzioni
Qualche tempo fa un mio amico - che peraltro è più o meno di sinitra - esclamò che le rivoluzioni sono tutte fallite. La cosa mi lasciò perplesso. Indubbiamente, tutte le varianti del socialismo sono andate male, da quella quasi anarchica di Mao a quella semiparanoica di Hoxha. Ma poi mi è venuto in mente - non dico nulla di nuovo - che tutte queste rivoluzioni sono state fatte in paesi contadini, nessuna in un paese industriale in cui vi fosse un cospicuo proletariato in grado di autogovernarsi. In altre parole, non abbiamo avuto nessuna rivoluzione veramente proletaria. In alcuni paesi, come l'URSS, si è cercato di creare un proletariato dopo la rivoluzione, ma nessuno se l'è trovato già pronto. Mi sono venute in mente le parole di Marx "non sono in grado di rappresentarsi, debbono essere rappresentati" che si riferisce ai contadini piccolo proprietari impoveriti (oggi diremmo middle class), e senza la capacitò di autorappresentarsi non può esserci, ovviamente, autogoverno ma solo governo in qualche modo delegato a dei professionisti. Mi è venuto in mente infine che le rivoluzioni borghesi - la borghesia non ha bisogno di essere rappresentata ma sa rappresentarsi benissimo da sola - hanno funzionato benissimo. La cosa è interessante rispetto all'insorgere di ampi movimenti che puntano all'autorappresentazione della middle class (grillismo ecc.) - è tutto da vedere se ciò sia possibile.
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