In Italia si assiste, nel dibattito pubblico, a una curiosa schizofrenia. Da una parte - specialmente contro gli scioperi nei trasporti e i cortei in città - si invoca il diritto alla mobilità, che non esiste - e non si vede come potrebbe esistere, si tratterebbe di qualcosa di simile a un diritto al brodino di pollo - mentre la Lega - chiedendo che gli insegnanti del nord siano tutti del nord ecc. - attacca continuamente il diritto alla libera circolazione, che è tutt'altro - significa che nessuno può essere impedito dal risiedere in un posto o nell'altro della Repubblica. Magia della semantica delle parole.
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