Ho letto più volte su internet frasi del tipo “se vuoi una cosa, prendila”, pubblicate in genere da ragazzetti. Si tratta di una disposizione in fondo altamente positiva – se gli adulti avessero il coraggio di pensarla sarebbero di nuovo giovani. Il problema sta nelle parole “volere” e “prendere”. Cristo diceva – mi pare sia il Vangelo di Tommaso ma potrebbero essere anche i canonici - “se vuoi veramente che quella montagna si sposti, quella allora si sposterà”. A me non è mai successo, però cose analoghe succedono più spesso di quanto si creda. Cosa vuol dire però volere veramente? Significa volere col cuore e non con la testa. Se dico “voglio voglio voglio” è proprio il momento che non otterrò nulla. Molti pensano che il nostro cuore si è rimpicciolito – perché il problema della modernità è tutto qui – per il troppo influsso della testa. In realtà, il cuore si è rimpicciolito per il troppo influsso dello stomaco – non a caso siamo tutti obesi. Del resto, se abbiamo cuore testa stomaco e non solo cuore o solo testa o solo stomaco, un motivo ci sarà; è la disarmonia tra queste tre parti che genera la grave patologia del moderno – uno stomaco troppo grosso che fa rimpicciolire il cuore e un cuore rimpicciolito che fa gonfiare (non crescere) la testa. Alcuni hanno individuato nello stomaco la causa del male, ma la terapia proposta è la pancia vuota – più elegantemente viene chiamata critica alla modernità. La terapia giusta sarebbe ovviamente aver epiù cuore – chi lo propone viene tacciato di “buonismo”, termine a dire il vero così oscenamente orrendo che a sentirlo mi vergogno anch’io (per chi lo ha inventato).
Per quanto riguarda la parola prendere, il problema è che se uno prende una cosa, in genere la prende a un altro – finché lo fanno pochi, la cosa funziona, ma quando lo fanno tutti o non rimane niente, che è quello che sta succedendo in Italia – la colpa di solito viene data agli extracomunitari, gli unici che non prendono niente a nessuno - oppure le cose passano da Tizio a Caio a Sempronio a Calpurnio per poi tornare ovviamente a Sempronio. Quando però il mondo gira nel senso giusto, le cose non si prendono, si creano – non è una cosa esoterica, si chiama produzione – oppure anche procreazione.
Per quanto riguarda la parola prendere, il problema è che se uno prende una cosa, in genere la prende a un altro – finché lo fanno pochi, la cosa funziona, ma quando lo fanno tutti o non rimane niente, che è quello che sta succedendo in Italia – la colpa di solito viene data agli extracomunitari, gli unici che non prendono niente a nessuno - oppure le cose passano da Tizio a Caio a Sempronio a Calpurnio per poi tornare ovviamente a Sempronio. Quando però il mondo gira nel senso giusto, le cose non si prendono, si creano – non è una cosa esoterica, si chiama produzione – oppure anche procreazione.
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