domenica 3 giugno 2012

Borghesia italiana

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-355ffaf7-939f-42ad-a607-2561ed061f31.html?refresh_ce

E' raro che linki la televisione, ma le lacrime di coccodrillo di De Rita meritano un commento. Lacrime di coccodrillo perché la creazione di un ceto medio immenso e indistinto a partire essenzialmente dai contadini piccoli proprietari (la stessa classe sociale a cui secondo Marx nel 18 brumaio si appoggiò per la sua vittoria Napoleone III) fu voluta dalla DC per creare o comunque favorire un proprio bacino elettorale e De Rita contributì non poco - la teorizzazione del piccolo è bello e del terziario e quaternario ruspante del CENSIS andavano decisamente in questa direzione. Del resto, facendo finta che non fossero interessati, va tenuto presente che prima degli anni '50 l'Italia era un paese agricolo senza borghesia, se non a Milano, e in parte a Torino, dove tuttavia la borghesia nasceva nel seno o in stretto collegamento con l'aristocrazia militare (la FIAT divenne una grande industria con le commesse militari della prima guerra mondiale). Non sto dicendo assolutamente nulla di originale, l'estrema risicatezza della borghesia in Italia era un luogo comune della discussione sociale fino a qualche anno fa - prima dello strabordare del ceto medio. La DC inizialmente praticò una specie di strano keynesismo, creando domanda per le poche fabbriche del nord attraverso una spesa pubblica smisurata:  IRI; impiego pubblico, sussidi, anche la corruzione rientra in questo modello. A partire in particolare dagli anni '70 puntò invece sulla creazione di un tessuto economico diffuso - in particolare in Veneto, giacché il Veneto e non il sud era la sua roccaforte elettorale - creando come dicevo un tessuto economico polverizzato di padroncini (le partite IVA) reclutato a partire in parte dai piccoli proprietari in parte dagli operai espulsi dalle grandi fabbriche in trasformazione - si pensi alla FIAT che ridusse il proprio personale in misura considerevolissima dopo la (http://it.wikipedia.org/wiki/Marcia_dei_quarantamila del 1980 "esternalizzando", cioè cedendo parte delle proprie attività a piccole imprese, per esempio la catena dei rifornimenti ai camionisti un tempo dipendenti della FIAT stessa e ora diventati partita IVA. Una volta fatto partire, questo tessuto di microimprese e il ceto medio che esso produceva si trovarono a crescere considerevolmente a partire dalla dine degli anni '80 con la  terziarizzazione, cioè con l'espandersi del settore dei servizi a scapito di quello dell'industria. Del resto la crescita del ceto medio è un fenomeno globale, nei Paesi avanzati legato appunto alla terziarizzazione, nei paesi del sud del mondo grazie all'esplosiva crescita economica cominciata con la liberalizzazione degli scambi internazionali di capitali voluta dalla Thatcher e da Reagan all'inizio degli anni '80.
Questo ceto di padroncini, in gran parte insieme con i loro impiegati, una volta dissoltasi la DC, hanno trovato rappresentanza in Berlusconi. Caduto (forse) Berlusconi, gli impiegati di questi padroncini sembrano aver trovato rappresentanza in Beppe Grillo.

Va detto comunque che lo strabor

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